Orfani n. 2: Non per odio ma per amore, la recensione in anteprima

Pubblicato il 12 Novembre 2013 alle 15:35

C’è rancore negli occhi di Juno. Ma c’è anche amore. Lei è una degli Orfani, i ragazzini sopravvissuti all’attacco alieno che ha devastato la Terra e che vengono addestrati per diventare i soldati del futuro, destinati a recarsi sul pianeta degli ostili extraterrestri per debellarne la minaccia. Tra sentimenti contrastanti e un mistero che si profila all’orizzonte, la bella Juno va incontro al suo destino.

orfani 2 bonelli coverOrfani n. 2
Non per odio ma per amore

Autori: Roberto Recchioni (soggetto e sceneggiatura), Alessandro Bignamini (Disegni), Massimo Carnevale (copertina)

Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore

Genere: Fantascienza

Provenienza: italia

Prezzo: 4,50 euro

Data di pubblicazione: 16 novembre 2013

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“Noi non facciamo arte. Noi facciamo cadaveri” è il motto degli Orfani. Un filosofia durissima, disumana, inculcata nei giovanissimi cadetti di Dorsoduro, privati della loro innocenza dal Generale Nakamura. Dopo aver introdotto situazione e personaggi nel primo numero, Roberto Recchioni, sceneggiatore e creatore di questa nuova ambiziosa ed attesissima testata Bonelli, sfrutta qui la peculiare struttura narrativa della serie, suddivisa in due linee temporali, giocando sulla classica dicotomia tra amore e odio. Sentimenti catalizzati nel personaggio di Juno da due uomini.

Nella prima parte dell’albo, ambientata nel passato, durante l’addestramento degli Orfani, viene approfondito l’atteggiamento rancoroso della ragazzina nei confronti degli adulti del campo di Dorsoduro, in particolar modo nei riguardi del generale Nakamura col quale instaura un complesso rapporto venato tanto di livore e sete di sangue quanto di rispetto.

In confronto al primo numero, la parte ambientata nel futuro è più corposa. Juno ha una relazione sentimentale con uno dei suoi compagni di cui non vi sveleremo l’identità. Insieme intraprendono una pericolosa missione sul pianeta alieno che li condurrà a fronteggiare un mistero legato, tra l’altro, proprio al passato della ragazza. In questa continua altalena emotiva e sentimentale, Juno giungerà a trovare una sorta di tregua che le permetterà di fare il passo successivo nella sua evoluzione interiore.

La sceneggiatura di Recchioni, come di consueto, è spigliata, vivace e ben ritmata e non si discosta dallo stile del numero d’esordio. La prima parte della storia è scandita dalle didascalie introspettive di cui non conosciamo ancora il proprietario mentre la seconda metà si sviluppa in una serie di sequenze action perlopiù prive di dialoghi e con qualche onomatopea qua e là. Banditi, per fortuna, i balloon pensiero.

Il disegnatore Alessandro Bignamini segue le orme di Mammucari proponendo uno stile altamente realistico valorizzato da una colorazione suggestiva che è una delle particolarità di questa serie, l’unica della Bonelli a non essere in bianco e nero. Bellissime le vignette panoramiche doppie ad inizio albo, intensi i primi e primissimi piani sui micidiali occhi azzurri di Juno, spettacolari le sequenze di battaglia nel finale con tanto di splash-page conclusiva.

L’albo d’esordio presentava una struttura narrativa corale mentre qui l’autore inizia a scavare nel singolo personaggio approfondendo le tematiche proposte senza opprimere il lettore e senza trascurare la componente più ludica della storia. I personaggi funzionano sempre meglio, l’action è spassosa mentre gli elementi fantascientifici sono ancora da scoprire. La lettura è sempre scorrevole e di gradevole fruizione. Gli Orfani fanno cadaveri. Alla Bonelli fanno arte.

Voto: 8

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