Longshot Marvel Gold – Recensione Panini Comics
Pubblicato il 15 Ottobre 2013 alle 15:00
Panini Comics ripropone uno dei primi lavori di Ann Nocenti: Longshot! Chi è il più fortunato mutante dell’Universo Marvel? Scopritelo in questo volume firmato dalla trasgressiva autrice di Daredevil e illustrato dal magico Arthur Adams!
Marvel Gold – Longshot
Autori: Ann Nocenti (testi), Arthur Adams (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 15,00, 17 x 26, pp. 176, col.
Data di pubblicazione: ottobre 2013
Ann Nocenti è una delle autrici più anticonvenzionali ed eversive del comicdom statunitense e dopo alcuni anni di assenza sta lavorando alla DC, coinvolta nel progetto New 52. Ma Ann ha iniziato la sua carriera alla Marvel ed è alla Casa delle Idee che ha lasciato il segno con opere decisamente peculiari. Negli anni ottanta incominciò come editor di Uncanny X-Men e fu grazie a lei se il grande Chris Claremont scrisse episodi introspettivi e malinconici, affrontando tematiche profonde. Secondo la Nocenti, infatti, il fumetto, a causa della sua immediatezza, poteva essere utilizzato per veicolare messaggi e far riflettere i lettori su molti aspetti della società contemporanea.
Il passo dalla sua attività di editor a quello di sceneggiatrice fu breve, favorito da Jim Shooter, allora editor in chief della Marvel, che intuì le sue potenzialità. E le prime prove non passarono inosservate. Ann ideò un curioso personaggio, Longshot: un ragazzo con il taglio di capelli alla Rod Stewart e che, tanto per cambiare, era un mutante (all’epoca le X-serie erano il maggior successo commerciale della Casa delle Idee) dotato di un potere piuttosto strambo; quello, cioè, di essere fortunato. Longshot fu quindi protagonista di una miniserie di successo che diede ad Ann la possibilità di proporre due graphic novel intriganti, Inhumans, dedicata al celebre gruppo inventato da Lee e Kirby, e Someplace Strange, saga fantasy dipinta dal magico John Bolton; e la definitiva consacrazione avvenne con l’eccezionale e controversa run di Daredevil.
Panini Comics ha deciso di riproporre la mini di Longshot in un tp della linea Marvel Gold e coloro che non conoscono il character e l’autrice avranno modo di colmare la lacuna. Bisogna specificare che Longshot è celebrata anche perché illustrata da Arthur Adams che proprio con quest’opera esordì nel mercato fumettistico. La trama è strana e, se la si colloca nel contesto del Marvel Universe dell’epoca, anomala perché Ann non si collega alle vicissitudini degli X-Men e delle altre serie, malgrado le apparizioni di She-Hulk e dell’Uomo Ragno.
Ann immagina una dimensione parallela alla nostra, il Mojoverso, dominata dall’assurdo e crudele Mojo, essere mostruoso che condiziona le masse con programmi televisivi trash nonché propenso ad utilizzare qualunque evento o individuo pur di ottenere alti indici di ascolto. Con il pretesto di Mojo, quindi, la Nocenti fa una spietata satira del sistema mediatico e televisivo americano e occidentale. Mojo inoltre si avvale dei servizi della terribile Spiral e appare anche Ricochet Rita, personaggio che si rivelerà cruciale (e che Adams disegna con le fattezze di Ann). Per una serie di circostanze, Longshot, ufficialmente uno stunt-man, finisce insieme alla ragazza nel Mojoverso e dovrà perciò affrontare le perfide macchinazioni del tiranno Mojo.
L’atmosfera della trama è sci-fi con un pizzico di umorismo e, al di là della stravaganza, la miniserie fu determinante. Chris Claremont rimase talmente entusiasta delle idee della Nocenti al punto da inserire Longshot, Mojo e Spiral nelle sue complesse saghe mutanti, come sanno gli X-fans. Fu inoltre un successo grazie ai deliziosi disegni di Arthur Adams. Con un tratto in parte influenzato da Michael Golden e un’inventiva composizione della tavola, il penciler realizzò versioni convincenti di Longshot e Ricochet Rita, rendendoli teneri e quasi bambineschi nelle espressioni facciali e negli sguardi. E riuscì a visualizzare le pazzesche ambientazioni e architetture del caotico Mojoverso con maestria. Lo stesso Mojo ha un aspetto rivoltante mentre Spiral evoca perfidia e un’assoluta mancanza di empatia. E non sono da trascurare i vari mostriciattoli che dilagano nella story-line e che risultano nello stesso tempo intimidenti e simpatici.
Pur essendo un buon prodotto, Longshot, comunque, dal punto di vista della trama, non può essere paragonato alle storie che Ann concepì per Daredevil e ha più un interesse storico proprio perché introduce personaggi che in seguito hanno avuto una certa importanza nelle testate mutanti. E il tp è da considerare più per i disegni di Arthur Adams che per la sceneggiatura. Ciò non toglie che si tratti di un lavoro di qualità che vale la spesa. Ma c’è da augurarsi che Panini Comics ristampi in una serie di volumi la run di Daredevil firmata dalla Nocenti, quella sì fondamentale.