Il Decalogo n. 1 – Recensione Editoriale Cosmo
Pubblicato il 31 Ottobre 2013 alle 18:40
Editoriale Cosmo propone un thriller dalle atmosfere cospiratorie basato su un antico manoscritto: Il Decalogo, scritto da Frank Giroud e disegnato da Joseph Béhé e Giulio De Vita. Cos’è il Nahik? E perché è pericoloso conoscere ciò che vi è scritto? Scopritelo in questo primo numero!
Il Decalogo n. 1
Autori: Frank Giroud (testi), Joseph Béhé, Giulio De Vita (disegni)
Casa Editrice: Editoriale Cosmo
Genere: Thriller
Provenienza: Francia
Prezzo: € 3,20, 16 x 21, pp. 112, b/n
Data di pubblicazione: ottobre 2013
L’Editoriale Cosmo sta continuando a proporre materiale francofono e dopo il western Wanted e il fantasy La Leggenda pubblica Il Decalogo, scritto dall’esperto Frank Giraud e disegnato da Joseph Béhé e Giulio De Vita. Come nel caso di altre opere, ad eccezione di Wanted, è presentato in bianco e nero e in formato bonellide. Il lavoro è stato acclamato in Francia e si tratta di un thriller di impronta cospiratoria caratterizzato da uno sfondo narrativo vasto e articolato.
Una delle tematiche sfiorate da Giraud è la religione islamica. Pur non entrando nel merito delle sue caratteristiche, Giraud affronta l’importante problema del fondamentalismo non dimenticando però di scrivere una storia non priva di suspense. La trama ha inizio a Glasgow ed è imperniata su Simon, ex aspirante scrittore che ha ormai rinunciato ai sogni di gloria letteraria e fa il traduttore. Per una serie di circostanze entra in possesso di un antico manoscritto, il Nahik. Colpito dalle sue potenzialità, pensa di tradurlo e di farlo pubblicare dalla casa editrice per cui lavora.
Ma poi decide di spacciarlo come un romanzo frutto della sua fantasia. L’editore lo pubblica e nel giro di poco tempo Simon ottiene il riscontro da sempre vagheggiato. Tutto è bene ciò che finisce bene, quindi? Niente affatto poiché da questo momento iniziano i guai. Qualcuno infatti è a conoscenza del segreto di Simon e lo ricatta. La copia del Nahik in suo possesso non è l’unica e le rivelazioni potenzialmente esplosive contenute nel testo, se interpretate nella maniera giusta, potrebbero mettere in discussione i fondamenti stessi dell’Islam. E a molti la cosa non va giù. A complicare la situazione si mette un maniaco che uccide le donne lasciando inquietanti bambolotti sulla scena del delitto e Simon quindi si ritrova al centro di un gioco più grande di lui e le iniziative che prenderà non saranno di poco conto.
Nel secondo episodio Giraud rende più intricato il mistero, concentrandosi sul giovane Merwan, un arabo che si trova in Francia e fa parte di un gruppo di integralisti che vuole uccidere un romanziere ritenuto blasfemo dagli imam. Riesce a individuarlo ma nel corso di un’intensa conversazione con lui inizia a nutrire dubbi su tutto ciò che fino a quel momento è stato indotto a credere. Anche questo scrittore possiede una copia del Nahik che finisce nelle mani dei superiori di Merwan. Ed è qui che Giraud fornisce una prima, importante rivelazione: nel libro è contenuto il Decalogo di Maometto ma alcune affermazioni rischiano di modificare l’ordine universale dell’esistenza. E anche per Merwan la situazione si fa pericolosa.
Il Decalogo ha una struttura narrativa ambiziosa ed è interessante. Tuttavia, pur trovandolo un buon lavoro, ho fatto fatica a sentirmi realmente avvinto dalla story-line. Il ritmo è lento con sequenze verbose che appesantiscono la lettura. Giraud ha messo troppa carne al fuoco occupandosi di un numero eccessivo di tematiche, dalla religione all’esoterismo, dalla politica alla spiritualità, evitando di approfondirle. La descrizione del mondo islamico è schematica e risaputa, influenzata dai luoghi comuni da ‘guerra di civiltà’ dilaganti. Ciò non significa che il fumetto non sia valido, intendiamoci, ma non è privo di difetti.
Il primo episodio è illustrato da Patrick Béhé che risulta standardizzato e poco inventivo, specialmente per ciò che concerne il lay-out; ma si rivela a suo agio nelle tavole d’azione. Giulio De Vita si dimostra all’altezza ma, analogamente a Béhé, è in linea con le convenzioni grafiche del fumetto popolare e solo le pagine di ambientazione notturna, abbellite da suggestivi giochi d’ombra, sono intriganti. Il Decalogo è in ogni caso un albo da consigliare e potrà piacere agli estimatori dei thriller.