Diario del cattivo papà di Guy Delisle – Recensione Rizzoli
Pubblicato il 18 Ottobre 2013 alle 15:02
Dall’autore di Graphic Journalism riconosciuto e premiato, un diario semplice di come non deve essere un padre nei confronti del proprio figlio. Un registro di avvenimenti che a parere dell’autore sono degni di nota e di memoria.
Diario del cattivo papà
Autore: Guy Delisle
Casa Editrice: Rizzoli
Genere: Autobiografico
Provenienza: Canada
Prezzo: 12,00 €, 13X19, pp. 192, b/n.
Data di pubblicazione: Settembre 2013
Guy Delisle è un fumettista canadese nato in Quebec. Dopo aver frequentato il college di Toronto lavora in vari studi di animazione in Europa e in Asia. Proprio questo tipo di esperienze sia lavorative che di vita sociale fatte in Asia, verranno raccontate su alcune graphic novel pubblicate dall’autore sotto il titolo di: Shenzhen (2001), Pyongyang (2003) e Cronache Birmane (2007), considerate da quasi tutti opere importanti e innovative. Successivamente nel 2012 pubblica Cronache di Gerusalemme che vince il Festival International de la Bande Dessinée d’Angouleme come miglior opera.
Delle opere precedenti dell’autore lessi soltanto Cronache Birmane e, come potrete notare dalla recensione presente sul portale, non ne rimasi entusiasta, tutt’altro!
Con questo volume vengono elencati semplicemente momenti e discussioni tra un padre poco attento ai desideri dei propri figli e dei bambini alla scoperta di un mondo tutto nuovo e alle prese con la solita routine familiare. Un padre politicamente scorretto che da spiegazione azzardate e motivazioni vaghe e alle volte poco coerenti. Insomma, il difficile mestiere del padre raccontato attraverso aneddoti e piccole strisce sintetiche e simboliche.
Rispetto ai precedenti volumi, l’autore riesce a rendere in sintesi alcuni momenti degni di memoria, anche se non apporta nulla di nuovo. I disegni come sempre molto semplici e stilizzati, risultano in questo contesto azzeccati ed essenziali, molto adatti al soggetto. Bisogna comunque ricordare che il volume tende a far sorridere il lettore, va detto che questo non avviene spesso come dovrebbe, se poi consideriamo che il prezzo è sopra i dieci euro, potrebbe far storcere un po’ il naso a coloro che “credono in quello che comprano”. Insomma siamo al limite della sufficienza. Fate la vostra scelta!