Devil: Gli ultimi giorni – Recensione Panini Comics
Pubblicato il 16 Ottobre 2013 alle 15:00
La morte di un eroe in diretta televisiva. Un vecchio amico in cerca della verità, una retrospettiva della vita di un Supereroe tra amici e, soprattutto nemici. Una sola parola: Mapone. E un eroe morto che ci guarda dai tetti bagnati dalla pioggia. Se volete saperne di più, tuffatevi nella recensione.
Devil: Gli ultimi giorni
Autori: Brian Bendis (storia), David Mack (storia e illustrazioni), Klaus Janson (disegni), Bill Sienkiewicz (chine e illustrazioni) e Alex Maleev (illustrazioni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi, Azione, Thriller
Provenienza: USA
Prezzo: 3 e 3,30 euro 17×26, B., 64 pp.
Data di pubblicazione: Luglio – Ottobre 2013
Indubbiamente Devil è il mio Supereroe preferito. Ha tutto ciò che serve ad un eroe come si deve: il dramma, l’eroismo, il romanticismo, una componente psicologica forte, ela più importante: la fallibilità.
Perché Devil non è Superman. Non è invincibile, anzi, è cieco. Quando salva il mondo non viene idolatrato piuttosto viene odiato dalla maggior parte delle persone e deriso pubblicamente. Non ha una fidanzata fissa, la classica bella da salvare, anzi, tutti i suoi amori lo hanno lasciato o sono state brutalmente uccise.
E, chiaramente, anche lui può morire.
E Devil: Gli ultimi giorni racconta, appunto, gli ultimi giorni del noto eroe, ma da una visione differente, quella del giornalista e amico Ben Urich.
La storia inizia con la morte di Devil ucciso durante una furiosa e cruenta battaglia con l’eterno nemico Bullseye sotto l’occhio di tutto il quartiere di Hell’s Kitchen. La battaglia viene filmata da centinaia di persone nonostante tutto il bene che l’eroe ha fatto per loro nessuno osa fare nulla.
Ben Urich viene costretto da J. Jonah Jameson a scrivere l’ultimo articolo del Daily Bugle (che chiuderà a breve per lasciar spazio al giornalismo online) sulla storia della vita di Matt Murdock alias Devil.
Riluttante, Ben scopre tramite un filmato che Matt poco prima di di essere ucciso da Bullseye durante lo scontro, pronuncia un’unica singola frase: MAPONE.
Scoprire il significato di questa frase diventerà la chiave per risolvere il mistero.
Questa saga si ispira pesantemente a Quarto Potere, il capolavoro di Orson Wells del 1941: l’inizio con la morte del protagonista che recita una misteriosa frase, il giornalista che ricostruisce la vita del personaggio intervistando le persone più vicine a lui nella sua esistenza, e perfino la sequenza finale sono ricalcate dal celebre film.
Gli autori della saga, Brian Michael Bendis e David Mack, hanno voluto dimostrare che il Fumetto (in particolare il Fumetto di Supereroi) può avere lo stesso impatto che una storia come Quarto Potere ebbe nel Cinema.
Ed è un esperimento quasi del tutto riuscito.
Sia chiaro, il risultato è più che ottimo, ma i troppi quesiti lasciati in sospeso possono risultare fastidiosi. A quanto pare molte parti sono state tagliate e gli autori hanno voluto lasciare al lettore libera interpretazione degli eventi.
Bendis riesce ad appassionare il lettore con una storia malinconica e cupa, un omaggio ai lettori del Devil anni ‘80 come il Ben Urich spaesato, triste, nostalgico. Come sempre i personaggi sono ottimi e ben scritti, correlati da camei provenienti da tutto l’universo Marvel.
Gli ultimi giorni è stata realizzata da autori e disegnatori che hanno fatto parte della storia del personaggio: l’autore Brian Bendis (che all’inizio degli anni 2000 rilanciò il personaggio con una delle storie più belle del personaggio), il co-autore e disegnatore David Mack (la splendida Echo), il disegnatore Klaus Janson (lo storico inchiostratore delle tavole di Frank Miller del Devil definitivo negli anni’80), Bill Sienkiewicz (leggenda della storia del Fumetto ha illustrato alcune delle più belle storie di Devil) e Alex Maleev (disegnatore di Devil durante il periodo di Bendis).
È chiaro che il pregio maggiore di quest’opera è la parte visiva. Janson inchiostrato da Sienkiewicz è imperdibile, così come le illustrazioni dello stesso Sienkiewicz che arricchiscono la storia, insieme a quelle di Mack e Maleev.
Ci troviamo davanti a quello che un giorno potremmo definire un classico. Ottimamente scritto e superbamente illustrato.
Da non lasciarselo scappare.
Voto: 8
Etto Basciano