Altre Storie Brevi e Senza Pietà, la recensione del volume di Marco Taddei e Simone Angelini
Pubblicato il 28 Novembre 2013 alle 16:30
Arriva un volume di storie inclassificabili e surreali realizzate da due autori anticonvenzionali: Marco Taddei e Simone Angelini. Diavoli dispettosi, donne misteriosamente scomparse, uomini con teste di cartapesta: tutto questo è Altre Storie Brevi E Senza Pietà!
Altre Storie Brevi e Senza Pietà
Autori: Marco Taddei (testi), Simone Angelini (disegni)
Casa Editrice: Bel-Ami Edizioni
Genere: Surrealista
Provenienza: Italia
Prezzo: € 10,00, pp. 116, b/n
Data di pubblicazione: ottobre 2013
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Trasgressivo. Anticonvenzionale. Inclassificabile. Sono i termini che mi sono venuti in mente dopo aver finito di leggere Altre Storie Brevi e Senza Pietà, volume pubblicato da Bel-Ami Edizioni. E forse inclassificabile è proprio la parola giusta per definirlo. Dal punto di vista del genere narrativo, infatti, è difficile inserirlo in una categoria specifica. Le storie del libro non sono realistiche. Non mancano elementi noir, horror, umoristici e si rileva una complessiva impostazione surrealista. Gli autori Marco Taddei e Simone Angelini non hanno represso la loro immaginazione e hanno realizzato vari episodi con protagonisti diversi personaggi inseriti in contesti inusuali.
La lettura risulta destabilizzante e inquietante e le situazioni che Taddei descrive assumono sovente una valenza sconcertante. Si inizia con un episodio imperniato sulla scomparsa incomprensibile di una donna che ricorda le atmosfere di certe pellicole di David Lynch in cui tutto è affidato all’interpretazione soggettiva del fruitore. Si continua con un dialogo assurdo, quasi kafkiano, tra due persone. Uno però ha una testa di cartapesta e pare degno di un testo surrealista.
Taddei continua a sconcertare con la vicenda di un uomo finito in manicomio che ha un modo tutto suo di considerare il mondo e l’esistenza e la sua visione delle cose potrebbe anche influenzare il nipotino. C’è inoltre la cronaca di una riunione segreta di misteriosi e potenti individui che decidono di sottomettere l’intero genere umano (e qui Taddei fa precisi riferimenti alle elite massoniche degli Illuminati). Ma è niente al confronto della delirante e allucinante vicenda di una mosca che si crea un profilo Facebook con conseguenze inaspettate.
Senza pietà per l’equilibrio psichico del lettore (in omaggio al titolo del libro), Taddei ci conduce inoltre all’inferno, popolato da demoni crudeli e da dannati costretti a lavorare e a soffrire per l’eternità. Ma sono sufficienti poche pagine per intuire che il mondo infernale evocato dallo sceneggiatore non è altro che la metafora della società contemporanea con gli individui costretti a faticare per arrivare stentatamente alla fine del mese e oppressi da tasse e bollette da pagare.
Taddei gioca pure con stilemi sci-fi ed è palese nella storia di un uomo che ha l’incredibile potere di far sparire con la semplice forza della volontà tutti coloro che per un motivo o per l’altro lo infastidiscono. La narrazione si conduce sui registri dell’ironia, non privi però di suspense e tensione. E il libro si conclude con un giornalista che intervista addirittura la morte e la conversazione sarà tutto tranne che banale. I testi e i dialoghi di Taddei sono incisivi ed efficaci e hanno una profondità letteraria, tanto che molte di queste storie avrebbero senso anche come racconti in prosa, magari in stile Avant-Pop.
Altre Storie Brevi e Senza Pietà è da promuovere altresì per l’aspetto grafico. Il tratto del penciler Simone Angelini, apparentemente grezzo e dimesso, è in realtà espressivo e si adatta perfettamente alle situazioni strampalate partorite dall’immaginazione di Taddei. In alcune pagine sono evidenti lievi influssi cartoon ma non mancano suggestioni underground. In diverse sequenze c’è un taglio cinematografico dello story-telling che conferma la bravura di Angelini. Tuttavia, persino nelle tavole più statiche (penso, per esempio, a quelle imperniate sulla conversazione tra i due uomini), basate su un’innegabile ripetitività visiva, Angelini riesce ad incuriosire e a tenere desta l’attenzione concentrandosi su dettagli come la postura dei corpi, la posizione della testa e delle mani e le espressioni facciali e quindi evocando sempre e comunque un forte senso di dinamicità.
Insomma, Altre Storie Brevi e Senza Pietà è interessante e vale la pena prenderlo in considerazione. Se non altro, si differenzia dalle proposte fumettistiche degli ultimi tempi e già solo per questa ragione andrebbe lodato. Se perciò avete voglia di confrontarvi con due talenti italiani da tenere d’occhio, questo è il volume che fa per voi.