Uomini che Odiano le Donne – Millennium 1, recensione Rizzoli Lizard
Pubblicato il 15 Novembre 2013 alle 15:40
Rizzoli Lizard propone il primo volume dell’adattamento fumettistico della trilogia di Millennium di Stieg Larsson: Uomini che Odiano le donne, con i testi di Runberg e i disegni di Homs. Un volume da consigliare a tutti gli amanti del thriller.
Uomini che Odiano le Donne
Millennium 1
Autori: Sylvain Runberg (testi), José Homs (disegni)
Casa Editrice: Rizzoli Lizard
Genere: Thriller
Provenienza: Francia
Prezzo: € 15,00, 17 x 24, pp. 128, col.
Data di pubblicazione: ottobre 2013
Stieg Larrson è una delle rivelazioni degli ultimi anni grazie all’acclamata trilogia di Millennium che, malgrado l’assoluta mancanza di valore letterario, ha ottenuto un successo paragonabile a un altro discusso best-seller, Il Codice Da Vinci di Dan Brown. Il clamore suscitato dal thriller in questione ha dato vita a due pellicole cinematografiche e a un serial televisivo. E, come era in fondo prevedibile, è uscita pure una versione a fumetti scritta da Sylvain Runberg e disegnata da José Homs. Il
primo volume è ora proposto da Rizzoli Lizard e si tratta del capitolo iniziale della story-line di Larsson: Uomini che Odiano le Donne.
La storia è nota a coloro che hanno apprezzato i romanzi di Larsson. Il protagonista, Mikael Blonkvist, è un giornalista d’assalto, direttore della rivista Millennium, caduto in disgrazia per aver denunciato le losche attività di un politico influente. Dopo essere stato ingiustamente condannato per diffamazione, Mikael decide di prendersi una pausa e riflettere ma viene assunto da un anziano e facoltoso industriale che gli chiede di scoprire la verità sulla nipotina. Molti anni fa, infatti, la ragazzina scomparve e l’uomo è convinto che sia stata uccisa. Tuttavia, ogni anno, al ricorrere del compleanno della piccola, riceve per posta e da località sempre diverse un quadretto con un fiore incorniciato. La giovane aveva infatti il vezzo di fargli tale omaggio e lui è convinto che l’assassino intenda in questo modo tormentarlo.
Ma c’è un altro particolare non di poco conto: secondo quanto è dato intuire, il maniaco appartiene alla famiglia dell’ex industriale. Famiglia che per inciso è un autentico nido di vipere. Ogni componente ha qualcosa da nascondere e le cause dell’orrore potrebbero essere collegate alle efferate uccisioni di donne indifese avvenute nei decenni passati. C’è quindi un serial killer in circolazione? O un suo emulo? E cosa c’entra la perversa ideologia nazista che ossessiona alcuni personaggi? Altra importante protagonista di Uomini che Odiano le Donne è una hacker punk, Lisbeth, la cui vita è stata un susseguirsi di esperienze traumatiche e che per una serie di circostanze aiuta Mikael nella sua ricerca della verità. E quando i due arriveranno alla soluzione avranno a che fare con una squallida storia di perversioni, violenze sessuali, devianze e patologie mentali sconvolgenti.
Runberg rispetta pedissequamente la trama concepita da Larsson e da questo punto di vista fa un buon lavoro senza però metterci del suo (del resto, l’operazione non lo permetteva). Trattasi quindi di un’opera da considerare alla stregua di un compito eseguito bene ma nulla di più. Il risultato è un thriller che si legge con piacere ma che non riserverà nessuna sorpresa a chi già conosce il romanzo di Larsson.
Le cose vanno diversamente per ciò che concerne l’aspetto grafico. Il penciler, lo spagnolo José Homs, è bravissimo e realizza tavole di grande raffinatezza visiva, caratterizzando in maniera egregia i personaggi con uno stile realistico e minuzioso, evidente soprattutto nella rappresentazione degli ambienti, delle architetture, degli interni delle lussuose abitazioni e degli oscuri e inquietanti scantinati in cui avvengono atti indicibili. Interessante è l’uso dei chiaroscuri e Homs si dimostra a suo agio in particolare nelle sequenze notturne degne di un thriller che si rispetti.
Tuttavia, personalmente non amo le trasposizioni fumettistiche di un romanzo o di un film proprio perché coloro che le realizzano si limitano a raccontare una vicenda impostata da altri e prodotti del genere, a un livello specificamente creativo, risultano inutili. E Uomini che Odiano le Donne, pur non disprezzabile, mi pare appunto questo: inutile.