Orfani n. 1 – La seconda recensione della serie di Roberto Recchioni
Pubblicato il 16 Ottobre 2013 alle 12:00
Un secondo parere della redazione sull’esordio dell’ultima serie nata in casa Bonelli che promette di essere la più innovativa di tutte.
Orfani n. 1
Autori: Roberto Recchioni (soggetto e scenggiatura), Emiliano Mammucari (Disegni), Massimo Carnevale (copertina)
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore
Genere: Fantascienza
Provenienza: italia
Prezzo: 4,50 euro
Data di pubblicazione: 16 ottobre 2013
Arriva soltanto oggi nelle edicole ma il volume inaugurale di Orfani, e in generale l’intero progetto, ha già fatto molto parlare di sé. Di motivi ce ne sono diversi: dall’entità dell’investimento alle novità che sembra debba portare con sé questa nuova miniserie targata Bonelli, dalla personalità degli autori alle iniziative collegate a Orfani che hanno addirittura anticipato la sua uscita in edicola.
E dopo il parere di Stefano Dell’Unto ecco arrivane un secondo.
La prima impressione, terminata la lettura, è quella di aver assistito a una storia a fumetti, piuttosto che averla letta. Già, perché nonostante la componente testuale non sia affatto marginale, tra didascalie in prima persona e dialoghi ora di presentazione, ora di spiegazioni, ora concitati, a prevalere sono i disegni. Ma non presi singolarmente bensì nella loro completezza. Orfani è un’opera corale per l’ampio numero di protagonisti che affollano le sue pagine, ma anche i disegni paiono emergere nel loro aspetto corale, sembrano quasi animarsi tavola dopo tavola, merito senza dubbio di Emiliano Mammucari egregia firma della parte illustrata del volume di debutto. Straordinaria funzionalità, poi, la possiede la splendida colorazione che fa risplendere disegni che, come raramente accade in Bonelli, sono pensati fin dal primo momento per accogliere i colori.
Disegni e colori, certo, ma bisogna puntare il faro anche sulla storia in sé. Sia chiaro: almeno questo primo albo non si mostra particolarmente originale. Alieni cattivi senza un motivo noto attaccano la terra riducendo l’Europa in macerie. I pochi superstiti sono costretti a mutar totalmente vita, e così un gruppo di orfani viene trasformato in una squadra di valenti super-soldati.
Cresciuti, questi danno man forte ai loro colleghi più tradizionali nell’invasione del pianeta dal quale è partito l’attacco di diversi anni prima. Tra l’ultima vignetta del passato e la prima del presente, uno sviluppo della trama verso il quale Recchioni è stato bravo a rendere curioso il lettore.
Orfani non è solo fantascienza, lo si intuisce già da questo albo. Anzitutto si concentra poco sulle novità tecnologiche che animano l’imprecisato futuro dell’ambientazione (che comunque sono rappresentate con gran cura). Si concentra soprattutto sui personaggi, dipingendone con pochi ma decisi tratti il carattere nella prima parte della storia, e sull’avventura in sé, sia quella terrestre, con il gruppo di bambini costretti a dimostrare la propria bravura sopravvivendo senza aiuti a grossi pericoli, sia quella extraterrestre, fatta di astronavi, alieni, armi micidiali ed eroi un po’ folli e decisamente spericolati.
Proprio questo, lo spazio e la preminenza dell’avventura, è ciò che tiene legata maggiormente la serie di Recchioni e Mammucari al filo conduttore della Sergio Bonelli Editore. Per il resto, si respira davvero un’aria nuova, che prima ancora di far bene al fumetto italiano fa bene a chi, immergendosi nella lettura di “Piccoli spaventati guerrieri”, la respira.
Si potrebbe discutere ancora di numerosi aspetti, dalle fonti alle quali gli autori guardano per la realizzazione della storia, al ritmo costantemente alto, che non è intaccato nemmeno dal grosso scarto temporale tra i due blocchi narrativi, dalle scene forti all’equilibrio tra i vari protagonisti della vicenda, ma forse è meglio non indulgere troppo ai commenti e godersi appieno quel che questo primo numero ha da offrire: anzitutto e soprattutto tanto coinvolgente e dirompente intrattenimento