I Ribelli, la recensione del nuovo albo noir di editoriale cosmo
Pubblicato il 13 Dicembre 2013 alle 14:30
Editoriale Cosmo propone un’incredibile noir ambientato nell’America degli anni cinquanta, degno dei romanzi di James Ellroy: I Ribelli, scritto dal grande Jean Dufaux e disegnato dall’eccezionale Marc Malès! Scoprite i segreti inconfessabili della ricchezza e del potere sullo sfondo del mondo hollywoodiano!
I Ribelli
Cosmo Serie Nera n. 4
Autori: Jean Dufaux (testi), Marc Malès (disegni)
Casa Editrice: Editoriale Cosmo
Genere: Noir
Provenienza: Francia
Prezzo: € 5,00, 16 x 21, pp. 176, b/n
Data di pubblicazione: novembre 2013
Il noir ha sempre avuto la capacità di descrivere e denunciare le pulsioni più deviate dell’animo umano, spesso con intenti di critica sociale. Con il pretesto di vicende a sfondo criminoso, infatti, il tipico autore noir analizza le storture del mondo e basta leggere Raymond Chandler, Micky Spillane e Dashiell Hammett per ricavare il ritratto di un’America compromessa dal capitalismo, dal materialismo sfrenato e dal consumismo. Lo stesso vale per i libri di James Ellroy e di altri romanzieri che in tempi più recenti hanno rinnovato il noir con opere di grande livello. Un altro elemento che ha sovente suggestionato gli autori noir, specie statunitensi, è Hollywood. Del resto, la Mecca del Cinema, al di là della patina di solarità che la contraddistingue, cela tanta corruzione. Non solo gli scrittori ne sono stati consapevoli ma lo stesso vale per i registi e potremmo analizzare pellicole di epoche diverse girate da Billy Wilder, Roman Polansky e David Lynch o leggere ‘Hollywood Babylon’ di Kenneth Anger per rendercene conto.
Il crimine e la corruzione degli ambienti finanziari e hollywoodiani sono parte integrante de I Ribelli, fumetto di area bd ambientato negli Stati Uniti, scritto da Jean Dufaux, che molti ricorderanno per Giacomo C., e disegnato dall’ottimo Marc Malès. Les Révoltés è un gioiello che piacerà agli estimatori del crime, valorizzato da una trama dal ritmo veloce, intensa, ricca di misteri e colpi di scena e impreziosita da disegni di grande qualità. La story-line ha numerosi personaggi, è complessa e articolata ma si segue con facilità e ha il pregio di avvincere e catturare immediatamente l’attenzione, a cominciare dalla sequenza iniziale in cui un folle al volante di un’automobile piena di esplosivi si sfracella in una centrale elettrica. La storia si apre quindi in maniera quasi ballardiana.
Dufaux ci presenta poi il protagonista de I Ribelli, Waldo Harlang. In passato è stato un ‘hobo’, uno dei tanti vagabondi che si spostavano con i treni merci nell’America della Depressione, quelli descritti da Vance e Burr nel capolavoro Kings In Disguise, tanto per capirci; è vissuto di espedienti ma la sua esistenza è migliorata e ora, nel pieno degli anni cinquanta, cerca di guadagnarsi da vivere come autore teatrale e sceneggiatore cinematografico. Siamo nel boom della Hollywood dei tempi d’oro, con attori e attrici che sembrano divinità e uomini d’affari senza scrupoli che intendono guadagnare il più possibile con il cinema. Ma nel sottobosco di Hollywood non mancano gangsters, pervertiti e segreti scottanti che potrebbero distruggere la carriera e la reputazione di chiunque.
Per una serie di circostanze, Waldo conosce Blanche, figlia di un ricchissimo imprenditore. La famiglia della ragazza è potente e Waldo, entrato nelle grazie della giovane, ne approfitta per sfruttare le conoscenze del clan ed entrare nel magico mondo di Hollywood. Simile a un antieroe di Francis Scott Fitzgerald, Waldo riesce nel suo intento; non è cinico, vuole solo sopravvivere e nel complesso è innamorato davvero di Blanche. Ma ci sono parecchie cose che non vanno. Il nucleo familiare di Blanche è infatti degno de ‘La Dalia Nera’ di James Ellroy e Waldo avrà a che fare con un universo sconvolgente fatto di aridità, perversioni, malattie mentali ed incesto.
E non mancano i mafiosi. La vicenda prende presto una piega inaspettata e il lettore rimane invischiato in una sequela di intrighi, enigmi, complotti, rapimenti, omicidi e Dufaux non si fa mancare nulla: droga, gioco d’azzardo, alcol, prostituzione, pornografia. Pagina dopo pagina l’autore espone la parte più inconfessabile non solo di Hollywood ma del capitalismo statunitense, con un’incisività degna di un film come ‘Chinatown’ o di un romanzo come ‘L.A. Confidential’. E lo fa scrivendo testi profondi, hard-boiled nell’impostazione, impreziositi da stilemi hemingweyani e, dal momento che parliamo di un’opera bd, resi ancora più malinconici e disperati da un’allure esistenzialista.
I disegni di Malès sono ottimi. Come i lettori sanno, l’Editoriale Cosmo pubblica versioni in bianco e nero di materiale d’Oltralpe e nel caso de I Ribelli tale scelta è encomiabile perché rende ulteriormente suggestivi i giochi d’ombra di tante tavole, perfetti per un noir degno di questo nome. Lo stile del penciler è realistico e le figure ben caratterizzate; e si colgono influssi del compianto Attilio Micheluzzi, specialmente per quanto riguarda i primi piani dei volti, e la cura maniacale che Malès dimostra nella rappresentazione degli sfondi, delle ville hollywoodiane con piscina, dei locali fumosi e malfamati, dei bordelli gestiti da ambigue cinesi, delle squallide camere ad ore occupate da disperati e avventurieri lascia senza parole. Insomma, questa proposta è imperdibile e vale la spesa.