Il Meglio di Splatter, recensione Rizzoli Lizard

Pubblicato il 13 Novembre 2013 alle 15:40

Rizzoli/Lizard propone un’antologia di storie horror tratte da una famigerata rivista a fumetti italiana, Splatter, che suscitò scandalo tra i benpensanti. Scoprite cosa combinarono autori come Dal Pra’, Micheluzzi, Vilella e altri alle prese con sangue, mutilazioni e terrori di vario tipo.

Il Meglio di Splatter

Autori: AA. VV.

Casa Editrice: Rizzoli/Lizard

Genere: Horror

Provenienza: Italia

Prezzo: € 25,00, 21 x 28, pp. 320, b/n

Data di pubblicazione: ottobre 2013

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I fumetti hanno spesso avuto vita dura. Un tempo considerati diseducativi dai benpensanti e roba da minorati mentali dagli intellettuali, oggi sono quanto meno reputati una forma espressiva più che dignitosa e chi ancora li disprezza è disinformato e non li legge. Ma in passato i problemi sono stati numerosi: basti pensare a ciò che accadde negli Stati Uniti con Frederick Wertham che nel suo The Seduction of The Innocent accusò i comics di pervertire i giovani, spingendoli a compiere azioni discutibili. A farne le spese non furono solo gli albi di supereroi ma anche quelli horror. E non scordiamoci che per parecchi anni le major furono costrette a sottostare agli angusti dettami del Comics Code pur di continuare a pubblicare (e non mancarono lo stesso situazioni sgradevoli).

E in Italia è sufficiente ricordare il putiferio suscitato alla fine degli anni sessanta dal Diabolik delle sorelle Giussani e dai fondamentali Kriminal e Satanik di Magnus & Bunker con tanto di denunce, sequestri e simili amenità. Ma se pensate che si tratti di roba ormai superata dovrete ricredervi poiché nei primi anni novanta la storia si ripeté. A farne le spese fu la casa editrice Acme e nello specifico una rivista, Splatter, che come è facile intuire dal nome proponeva fumetti horror. Il suo corso editoriale durò ventitre numeri che provocarono una serie di polemiche a dir poco esagerate. Ci fu addirittura un’interrogazione parlamentare ai limiti dell’assurdo che vide coinvolti politici di area democristiana e persino esponenti della sinistra cosiddetta progressista (che in quel caso di progressista non aveva proprio nulla).

Qual era la colpa di Splatter, secondo i moralisti che l’attaccarono? Quella di presentare storie violente, piene di sangue, mutilazioni e nefandezze che, a detta degli indignati parlamentari, esortavano i lettori a compiere atti rivoltanti, a cominciare dall’uccisione dei genitori. In effetti, all’interno di Splatter c’erano, oltre ai fumetti, articoli che davano inquietanti consigli ai fan, ma tutto era impostato sui codici della palese ironia che i giovani estimatori dell’horror coglievano, a differenza dei buoni padri di famiglia e dei politicanti.

Al di là delle polemiche, comunque, Splatter, ideata da Paolo D’Orazio, si avvalse del talento e della collaborazione di nomi di tutto rispetto del fumetto come Roberto DalPra’, Attilio Micheluzzi, Sebastiano Vilella, Bruno Brindisi e tanti altri e non mancò neanche l’acclamata coppia Abuli/Bernet. Le storie erano cruente, estreme, non lesinavano certo in dettagli disgustosi e rivoltanti; ma era sempre presente l’ironia, proprio come negli articoli, e fino a prova contraria nessun lettore commise mai un omicidio dopo averle lette.

Rizzoli/Lizard pubblica ora un volume antologico che include alcuni degli episodi più rappresentativi di Splatter e specifico che per ciò che concerne la parte grafica sono tutti autentici gioiellini, a cominciare da quelli illustrati dal grande Attilio Micheluzzi dal tratto elegante e fluido; e non sono trascurabili i contributi di Brindisi, Marco Soldi, Corrado Roi, Roberto De Angelis e la lista potrebbe continuare. I penciler realizzarono autentiche gemme valorizzate da un bianco e nero suggestivo. Ma per quanto riguarda le sceneggiature?

Questo era e rimane, a mio avviso, il punto debole di Splatter. Le storie, malgrado l’ironia, si riducono al trash fine a se stesso e sono meri pretesti per rappresentare nella maniera più becera possibile sangue in quantità industriale. Tutto è risaputo: maniaci che fanno a pezzi vittime indifese, demoni, cannibali, sette sataniche e così via e nemmeno le citazioni che rimandano a Jack lo Squartatore, per esempio, o al film di Billy Wilder Viale del Tramonto o al caso della Family di Charles Manson contribuiscono a renderle più interessanti. E neanche gli esperti Dal Pra’ e Abuli, tanto per citare un paio di nomi, andarono oltre i cliché. È pur vero che Splatter era una rivista che strizzava l’occhio a quei lettori di poche pretese che apprezzavano il gore ma non regge il passare del tempo, perlomeno a livello di soggetto. Il libro include inoltre una prefazione di Dario Argento, un’intervista a Paolo D’Orazio, una scelta di testi tratti dalla rivista, le copertine originali degli albi e una curiosa compilation degli articoli scandalistici che fomentarono la polemica contro Splatter.

Ma non riesco in ogni caso a capire per quale ragione Rizzoli/Lizard abbia ritenuto opportuno pensare a un volume del genere, considerando che il materiale ha al massimo un interesse storico e sociologico ma non certo artistico. Perciò, se apprezzate l’horror in tutte le sue forme potete pure concedere una chance all’antologia; ma se cercate testi pregevoli e splendidi disegni, sappiate che avrete a che fare solo con questi ultimi. A voi la decisione.

Voto: 5

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