Astro City n. 1 di Kurt Busiek – Recensione Lion Comics

Pubblicato il 29 Agosto 2013 alle 11:00

Ritorna una delle saghe supereroiche più originali di tutti i tempi: Astro City! Scoprite la vita di una tentacolare metropoli popolata da mitici eroi in calzamaglia nel volume che raccoglie gli episodi iniziali del comic-book ideato dal geniale Kurt Busiek di Marvels!

Astro City n. 1

Autori: Kurt Busiek (testi), Brent Anderson (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 15,95, 16,8 x 25,6, pp. 192, col.

Data di pubblicazione: luglio 2013

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Dal punto di vista concettuale il supereroe ha stimolato le riflessioni dei critici e degli autori di comics. I giustizieri in calzamaglia sono quindi stati sottoposti a varie interpretazioni ma i superuomini erano sempre il soggetto principale delle storie e si privilegiava la loro prospettiva. Difficilmente ci si concentrava sulle persone normali che vivevano in città reali o comunque plausibili caratterizzate dall’esistenza di Superman e Batman. A volte si specificava che la vita del cittadino medio non era semplice, considerando la presenza di tante minacce e degli stessi supereroi che costituivano un pericolo potenziale più che una difesa e specialmente nelle testate Marvel si rilevava un’aspra contrapposizione eroe/uomo comune.

Nei primi anni novanta Kurt Busiek estasiò pubblico e critica con la miniserie Marvels che presentava l’Uomo Ragno, Capitan America, i Fantastici Quattro e così via basandosi sui punti di vista e sulle percezioni di Phil Sheldon, fotografo del Daily Bugle, uomo qualunque affascinato e intimorito dai rappresentanti della comunità supereroica. In quel capolavoro Busiek ripropose gli eventi più importanti verificatisi nel Marvel Universe dei sixties con questa differente prospettiva e, pur con una trama inserita in un contesto di fantasia, Marvels fu considerato uno dei fumetti più realistici mai concepiti (e a ciò contribuirono le eccezionali illustrazioni iperrealiste di Alex Ross che visualizzò con uno stile fotografico gli eroi della casa editrice).

Grazie a Marvels Busiek entrò nel gotha degli sceneggiatori americani e realizzò altre opere pregevoli come, per esempio, la deliziosa Untold Tales of Spider-Man e l’intrigante Thunderbolts. Busiek era in grado di scrivere pure storie di supereroi alla maniera tradizionale ma il suo punto di forza era la descrizione del quotidiano. E quando ideò Astro City approfondì le suggestioni di Marvels e i supereroi  furono di nuovo interpretati e analizzati dal punto di vista dell’uomo della strada. Ma Astro City non è stato solo questo poiché parecchi l’hanno reputata, giustamente, una riflessione critica del concetto di supereroe inteso come archetipo narrativo.

Inizialmente pubblicata dall’Image, Astro City passò poi alla Wildstorm e ora è presente nel catalogo DC. RW-Lion ha deciso di riproporla e coloro che non hanno avuto modo di leggerla dovrebbero farlo perché si tratta di un gioiello. In questo primo tp che include i sei episodi iniziali del comic-book, Busiek introduce la città di Astro City. Va specificato che molti aspetti del serial richiamano volutamente tante storie Marvel e DC e la tentacolare città che dà il titolo alla serie fa pensare alla Metropolis di Superman. In effetti, l’eroe più importante è Samaritan che è una specie di Kal-El.

genesis 1 i Vendicatori per sempre in Identità segreta. Superman f

Come si legge nell’introduzione, Astro City,

almeno in apparenza, non si discosta da altri comic-book. Il mondo descritto non è realistico; esistono esseri dagli incredibili poteri, alieni, maghi e mostri. Sono realistiche, però, le emozioni della gente che interagisce con tali esseri. Ma a volte non interagisce affatto poiché il supereroe si riduce ad essere una scia colorata nel cielo, un’ombra inquietante in un vicolo o una bizzarra immagine stampata su un quotidiano. I supereroi rimangono sullo sfondo della narrazione e i tipi qualsiasi sono invece spesso al centro degli episodi. E bisogna specificare che Astro City è composto da albi autoconclusivi privi di trame e sottotrame in stile soap opera.

E quindi Busiek ci presenta un anziano direttore di giornale che racconta a un giovane reporter la battaglia tra il glorioso Old Soldier e un criminale avvenuta decenni prima (e tutto è visto secondo le reminiscenze dell’uomo); una mezza tacca di criminale che crede di essere braccato dal vigilante Jack-In-The-Box; una ragazza qualsiasi che abita in un quartiere ‘magico’ di Astro City e assiste, suo malgrado, alla battaglia tra il gruppo della First Family e un manipolo di supercriminali; un vecchietto, in realtà un alieno, che vive in un condominio e non sospetta che il vicino di pianerottolo è il giustiziere Crackerjack. E, ripeto, gli aspetti supereroici sono secondari e prevalgono quelli quotidiani, provocando un effetto straniante.

Quando Busiek decide di mettere sotto la luce dei riflettori gli eroi enfatizza un incedere riflessivo: nel primo episodio, le imprese miracolose di Samaritan passano in secondo piano ed emerge la sua psicologia; nella storia in cui si concede un appuntamento con la stupenda Vittoria Alata, parte della trama è occupata dalle conversazioni e dai ragionamenti relativi alla loro attività eroica.

E Astro City può essere altresì interpretata come un affettuoso commento sulle principali icone supereroiche. Samaritan è Superman; Vittoria Alata è Wonder Woman; la First Family allude ai Fantastici Quattro; la Guardia d’Onore non è altro che la Justice League; e si può intuire ciò che Busiek avrebbe voluto fare con loro se ne avesse avuto la possibilità. Un ultimo elemento da tenere presente è la presenza implicita di una continuity mai del tutto sviluppata: cioè, nel mondo di Astro City si sono verificati parecchi eventi nel corso del tempo, alla stregua degli Universi Marvel e DC, e i character fanno allusioni in tal senso. Busiek non le approfondisce ma sono un cliché dei fumetti supereroici con cui l’autore si diverte a giocare.

I testi sono splendidi, lirici, malinconici e profondi e i dialoghi costruiti in maniera magistrale. Astro City è ottimo anche per i disegni di Brent Anderson, oscuri e crepuscolari, di impostazione realistica e in linea con lo stile di tanti albi Marvel e DC dei tempi d’oro, e il penciler imposta in modo creativo la costruzione delle tavole con effetti notevoli. Vanno segnalate inoltre le stupende cover pittoriche del grande Alex Ross incluse nel tp. Astro City è una pietra miliare che ha rievocato in maniera moderna e nello stesso tempo classica il nostalgico sense of wonder dei comic-book della Golden e Silver Age. Non fatevelo sfuggire.


Voto: 8 ½

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