Hellblazer Città dei Demoni – Recensione Lion Comics
Pubblicato il 29 Ottobre 2013 alle 11:30
Che cosa succede quando i pazienti di un ospedale vengono sottoposti a una trasfusione? Non dovrebbero esserci conseguenze preoccupanti. Ma se il sangue in questione è di John Constantine? Non perdete una miniserie dai forti contenuti horror scritta da Si Spencer e illustrata da Sean Murphy!
Hellblazer Città dei Demoni
Autori: Si Spencer, Dave Gibbons (testi), Sean Murphy, Dave Gibbons (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Horror
Provenienza: USA
Prezzo: € 15,95, 16,8 x 25,6, pp. 128, col.
Data di pubblicazione: settembre 2013
Quando Alan Moore ideò John Constantine nella sua leggendaria run di Swamp Thing forse non immaginava che il personaggio sarebbe diventato uno dei più amati dai DC fan e al momento della nascita del mensile Hellblazer propose l’amico Jamie Delano come scrittore della serie poiché il Magus era oberato da impegni. Delano scelse di ambientare le storie in Gran Bretagna, essendo John inglese, e non negli Stati Uniti come per le altre testate DC. Tale ambientazione permise a Jamie di analizzare in maniera critica e arrabbiata le storture e le devianze della società britannica sconvolta dalla spietata politica thatcheriana.
Leggendo Hellblazer, infatti, si intuiva che demoni, spettri e minacce paranormali erano sì spaventose; ma non quanto la distruzione dello stato sociale, il fascismo del governo thatcheriano e il razzismo dilagante nel Regno Unito. Quando Delano abbandonò la serie fu sostituito da altri eccellenti autori ma questi non sempre dimostrarono interesse nei confronti delle tematiche socio-politiche. La miniserie Hellblazer City of Demons, scritta da Si Spencer e disegnata da Sean Murphy, per certi versi ricorda proprio le atmosfere della run di Delano. Intendiamoci, lo sceneggiatore non ha dimenticato di scrivere una storia horror e, come avranno modo di scoprire i lettori, le situazioni terrificanti abbondano. Ma con il pretesto di una trama efferata e sanguinolenta, Spencer delinea un ritratto a dir poco inquietante della terra di Albione.
Innanzitutto la story-line ruota intorno al sangue di Constantine. I fan sanno che è demoniaco, considerando che in passato e proprio nella gestione di Delano il nostro incorreggibile mago era stato sottoposto a una trasfusione. Avere nelle vene il sangue di un demone, il temibile Nergal, non è cosa di tutti i giorni e solo una psiche avvezza all’occulto può sopportarlo. Tuttavia, per una serie di circostanze John finisce in un ospedale e per sua sfortuna due medici scoprono che il suo sangue è appunto di natura demoniaca. Se si aggiunge che sono intrigati dall’occultismo e hanno pessime intenzioni si può intuire che la cosa diventerà preoccupante.
Che accadrebbe infatti se decidessero di fare un esperimento, sottoponendo vari pazienti dell’ospedale a una trasfusione? Come reagirebbero persone qualsiasi, prive di conoscenze esoteriche, con il sangue di Nergal nel loro corpo? E quali sono le reali finalità dei dottori? Va da sé che la risposte saranno agghiaccianti e Spencer non si risparmia descrivendo una serie allucinante di nefandezze: omicidi, mutilazioni, ragazze impazzite che fanno a pezzi il boyfriend per creare inconcepibili opere d’arte, uomini frustrati che si accecano con aghi, squartamenti, incubi, cannibalismo e così via. E solo John e un’infermiera sexy potrebbero forse sistemare tutto.
Ma Spencer descrive anche un contesto sociale. Partendo dal microcosmo opprimente e claustrofobico di una clinica che pare essere l’anticamera dell’inferno (e che ricorda quella di The Kingdom di Lars Von Trier) si concentra poi sulla Gran Bretagna, un paese impazzito popolato da senzatetto che si vendono per poche monete, da uomini di colore che subiscono le offese e il razzismo degli inglesi, da ragazze musulmane automaticamente considerate terroriste potenziali a causa del clima assurdo da ‘guerra di civiltà’ dilagante. Insomma, una nazione molto più orribile di quella delineata da Delano. Di conseguenza, la miniserie può essere letta come un horror di buona qualità e come un fumetto che fa dell’impegno una delle caratteristiche essenziali.
I testi di Spencer sono intensi, allucinati e perversi, quasi ballardiani nell’impostazione, e risentono dell’influsso della new wave, e i dialoghi hanno un’espressività acida, sferzante e tagliente in linea con le vicissitudini deliranti della story-line. Spencer dimostra di conoscere bene la psicologia di John e non edulcora affatto il personaggio (a differenza di ciò che sta accadendo nell’attuale serie regolare di Constantine inserita nel New 52) e da questo punto di vista il tp piacerà agli estimatori storici di Hellblazer.
Anche perché alle matite c’è l’ottimo Sean Murphy che con il suo stile grezzo, oscuro e sporco è perfetto per gli orrori partoriti dalla mente di Spencer. E perciò anche per ciò che concerne l’aspetto grafico la miniserie è da valutare positivamente. In appendice c’è inoltre un racconto in prosa scritto dal celeberrimo Dave Gibbons di Watchmen, autore pure delle illustrazioni, tratto da Winter’s Edge, e bisogna ammettere che Dave ci sa fare con la scrittura, proponendo una short story alla Clive Barker che vede il nostro John alle prese con una minaccia occulta in un’ambientazione natalizia. Da tenere d’occhio.