Recensione The Unwritten – Planeta DeAgostini
Pubblicato il 2 Settembre 2010 alle 10:15
Autori: Mike Carey (testi), Peter Gross (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 14,95 16,8 x 25,7 pp. 144
Raramente mi capita di entusiasmarmi quando leggo un fumetto. Intendiamoci: ne apprezzo parecchi; ma forse ne ho letti troppi e, ormai, difficilmente, quando sono impegnato nella lettura, riesco ad evitare la sensazione di trovarmi di fronte a qualcosa che ho già sperimentato, in un modo o nell’altro, e che non sia caratterizzato dalla riproposta di cliché narrativi.
Apparentemente, The Unwritten potrebbe, oggettivamente, sembrare, appunto, una riproposta, nello specifico, degli stilemi fantasy che i lettori di Sandman o di Fables ben conoscono. Ed effettivamente si tratta di un fumetto fantasy. Ma ho scritto ‘apparentemente’.
Scritto da Mike Carey, autore dello splendido Lucifer e di una run di X-Men, tra le altre cose, e disegnato da Peter Gross, che ha già collaborato con lo sceneggiatore inglese, il serial è imperniato sulle complesse, ma avvincenti, vicissitudini di Tom Taylor. Costui è figlio di Wilson Taylor, scrittore che ha ottenuto successo e fama mondiali con una serie di romanzi imperniati sul maghetto Tommy Taylor, una specie di Harry Potter (che, peraltro, Carey non si esime dal prendere un po’ in giro).
Winston, però, è misteriosamente scomparso, dopo aver scritto tredici romanzi (e forse ha fatto in tempo a realizzarne un quattordicesimo) e nemmeno Tom sa che cosa gli sia accaduto. Si adatta a presenziare alle convention fantasy e alle presentazioni librerie al posto del padre, anche perché il fittizio Tommy Talor è ispirato a Tom. O, almeno, così tutti credono.
Succede, però, che qualcuno, in un sito web, divulga la notizia che Tom è in realtà figlio di una coppia croata e la sua situazione si complica. Per giunta, alcuni si convincono che sia il Tommy Taylor del romanzo, una specie di messia dotato di straordinari poteri. La situazione non è certo l’ideale per l’equilibrio del giovane ma questo è solo l’inizio e ben presto la sua esistenza si trasforma in una serie di misteri.
Perché suo padre è scomparso? Che fine ha fatto? Ed è veramente suo padre? Per quale motivo aveva insegnato a Tom una particolare geografia basata su luoghi collegati alla letteratura? Chi è la ragazza che insegue Tom e che si fa chiamare come un personaggio dei romanzi di Dickens? Che ruolo gioca in tutto questo un’oscura organizzazione che da tempo immemorabile sfrutta gli scrittori e le loro invenzioni?
L’intrigo, infatti, comincia ai tempi di Oscar Wilde, che appare nel fumetto insieme al suo amante Lord Alfred Douglas, e coinvolge Mark Twain e Rudyard Kipling. Nella spettrale atmosfera di Villa Deodati, luogo in cui John Milton scrisse ‘Paradiso Perduto’ e Mary Shelley il suo ‘Frankenstein’, Tom cercherà di scoprire i segreti del padre e dovrà affrontare pericoli inquietanti, a cominciare da un assassino particolarmente efferato.
The Unwritten, con le sue continue citazioni letterarie, è senza dubbio un fumetto intellettuale e colto; una splendida analisi della scrittura e dell’ispirazione; una disamina del concetto stesso di narrazione. Ma non è noioso; è, anzi, decisamente appassionante, grazie ai dialoghi incisivi di Carey e alla straordinaria miscellanea di stili espressivi da lui utilizzati, che vanno dal fantasy al giornalistico al diaristico, fino a giocare con gli stilemi gergali dei siti web e dei forum. I disegni di Peter Gross sono efficaci e ben rendono le fantasie immaginifiche di Carey.
Con il suo riuscito mix di pathos e ironia (basti pensare alla riunione degli scrittori horror che sproloquiano di narrazioni terrificanti), The Unwritten ha tutte le carte in regole per diventare un classico della Vertigo ed è anche per questo che mi ha entusiasmato. Di conseguenza, lo considero un fumetto da non perdere.
Voto: 9