Justice League vol. 1 – Origini – Recensione Lion Comics
Pubblicato il 6 Ottobre 2013 alle 10:00
Arriva l’edizione in volume della prima avventura reboot della Justice League! Non perdete l’esordio della più grande squadra di supereroi del mondo ideato da Geoff Johns e Jim Lee, autori di una delle serie più rappresentative del New 52!
Justice League vol. 1 – Origini
Autori: Geoff Johns (testi), Jim Lee, Carlos D’Anda (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 19,95, 16,8 x 25,6, pp. 192, col.
Data di pubblicazione: luglio 2013
RW-Lion sta presentando i comic-book del New 52 con varie formule editoriali e tra esse quella degli albi antologici, graditi da alcuni e detestati da altri. Secondo questi ultimi, serie valide come Aquaman di Geoff Johns e Ivan Reis, tanto per fare un esempio, sono penalizzate dalla pubblicazione di un solo episodio al mese. La stessa casa editrice forse ci ha riflettuto e sta ristampando in tp le sequenze iniziali delle testate migliori del reboot DC (e speriamo che facciano un pensierino per Aquaman, appunto, e per Action Comics di Morrison).
Tra le più acclamate del reboot c’è Justice League, dedicata alla principale squadra di supereroi del DCU. Negli Stati Uniti l’attuale versione del team ha avuto un successo strepitoso e molti giudicano la serie, e non a torto, la più rappresentativa del nuovo corso editoriale dell’etichetta di Superman e Batman. Non c’è da stupirsi dal momento che a scrivere i testi è Geoff Johns, autore che ha dimostrato di saper delineare avvincenti saghe supereroiche e che già aveva portato Green Lantern a livelli di popolarità impensabili. E i primi sei episodi di Justice League inclusi in questo tp non fanno che confermare le sue doti narrative.
Lo scrittore colloca la trama nel passato, durante le prime apparizioni dei meta-umani. L’opinione pubblica è ostile ai giustizieri in calzamaglia (situazione che ricorda il contesto Marvel) e non sa come giudicarli. E non è che costoro facciano molto per modificare in senso positivo la percezione che l’uomo della strada ha nei loro confronti. Il merito di Johns è quello di impostare i personaggi con caratteristiche psicologiche precise. Nella prima story-line, non c’è cameratismo tra i vari componenti, riunitisi solo per un caso fortuito e cioè l’attacco improvviso delle orde di Darkseid. Non si stimano; anzi, litigano tra loro e hanno atteggiamenti conflittuali.
Batman è duro e aggressivo, propenso a imporsi sugli altri; Lanterna Verde, che si contrappone con decisione al Cavaliere Oscuro, è un egocentrico che cerca di attirare l’attenzione di chiunque; Aquaman è un sovrano di Atlantide, abituato ad impartire ordini e non a subirli; Superman è un alieno e la sua invincibilità lo spinge a non chinare la testa di fronte a nessuno; Wonder Woman è una spietata amazzone che non sa nulla del genere umano e agisce senza pensare alle conseguenze; Flash non è privo di insicurezze e preferirebbe combattere da solo; e Cyborg è un ragazzo tormentato dal rapporto problematico con il padre (e le incomprensioni tra i due sono descritte da Johns con maestria).
In ogni caso, questi supereroi riescono a sventare, loro malgrado, la minaccia di Darkseid e, pur riluttanti e poco disposti a fidarsi reciprocamente, formano un team allo scopo di affrontare villains che potrebbero distruggere la terra (nell’epilogo appaiono lo Straniero Fantasma e Pandora che alludono a futuri pericoli). Ciò che sorprende di Justice League è il fatto che Johns sia riuscito a compiere magistralmente una profonda analisi dei supereroi e di ciò che rappresentano senza toni introspettivi e costruendo una story-line avvincente, adrenalinica, dal ritmo veloce e sincopato che non concede tregua al lettore. Insomma, abbiamo a che fare con un fumetto di supereroi nel senso migliore del termine. Non manca nulla: azione, pathos, intensità e un piacevole tocco di ironia nei dialoghi (basti pensare ai continui battibecchi tra Bats e Hal Jordan per rendersene conto).
Ma Justice League è una pietra miliare anche per gli stratosferici disegni di Jim Lee. La sua costruzione graffiante della pagina è mozzafiato e il grande artista coreano rende abilmente il carisma di vere e proprie icone dell’immaginario collettivo. Batman è intimidente; Superman e Aquaman sono maestosi; Wonder Woman è statuaria; Flash e Lanterna Verde evocano coraggio; e Cyborg emana la sofferenza provocata dalla sua condizione fisica. Nelle mani di Lee, i character sono esseri superiori, autentiche divinità, nell’accezione che Grant Morrison ha esplicato nel suo Supergods. Bisogna lodare le chine di Scott Williams che valorizzano il tratto di Lee e i colori crepuscolari di Alex Sinclair e va segnalato pure Carlos D’Anda che illustra con perizia l’epilogo del volume.
Con Justice League, Johns e Lee hanno realizzato una struggente dichiarazione d’amore nei confronti del DCU, dando nuova linfa alle immortali creazioni di Siegel & Shuster, Bob Kane, William Marston, Julius Schwartz e il Re Jack Kirby (è significativo che il primo villain affrontato dal team sia Darkseid), in pratica i visionari che hanno fatto la storia del fumetto americano. Perciò, se avevate evitato di leggere la serie perché non gradite gli antologici, questo tp è un’ottima occasione per scoprire la nuova versione della Lega della Giustizia.