C’era una volta Fables n. 1, la recensione
Pubblicato il 10 Dicembre 2013 alle 15:27
Arriva una nuova edizione per l’avvincente saga di Bill Willingham dedicata ai personaggi delle favole di tutto il mondo.
C’era una volta Fables n.1 – Bianca Neve
Autori: Bill Willingham (testi), Lan Medina (matite), Steve Leialoha (chine).
Casa Editrice: Vertigo / RW-LION.
Provenienza: Usa.
Genere: Fantasy.
Prezzo: 2,90 Euro.
Data di pubblicazione: Settembre 2013.
“C’era una volta – Fables” arriva in edicola con il volume inaugurale dal titolo “Bianca Neve”. Si tratta di un albo dal formato bonellide che propone i primi quattro episodi della saga creata da Bill Willingham e già in corso di pubblicazione in Italia in altro formato.
Questa ripartenza dal numero uno con un’edizione tipicamente italiana per dimensioni e costo è davvero un’occasione ghiotta per tutti gli amanti del mondo delle nuvole parlanti.
Sì, perché l’universo messo in piedi dall’autore è davvero degno di nota, e rappresenta un’ottima alternativa ai mondi supereroistici a stelle e strisce. Un mondo in cui i personaggi delle favole, provenienti da diverse tradizioni letterarie, si sono trasferiti nella New York dei giorni nostri, dando vita a una comunità che si affanna per restare in incognito ma che è in tutto e per tutto umana, con amori, antipatie, gelosie e misteri.
“Bianca Neve” racconta delle indagini condotte da Luca Wolf, alias Lupo Cattivo, per scoprire l’assassino di Rosa Rossa, sorella di Bianca Neve, un pezzo grosso di Favolandia, ossia del governo provvisorio in esilio retto da Re Cole dopo che i personaggi fantastici sono stati allontanati dai loro regni da un terribile nemico.
Le 98 pagine in bianco e nero certo perdono la sfida se accostate all’edizione cartonata a colori, ma allo stesso tempo consentono a coloro che per varie ragioni non hanno avuto modo di conoscere una serie nata nell’ormai lontano 2002 di seguirla a un prezzo popolare.
Ed è proprio questo l’aspetto che più è lodabile nell’operazione di riproposizione del rifacimento sui generis delle favole mondiali operato da Bill Willingham. Del resto, le tavole di Lan Medina (matite) e Steve Leialoha (chine) se, come detto, nel confronto perdono, prese di per se stesse sono di certo meritevoli, e costituiscono un supporto comunque valido a una storia apprezzabile non solo per la sua architettura generale, ma anche per i singoli episodi.
Ironia, punzecchiamenti, linguaggio spinto, ma anche momenti drammatici e avvincenti: da settembre chiunque voglia può seguire mensilmente una grande serie, capace di catturare i lettori fin dalle prime battute, non solo per una narrazione che punta a ribaltare stereotipi e vivacizzare tradizioni, ma anche per la profondità e complessità di un mondo che non può non intrigare e affascinare.