Dark Blue – 100% Panini Comics di Warren Ellis – Recensione

Pubblicato il 23 Settembre 2013 alle 15:00

Droga. Crimine. Omicidi. Sono i tipici elementi di un poliziesco degno di questo nome? Assolutamente no! Specialmente se a scriverlo è l’iconoclasta Warren Ellis! Non perdete Dark Blue, scioccante produzione Avatar tradotta da Panini Comics!

100% Panini Comics – Dark Blue

Autori: Warren Ellis (testi), Jacen Burrows (disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Genere: Fantascienza

Provenienza: USA

Prezzo: € 11,00, 17 x 26, pp. 72, b/n

Data di pubblicazione: settembre 2013

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Da un po’ di tempo l’etichetta indipendente Avatar si avvale dell’apporto di Warren Ellis, uno degli autori più eversivi e iconoclasti del panorama fumettistico anglofono. Ciò non dovrebbe stupire dal momento che Ellis appartiene a quella schiera di scrittori inglesi che hanno rivoluzionato e svecchiato i comics americani e chiunque abbia letto Hellstorm, la sua run di Hellblazer o Transmetropolitan (ma la lista potrebbe continuare) ne è consapevole.

Dark Blue, tradotto da Panini Comics per la linea editoriale 100%, appartiene appunto alla sua produzione targata Avatar e costituisce la prima collaborazione tra lui e il penciler Jacen Burrows. Inserirlo nell’ambito di un genere narrativo è arduo perché la storia inizia con un contesto poliziesco. Il protagonista, Frank Christchurch (nome dalle connotazioni bibliche), è un agente aggressivo e violento ossessionato dagli omicidi di un efferato serial killer. Lavora in un ambiente a dir poco degradato e le devianze dilagano. Persino il suo superiore è un tossicodipendente che si fa le pere in ufficio e lo stesso Frank non è estraneo all’uso delle sostanze chimiche.

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Si intuisce sin dal principio che Frank ha subito un trauma collegato agli omicidi di Wayman, psicopatico con il pessimo vizio di mutilare le sue vittime. Una collega cerca di tenerlo a bada, considerando che Frank non va per il sottile durante gli interrogatori e non reprime gli impulsi violenti, ma la situazione è complicata. Il poliziotto infatti inizia ad avere allucinazioni. Sta forse impazzendo? O la risposta è più agghiacciante?

Dark Blue parte come un crime drama genere C.S.I. o Criminal Minds, con echi della narrativa hard-boiled, e man mano che la story-line procede emergono dettagli ed elementi visionari e onirici degni del cinema di David Lynch. E presto la trama approda su lidi sempre più irrazionali e fantascientifici. L’influenza del cyberpunk, con l’insistenza sulle smart drugs, è evidente e non mancano suggestioni mutuate dalla cibernetica, dalla psicologia e dal misticismo (Ellis nella post-fazione dichiara di essere stato influenzato durante la stesura della sceneggiatura dal controverso etno-botanico nonché sciamano Terence McKenna, nume tutelare della sottocultura rave e autore di un testo discusso come True Hallucinations).

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Senza spoilerare, specifico che, come in un romanzo di Philip K. Dick, Frank scoprirà che la sua vita è una menzogna (se si osserva attentamente la cover del tp si può indovinare la soluzione dell’enigma che tormenta il protagonista); ma ci sono due costanti: gli omicidi del crudele Wayland e il desiderio di vendetta che anima Frank. Dark Blue è estremamente violento ed Ellis non ci risparmia sangue, mutilazioni, smembramenti e orrori di vario tipo. Testi e dialoghi sono secchi e sintetici e contribuiscono a creare un clima di tensione notevole che avvince il lettore.

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A rendere giustizia allo script c’è Jacen Burrows che visualizza in modo impeccabile gli incubi partoriti dalla mente perversa dello sceneggiatore. Con un bianco e nero incisivo, valorizzato dai toni di grigio di Terry Staats, Jason Crager e Mark Seifert, Burrows riesce a ben rappresentare lo sconcertante universo claustrofobico di Dark Blue, un mondo interiore collegato a una psiche scissa e confusa.

Inoltre Burrows è a suo agio nelle sequenze d’azione, dimostrando di possedere una sensibilità fluida e cinetica di grande impatto, e nella delineazione dei paesaggi urbani di una metropoli alla Blade Runner. Risulta invece più statico nei primi piani e nelle espressioni facciali. Comunque ciò non compromette la qualità complessiva del suo lavoro. Dark Blue è quindi valido e merita certamente attenzione.


Voto: 7 ½

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