Young Black Jack Vol. 1, la recensione del prequel del manga di Osamu Tezuka

Pubblicato il 26 Novembre 2013 alle 11:30

Arriva in fumetteria Young Black Jack, prequel del capolavoro anni Settanta del maestro Osamu Tezuka.

young-black-jack-1Young Black Jack vol. 1

Storia e Disegni: Osamu Tezuka, Yoshiaki Tabata, Yu-go Okima

Casa Editrice: Star Comics

Provenienza: Giappone 2011 (3 volumi serie in corso)

Target: Seinen

Genere: Drammatico, psicologico

Prezzo: € 5,90, 13×18, 208  pp, b/n e col, sovrac.

Data di pubblicazione: Settembre 2103

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Kuroo Hazama ha un sogno: vuole diventare medico. Ha un talento innato e in parte misterioso, ma il periodo storico in cui vive sembra remargli contro.

Le vicende di Young Black Jack, prequel di Black Jack, capolavoro di Osamu Tezuka pubblicato negli Settanta, si svolgono nel 1968, un periodo cruciale e turbolento in cui è ancora vivo il boom economico del dopoguerra e che in Giappone si traduce con le vive proteste degli studenti contro il sistema ancora imbrigliato nella guerra fredda tra Stati Uniti e U.R.S.S.

Gli studenti giapponesi occupano le università di Tokyo: quelli iscritti a medicina chiedono a gran voce che il sistema dei tirocini ( non remunerato) venga riformato. Kuroo muove i suoi primi passi nell’affascinate mondo della chirurgia proprio in questo contesto; è uno studente di medicina dall’aspetto un po’ stravagante; capelli per metà bianchi e per metà neri, sul viso una lunga cicatrice che si scoprirà non essere l’unica che gli deturpa il corpo. Ha una storia dolorosa alle spalle: abbandonato dal padre, in tenera età è vittima di un incidente che gli porta via anche la madre, e deve la sua vita a un eccentrico chirurgo che a dispetto di ogni previsione, lo ricuce dalla testa ai piedi, salvandogli la vita. Questo insperato miracolo sarà la luce che accenderà di passione il cuore di Kuroo, spingendolo a seguire le orme del suo salvatore e a diventare un genio della chirurgia.

Le avventure narrate in questo primo volume sono tutte calate in un determinato contesto storico e culturale: dalla protesta studentesca, allo squallido mondo dei trafficanti di organi, fino al conflitto al Vietnam Kuroo si troverà coinvolto in vicende che lo vedranno costretto  a sconfinare nell’illegalità pur di salvare le vite umane che gli verranno affidate. Ed è quando indossa il camice bianco e impugna un bisturi che Kuroo si trasforma, o meglio diventa il vero se stesso. Animato da un estro e da una precisione che hanno del sovrannaturale, giganteggia di fronte al tavolo operatorio, facendo sì che un terribile e raccapricciante intervento chirurgico muti in un rituale misterioso e affascinante: Kuroo taglia, asporta, chiude e ricuce come se stesse modellando un abito di gran sartoria e i risultati sono talmente incredibili che questa sua dote eccezionale spingerà persino la CIA a interessarsi a lui.

Young Black Jack, sceneggiato da Yoshiaki Tabata e illustrato da Yu-Go Okuma con la collaborazione per la revisione dei testi medici di Nobumasa Goto, è un manga davvero affascinante: aderente al periodo storico in cui è ambientato, fornisce continui spunti di riflessione a carattere sociale, nonché tutta una serie di nozioni mediche che aiutano il lettore a districarsi nel complesso universo della medicina e allo stesso tempo lo erudiscono. Le storie sono complesse e articolate e Kuroo stesso è un personaggio di difficile lettura. Sembra che in lui convivano due personalità che più di una volta si ritrovano a cozzare l’una contro le idee dell’altra. C’è il Kuroo razionale che non vuole operare perché ancora non abilitato e quello che si illumina di fronte a un caso umano e alla possibilità di salvare una vita: in cambio chiede solo del denaro per saldare un debito contratto per pagare le cure della madre, saltata sopra una mina. Il suo motto è : “Lo posso fare!”. Lui stesso è la prova vivente che nulla è impossibile.

Tra un trapianto di cuore, un’operazione di chirurgia plastica perfettamente riuscita e un intervento al cervello, Young Black Jack rapirà il lettore pagina dopo pagina grazie alla forza delle storie, a disegni crudi e realistici di una precisione chirurgica.

Una piccola perla. Una lettura imperdibile.

Voto 8

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