Agents of S.H.I.E.L.D.: Pilot – Recensione della serie TV Marvel
Pubblicato il 26 Settembre 2013 alle 14:00
I Vendicatori hanno respinto l’invasione dei Chitauri e sconfitto il dio degli inganni Loki nella grande battaglia di New York. Ora l’esistenza di superesseri, divinità e mostri giganti è di dominio pubblico. L’organizzazione spionistica S.H.I.E.L.D. si occupa di tenere segreto tutto ciò per cui il mondo non è ancora pronto ma deve vedersela con il gruppo di attivisti hacker Rising Tide che intende rivelare le verità nascoste.
Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. – Pilot
Genere: Fantascienza – Action
Regia: Joss Whedon
Interpreti: Clark Gregg, Ming-Na Wen, Brett Dalton, Chloe Bennett, Iain De Caestecker, Elizabeth Henstridge
Provenienza: USA
Durata: 44 min.
Casa di produzione: ABC Studios, Marvel Television
Emittente (USA): ABC
Data di messa in onda (USA): 24 settembre 2013
Spin-off televisivo della saga cinematografica dei Marvel Studios, Agents of S.H.I.E.L.D. vede come showrunners Joss Whedon, regista del blockbuster The Avengers, suo fratello Jed e la moglie di quest’ultimo Maurissa Tancharoen. I tre sono anche gli sceneggiatori del pilot, diretto sempre da Joss. Tra i produttori esecutivi figura anche Jeph Loeb, co-sceneggiatore in serie come Lost e Heroes, presidente della Marvel Television nonché leggendario sceneggiatore di fumetti supereroistici, quattro volte vincitore dell’Eisner Award.
Come in The Avengers, Whedon ripropone la formula della squadra di tizi disadattati o problematici che si troveranno a cooperare. Torna in campo Clark Gregg nel ruolo di Phil Coulson che avevamo visto morire per mano di Loki. Il mistero del suo ritorno verrà svelato in seguito, peccato che si continui ad insistere sul fatto che la sua morte abbia spinto i Vendicatori a collaborare. Un pretesto che risultò già maldestro nel film, come se le decine di morti seminate dal dio degli inganni non fossero un catalizzatore sufficiente.
Solo per questo primo episodio ritroviamo anche la bellissima Cobie Smulders nei panni di Maria Hill che si limita ancora al minimo sindacale. Il gruppo messo insieme da Coulson è ben variegato. C’è Grant Ward, abile spia e combattente incapace di relazionarsi con gli altri; l’asiatica Melinda, pilota ed esperta d’arti marziali relegata in un ufficio e restìa a tornare in azione, e la geniale coppia di topi da laboratorio Leo Fitz e Jemma Simmons. A loro si unisce l’hacker Skye, la bella e talentuosa Chloe Bennet, ex-appartenente di Rising Tide.
Creatore di serie di successo come Buffy ed Angel, Whedon ha sempre riservato particolare cura nella scrittura dei personaggi. Tuttavia, in questo pilot sono l’elemento che funziona di meno poiché sono appena accennati, poco approfonditi e non si riesce ad affezionarsi a nessuno, almeno per ora. Le rispettive back-story vengono giustamente rimandate agli episodi successivi però non c’è un elemento del gruppo che colpisca più degli altri o dimostri particolare carisma.
La squadra dà la caccia ad un uomo che ha misteriosamente acquisito dei superpoteri. Il consueto tema tipicamente Marvel “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” è sviluppato piuttosto bene anche se il finale scade troppo nel buonismo. L’action è centellinata ma dimostra una dose di violenza abbastanza inedita per un prodotto Marvel-Disney.
Curiosamente, tra l’altro, qualche mese fa, sempre su un’emittente dell’ABC (appunto di proprietà Disney), andò in onda uno spot che annunciava la messa in onda di Batman Begins dichiarando: “Batman combatte per la famiglia e vive per l’amore.” Anche se si trattava del canale Family, non lasciava ben sperare.
La comicità spesso invadente nei film della serie è qui ridotta all’osso e mai troppo sopra le righe. L’indagine dello SHIELD viene svolta con strumenti fantascientifici che non sfidano troppo la sospensione dell’incredulità e sono realizzati con effetti digitali di buon livello per gli standard di un prodotto televisivo.
I fans Marvel si divertiranno a rintracciare una marea di riferimenti a film e fumetti. Occhio all’ultima scena che pare tratta direttamente da Ritorno al Futuro. Una piccola nota. In quest’universo pare che non ci siano donne brutte o normali. Sono tutte bellissime. A cominciare dalla bionda in deshabillé totalmente inutile all’inizio dell’episodio.
L’avvio non è eccezionale, i personaggi non bucano ancora lo schermo e la storia in sé denota troppo la necessità di compiacere i fans. Tuttavia si lascia guardare e regala quaranta minuti di buon intrattenimento. Bisognerà vedere se la serie riuscirà a mantenersi sugli stessi livelli senza Joss Whedon alla regia e alla sceneggiatura. In questo senso il secondo episodio potrà già dare qualche risposta.