Speciale Uomo Ragno 600/700
Pubblicato il 29 Agosto 2013 alle 12:00
Benvenuti a questo speciale dedicato al doppio traguardo raggiunto dal super-eroe probabilmente da sempre più seguito e amato d’Italia, ovvero quell’Uomo Ragno (ora Spider-Man), che taglia con la sua ultima collana regolare, iniziata addirittura in quel lontano Aprile 1987 dalla Star Comics, le 600 uscite pubblicando contemporaneamente il numero 700 della sua principale testata americana, ovvero the Amazing Spider-Man.
In oltre quarant’anni di onorata carriera editoriale qui da noi, è la prima volta che i due traguardi centenari, della pubblicazione italiana e di quella americana, vengono pubblicati assieme (e quindi celebrati) nello stesso albo.
Nulla di meglio quindi che un bel tuffo nel passato a ripercorrere tutti questi numeri speciali che hanno portato all’insolito e curioso risultato, e questo attraverso un doppio percorso; il primo dedicato alle edizioni italiane che negli anni (anzi, nei decenni!), hanno di volta in volta ospitato i numeri centenari originali (pagine 2-8), il secondo si soffermerà invece sui numeri centenari ma di quest’ultima collana italiana (pagine 9-14).
In conclusione ovviamente si tireranno le somme di questa piccola carrellata e ci si lancerà in una serie di previsioni sui futuri possibili (e magari impensabili) del personaggio; per ora iniziamo il viaggio con la simpatica copertina di questo Amazing Spider-Man Special del 1982, che vede confrontarsi manco a farlo apposta proprio il nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere con la stessa nemesi che dovrà affrontare in questo imminente numero 600 (italiano)/700 (americano), ovvero il tentacolare Dottor Octopus.
All’epoca l’albetto, prodotto su iniziativa dell’American Dental Association, veniva dato in omaggio come allegato promozionale ad una marca di dentifricio americana (l’AIM toothpaste) e il nostro eroe sventava l’ennesimo piano bizzarro di Octopus grazie anche…alla sua scarsa igiene orale (!!).
Evidentemente i villain più temibili non si lavavano mai i denti (sigh).
Tuttavia, qualcosa mi dice che stavolta le cose NON saranno così semplici!
Buona lettura!
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Amazing Spider-Man 100 – “The Spider Or The Man?” (l’uomo o il ragno?)
Il primo numero centenario di questo speciale non poteva che essere Amazing Spider-Man 100, del settembre 1971, pubblicato in Italia per la prima volta su L’Uomo Ragno Corno 101 (del 14 marzo 1974!), slittando quindi di un solo numero la possibilità di fare l’en-plein già al primo colpo, col numero 100 americano sul numero 100 italiano.
Dietro una bellissima copertina celebrativa di John Romita (padre), si nascondeva una breve storia di sole 19 pagine, non per questo meno memorabile, dell’inossidabile Stan Lee ai testi e del dinamico Gil Kane ai disegni, tre nomi, tre garanzie!
Per l’occasione Peter decide di rinunciare ai propri poteri in modo da potersi sposare e condurre una vita normale con la sua fidanzata dell’epoca, la bionda Gwen Stacy (!); appronta quindi un siero in grado di privarlo delle sue capacità ragnesche.
>Purtroppo non tutto va come sperato e al povero Parker spuntano altre quattro braccia rendendolo quasi una sorta di ragno umano (!); nel numero dopo un mostruoso Peter cerca rifugio nella casa delle vacanze del dottor Curt Connors, dove però incappa inaspettatamente in Morbius, il vampiro vivente, che finisce per attaccare entrambi causando la trasformazione del dottore in Lizard.
La storia infatti prosegue anche per i due numeri successivi, col passaggio dei testi al giovane Roy Thomas, culminando in Amazing Spider-Man 102 con un racconto conclusivo di ben 35 pagine, dove oltre a vedere il nostro Peter Parker tornare ovviamente normale (grazie a un siero del rinsavito dottor Connors), verranno svelate anche le origini di Morbius.
Amazing 100 è anche l’albo qui in Italia con più ristampe e edizioni successive, cosa in parte dovuta anche al fatto di essere stato il primo numero centenario della poi lunga e fortunata carriera editoriale del Ragno.
Se quindi non volete tribolare troppo cercando L’Uomo Ragno Corno 101 e poi anche il 102 e 103 per avere tutto il racconto, albi comunque non difficilissimi da trovare ma che in buone condizioni oggi possono anche costare qualche decina di Euro (ma se non si guarda molto allo stato di conservazione si trovano a prezzi abbastanza abbordabili), forse quello che fa per voi è L’Uomo Ragno Gigante 37/38 sempre della Corno, luglio/agosto 1979, prima ristampa della storia nella collana cronologica di grande formato dell’epoca, e di sicuro abbastanza facilmente reperibili e a prezzi non eccessivi.
L’Uomo Ragno Gigante 38 purtroppo contiene solo la seconda parte di Amazing 100, ma si conclude con i due numeri successivi, Amazing 101 e 102 entrambi pubblicati integralmente; per avere il numero 100 per intero bisogna quindi acquistare anche il precedente numero 37, che contiene le prime 12 pagine del racconto e presenta oltretutto uno story-arc con l’ennesima riscossa del primo Goblin (che proprio disprezzabile non è, anzi!).
Proseguiamo con L’Uomo Ragno Classic 29 della Star Comics (giugno 1993), ristampa nel canonico formato comic-book che presentava anche una colorazione più aderente all’originale (la Corno ricolorava i suoi albi nei quali gli occhi dell’Uomo Ragno erano sempre in giallo).
In questo caso l’albo contiene ben tre storie e mezzo, partendo da Amazing 99 fino a Amazing 102 ma solo per una prima parte (per cui in questo caso, per leggere la conclusione dell’avventura, dovete procurarvi anche il numero successivo, ovvero L’Uomo Ragno Classic 30).
Nell’agosto del 1997 è il turno del singolare Uomo Ragno Pocket 8 (Marvel Special Events 11), collana che ripresentava, ricolorate appositamente ma dal formato molto ridotto (pocket appunto), alcune storie classiche del personaggio, spesso, come in questo caso, raggruppate per mini-saghe; nel volume in questione abbiamo infatti Amazing 100/102 e i successivi numeri 103/104 con l’avventura nella Terra Selvaggia.
Dieci anni dopo, e siamo nel giugno del 2007, è il turno della collana da edicola, stavolta in formato maggiorato però, Spider-Man – Le storie indimenticabili, allegata alla Gazzetta dello Sport/Corriere della Sera; il volume 8, “Notti di Paura”, è interamente dedicato agli incontri/scontri dell’Uomo Ragno con Morbius (appunto Amazing 100/102), con l’Uomo Lupo (Amazing 124/125) e pure con Morbius e l’Uomo Lupo assieme (olè!).
Ultima in ordine di apparizione, la ristampa da edicola della Panini, con Spider-Man Collection 32 del luglio 2008, a solo un anno di distanza dalla precedente, è quella probabilmente meno costosa in assoluto e soprattutto che contiene tutte le storie interessate, Amazing 100/102, in un’unica soluzione e in maniera integrale (con relative copertine, non sempre presenti nelle edizioni precedenti), con tanto di piccola storia extra in appendice (tratta da Menace 6 del 1953 ad opera di Stan Lee e John Romita).
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Amazing Spider-Man 200 – “the spider and the burglar” (il ragno e il ladro)
Il duecentesimo numero di Amazing Spider-Man esce nel gennaio del 1980, e stavolta dietro ad una copertina, decisamente più ordinaria di quella celebrativa di cento numeri prima, del pur sempre bravo John Romita Sr., si cela una lunga storia di 36 pagine, culmine di una story-line dipanatasi nei numeri precedenti (a partire già da Amazing 197/198).
A tenere banco è il turno dell’insolito duo formato da un redivivo Mysterio (e le sue macchinazioni a base di elaborati trucchi illusionistici) e nientemeno che il ladro che causò la morte dello zio Ben anni prima (!), il drammatico evento che spinse un giovane Peter Parker a vedere in maniera radicalmente diversa il suo ruolo di super-eroe mascherato; ai testi un certo (!) Marv Wolfman, che imbastisce tutto sommato (contando anche i numeri precedenti), una trama articolata e interessante, cercando in qualche modo di rievocare alcuni degli elementi alla base dell’origine del personaggio, giusto per dare quel tocco di celebrativo al numero d’anniversario (impresa da questo punto di vista abbastanza riuscita).
Stan Lee invece si riserva la scrittura di una sola pagina (bontà sua), e proprio in questo numero viene lanciato un piccolo concorso riservato ai lettori per indovinare quale fosse; in Amazing 206 verrà poi svelato che si tratta della trentaseiesima, ovvero l’ultima dell’albo.
Un po’ più deficitaria la parte grafica che in un periodo di transizione, senza più i John Romita Sr., Gil Kane e Ross Andru dell’epoca e senza il Romita Jr. ancora di là da venire, doveva arrangiarsi tra gli altri con i Sal Buscema (lo stacanovista della tavola a quintalate prima maniera), Keith Pollard (qui alle matite), Jim Mooney (in questa storia alle chine e alle rifiniture) e Al Milgrom del caso (senza offesa, ma insomma, c’è una leggera differenza tra il primo terzetto di nomi e gli altri quattro).
Quasi a sottolineare il tono un po’ dimesso della storia, anche la prima edizione italiana ancora ad opera dell’Editoriale Corno, avviene su una collana meno curata della precedente, ovvero quel Settimanale de L’Uomo Ragno 26 (del 17 marzo 1981), che prese settimanalmente il posto della prima storica serie quattrodicinale, in formato ridotto e con qualità di stampa e traduzioni non proprio impeccabili.
Data anche la difficile reperibilità dell’albo, e il suo discreto costo nel mercato del collezionismo, cui fa da contraltare la sua scarsa qualità intrinseca, è molto più appetibile, e consigliabile, il recupero dell’unica altra edizione successiva, una ristampa è vero, ma di fatto la prima edizione integrale (rispettosa del formato, dei colori e dei testi originali), ovvero L’Uomo Ragno Classic 67 (agosto 1996).
All’epoca edito dalla Marvel Italia, che aveva proseguito la collana col numero 40 dal precedente editore Star Comics, l’albo si segnala anche per il quanto mai gradito inserimento di un manifesto in omaggio, ad opera nientemeno che di John Romita Sr. e Alex Ross (e ho detto tutto!).
Ovviamente non sempre riuscirete a scovarlo insieme all’albo, ma tentar non nuoce, ne vale veramente la pena.
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Amazing Spider-Man 300 – “Venom”!
Todd McFarlane, la ragnatela a spaghetti, Venom (!), Todd McFarlane (l’ho già detto?), VENOM! (già detto pure quello?).
Dite quello che volete ma all’epoca quello che toccava McFarlane (e i suoi compagniucci della futura Image) diventava oro, una sferzata dal punto di vista grafico che non ha precedenti.
Arrivato su Amazing col numero 298, dopo una memorabile run su Incredible Hulk ad opera di Peter David (Ground Zero), ai testi troviamo lo scafato David Michelinie che per il trecentesimo numero (uscito nel maggio del 1988), si inventa uno dei villain più riusciti dai tempi di Stan Lee, quel Venom che da allora è assurto a popolarità planetaria.
In Italia possiamo ammirare l’albo evento su L’Uomo Ragno Star Comics 91, del 15 marzo 1992, ancora oggi abbastanza reperibile in una qualsiasi fiera (anche se diciamolo, sapendo che quella è la prima apparizione di Venom in assoluto è ovviamente un albo più ricercato di altri).
Una buona ristampa (e pure unica per molto tempo), l’abbiamo grazie alla Marvel Italia che solo pochi anni dopo nella collana Marvel Oro, deputata a ripresentare principalmente tutto l’Uomo Ragno di Mcfarlane a partire dalla sua ultima collana ragnesca, ovvero la best seller Spider-Man, lo ripropone nel numero 6, del febbraio 1996.
In quel volumetto brossurato vengono presentati i primi tre numeri di quella mitica run, ovvero Amazing 298/300.
Segue una ristampa per lettori di bocca buona sull’Oscar Best Sellers 1331 della Mondadori (gennaio 2003), un volume brossurato in formato purtroppo bonellide (e quindi con le tavole ridotte), che ripropone una selezione di storie del Ragno che lo vedono impegnato con la sua arci-nemesi; come ultima storia conclusiva ecco comparire anche Amazing 300.
L’importanza dell’albo si fa sentire perché in così pochi anni riesce comunque ad avere più riproposte editoriali, dal formato bonellide si passa infatti a quello Omnibus per i volumi brossurati ma in grande formato della collana da edicola Spider-Man – Le storie indimenticabili ad opera della Rizzoli in allegato al Corriere della sera/Gazzetta dello Sport; nel primo volume intitolato “L’arrivo di Venom”, viene presentata un’interessante antologia di racconti, la prima apparizione del costume nero (che si scoprirà essere poi un simbionte alieno senziente) su Amazing 252, il trittico fondamentale Amazing 298/300 e in conclusione Amazing 332/333 con altre due storie di David Michelinie disegnate però da Erik Larsen, sempre con Venom come antagonista (tra i recuperi è il più facile e certamente tra i più convenienti).
Se poi siete spendaccioni impenitenti, recentemente (ovvero la fine dell’anno scorso), ecco uscire un Omnibus vero e proprio per la Panini contenente tutto l’Amazing Spider-Man di Michelinie e McFarlane in un’unica soluzione.
Il costo?
Un affarone (per chi lo vende), 59 Euro (!!).
Occhio che se vi cade su un piede vi fate male!
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Amazing Spider-Man 400 – “The Gift” (il dono)
La morte di zia May!
Inoltre l’innocente, innocua vecchietta sapeva da tempo della doppia identità segreta del nipote!
Infine, i cloni di Peter Parker sono tornati (e un redivivo Sciacallo con loro)!!
Vi basta come riassunto?
Il racconto è una pietra miliare nella vita editoriale del personaggio, “una delle storie più belle dell’Uomo Ragno di tutti i tempi” scriveva addirittura il sommo Marco M. Lupoi (allora curatore della testata), nella presentazione dell’albo, seppure brutalmente cancellata dagli avvenimenti successivi (purtroppo!), esce nell’aprile del 1995 ad opera di J.M. De Matteis e Mark Bagley, che confezionano un gioiellino di 37 pagine capace di far commuovere schiere di fans.
Che successivamente, ancora purtroppo, la Marvel sia riuscita tramite complicatissimi salti carpiati mortali all’indietro con avvitamento, a rimangiarsela, è solo un gran peccato, perché riletta oggi sapendo cosa hanno combinato dopo, la storia non può più certo vantare l’impatto che ebbe all’epoca.
Solo i fortunati che poterono leggerla in tempo reale al momento dell’uscita (presente!), hanno ancora la possibilità di riviverne il ricordo scevro da ogni altra operazione più o meno riuscita di ret-con (un po’ magra come consolazione).
Semplicemente due le edizioni americane, ovvero per la prima volta un numero centenario della collana the Amazing Spider-Man oltre ad una cover regolare avrebbe presentato anche una variant, che per l’occasione mostrava un controverso effetto speciale, ovvero un cartoncino a forma di pietra tombale a mò di sovracopertina (con tanto di sagoma dell’Uomo Ragno in rilievo).
Molto simile la versione italiana, presentata sull’allora Uomo Ragno 185 della Marvel Italia del 15 febbraio 1996, anch’essa con una cover normale e con una variant dove venne replicata la pietra tombale dell’edizione americana, ma senza l’Uomo Ragno in rilievo.
Come si può leggere dalla strillo in alto sulla cover normale, l’albo conteneva poi anche un manifesto gigante spillato all’interno, oltre ad essere un numero speciale di 100 pagine (la versione normale costava 4900 Lire, quella variant ovviamente limitata, il doppio, 9900 Lire, ma aveva anche 16 pagine extra).
Attenzione però, Amazing 400 oltre alla storia principale aveva due back-up story, una di 7 pagine, che mostrava la prima avventura di Ben Reilly (il presunto clone dell’Uomo Ragno), ad opera sempre di J.M. De Matteis ai testi e di uno splendido John Romita Jr. ai disegni (di ritorno sulla testata che l’aveva tenuto a battesimo dopo una lunga assenza), presentata sull’Uomo Ragno DeLuxe 11 (uscito pochi giorni dopo), e una seconda invece, sempre di 7 pagine, “The morning after” (Il mattino dopo), pubblicata solo nell’edizione variant appunto nell’inserto extra.
Ai testi in quel caso l’inedita accoppiata J.M. De Matteis (storia) e Stan Lee (dialoghi), con Tom Grummett ai disegni e Al Milgrom alle chine, raccontava ancora una volta di quel tragico evento che fu la morte di zio Ben svelando stati d’animo e piccoli flash-back con protagonisti un sedicenne Peter Parker e la sua (già allora) anziana zia May.
Ecco a confronto, per chiudere questa carrellata di cover, la copertina di Amazing 400 (celata sotto la sovracoperta “tombale”), sempre ad opera di Mark Bagley, con la copertina dell’Uomo Ragno DeLuxe 11, che conteneva una delle due storie di appendice del numero 400, rivista e ricolorata per l’occasione da Valerio Oss (come all’epoca spesso faceva per la Marvel Italia).
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AMAZING SPIDER-MAN 500 – “Happy Birthday”, Part 3 (Buon Compleanno, parte 3)
Amazing Spider-Man 500 esce nel dicembre del 2003 sfoggiando una bella copertina corale di J. Scott Campbell e a sorpresa…NESSUNA copertina variant (incredibile! Inaudito!), usanza che prenderà piede, nel caso di questi albi centenari, evidentemente solo dal numero 600 in poi (ne vedrete delle belle, letteralmente!).
La storia, di 38 pagine, con ai testi J. Michael Straczynski, che aveva preso in mano il personaggio rilanciandolo con una discussa run e John Romita Jr. ai disegni, con Romita Sr. alle matite delle ultime pagine, era la terza parte di un mini arco che culminava proprio con l’albo 500, consuetudine ormai consolidata anche nelle precedenti occasioni.
Stavolta il nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere deve vedersela con una minaccia interdimensionale, ovviamente proprio quando deve festeggiare il suo compleanno; per fortuna ad aiutarlo intervengono una pletora di super-eroi quali i Fantastici Quattro, Iron Man, Ciclope (?!) e Dr. Strange.
La cosa interessante è che all’apice della lotta verrà scaraventato in un viaggio nel tempo, durante il quale rivivrà gli scontri più importanti della sua carriera, ovvero contro i suoi nemici peggiori, Goblin, il Dottor Octopus e Venom.
A dispetto di tutti questi ospiti, la sensazione è che Amazing 500, già allora un più che ragguardevole traguardo, abbia lasciato nonostante questo ben poco il segno nella memoria dei fans, e se dovessimo dare la palma agli Amazing centenari meno importanti questo se la giocherebbe col numero 200, il quale è gravato però da una resa grafica certamente più scarsa.
A dispetto di ciò, l’albo in Italia pur essendo pubblicato in anni recenti, ha goduto già di tre edizioni, la prima ovviamente sul numero 116/388 del quindicinale dell’aprile 2004 (ormai a pochissimi mesi di distanza dall’uscita americana), proprio nel mese del decennale della Marvel Italia (Aprile 1994 – Aprile 2004!); la doppia numerazione era dovuta alla ripartenza (farlocca), della collana col numero 273, approfittando della ri-numerazione americana (lasciamo perdere i perché e i percome che è meglio, certi passaggi della vita editoriale del Ragno è meglio rimuoverli), cosa che comunque sarebbe rientrata con la nuova mega-saga sconvolgente il personaggio (in Italia su L’Uomo Ragno 445 con la saga L’Altro – Evolvi o Muori).
Le ristampe le abbiamo sul Marvel Best – L’Uomo Ragno: Buon Compleanno, quinto volume a ristampare il ciclo di Straczynski/Romita, del giugno 2009, e sul recentissimo Io Sono Spider-Man del giugno 2012, mega cartonato uscito in concomitanza del blockbuster cinematografico dell’anno scorso, contenente una selezione di alcune tra le più significative storie del personaggio (più o meno), tra cui anche Amazing 600.
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AMAZING SPIDER-MAN 600 – “Last Legs” (Morte Imminente)
Il seicentesimo numero di Amazing Spider-Man esce in patria nel settembre 2009 e dovrebbe essere ancora fresco nella memoria dei lettori, anche italiani, visto che l’edizione nostrana è uscita anche in questo caso pochissimi mesi dopo, ovvero su Spider-Man 531 del 9 aprile 2010, ovvero poco più di tre anni fa.
All’epoca la Marvel, dopo un numero 500 senza nemmeno una variant, una cosa incredibile oggi come oggi (ma in effetti all’epoca fu l’ultima volta che l’editore americano si fece sfuggire l’occasione per gonfiare la tiratura con questa simpatica idea), ha evidentemente deciso di rompere gli indugi sfornandone ben sei (!), oltre ovviamente a quella regolare, di cui sopra, ad opera di Alex Ross.
Le prima delle diverse cover speciali, tirata in misura di 1 a 25 rispetto alla regular, è la John Romita Sr. Variant Cover:
Abbiamo poi la Joe Quesada Wraparound Variant Cover, tirata invece con un rapporto di 1 a 15 rispetto alla regolare:
Seguita dalla John Romita Jr. Regular Wraparound Cover (stessa tiratura di quella a doppia anta di Quesada).
Ma una sola di John Romita Jr. non bastava per cui ecco la 2nd Printing John Romita Jr. Variant Cover, che però utilizza tristemente una semplice (e a mio avviso anche bruttina) splash–page interna (tiratura di nuovo 1 a 25 rispetto alla regolare).
E infine, per chiudere il cerchio, la Dynamic Forces Cover che riprende il disegno della cover regolare di Alex Ross e cambia il colore dello sfondo (oltre a togliere i loghi originali), limitata a 3499 copie.
Ci sarebbe infine la sesta, ovvero la Amazing Spider-Man #600 Romita Jr. wrap-around cover – signed by John Romita Sr., semplicemente la precedente wraparound cover di John RomitaJr.,autografata dal padre (!), che viaggia oggi su un valore di 70 dollari.
Ovviamente qui c’è anche il certificato di autenticità by Dynamic Forces (mica scherziamo!).
In Italia, per fortuna, le cose sono andate più lisce con due semplici versioni, una regolare, ripresa proprio dalla prima variant a doppia anta di John Romita Jr. e usata come copertina per l’albo da edicola, il già citato Spider-Man 531, e una variant metallizzata ricavata invece da quella regolare di Alex Ross ma senza loghi (come nella variant Dynamic Forces ma mantenendo lo sfondo rosso).
Dopo tutte queste variant ci sarebbe da parlare anche della storia (in effetti), decisamente la più lunga pubblicata finora in questi numeri speciali, ben 62 pagine, testi di Dan Slott, disegni di John Romita Jr. e chine di Klaus Janson; attenzione, col senno di poi, visto che il 700 è scritto dallo stesso autore e il villain per l’occasione sarà ancora una volta il Dottor Octopus, forse sarà il caso di andare a ripescare l’albo (per chi ce l’ha) e magari provare a vedere se Slott già all’epoca stava covando delle idee luciferine da usare in un eventuale seguito.
E sicuramente, a guardare la lotta tra un morente e tentacolare Dottore e il nostro Arrampicamuri, tutto ci si sarebbe potuto aspettare tranne una sua rentrée addirittura cento numeri dopo; per il resto il seicentesimo numero di Amazing vanta un discreto numero di comprimari, ritorni, apparizioni e quant’altro, che se proprio ci tenete a saperlo sono i seguenti:
May Parker, Jay Jonah Jameson Sr. (!) e Jr. (!), Carlie Cooper, Norah Winters, Michele Gonzales, Anna e Mary Jane Watson, Betty Brant, Flash Thompson, Joe e Randy Robertson, nonchè tutta una serie di super-eroi e super criminali quali Mr. Fantastic, la Torcia Umana, Devil, la Donna Ragno, Capitan America (“Bucky” Barnes), Luke Cage, Ronin (Clint Burton), Wolverine, Blindside, Trapster, Squid, Hydro-Man, Screwball, Powderkeg, Boomerang, Poundcakes e infine il già citato Dr. Octopus.
La storia, in breve (per quanto possibile), vede il matrimonio nientemeno che tra zia May e il padre di J. Jonah Jameson (e con questa, le abbiam viste tutte!), opportunamente messo in pericolo da un quasi defunto Otto Octavius, che se inizialmente avrebbe voluto andarsene cercando di aiutare a migliorare tutti i servizi informatici di New York, scoperta la cerimonia nuziale con la sua vecchia fidanzata d’un tempo (ebbene sì, quasi capitò che May e Octopus si sposassero tanti anni fa!), cerca in tutti i modi di boicottarla.
Sconfitto viene però portato via dalle sue sonde ottopodi, e oggi, soprattutto dopo aver letto il numero 700, potremo conoscere finalmente del suo destino finale (era ora!).
La, per ora unica, ristampa la trovate sul cartonato Io Sono Spider-Man del 2012, come già accennato parlando di Amazing 500.
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AMAZING SPIDER-MAN 700!
Il numero centenario del momento (assieme al 600mo italiano), in America ha raggiunto l’apice delle variant, ben 12 (DODICI!), più la versione regolare, di questo passo non oso immaginare quante ne faranno per i prossimi numeri con doppio 0 finale.
Non volendo anticipare nulla della storia, se non ovviamente che il villain dell’occasione sarà il Dottor Octopus (come già detto e ormai ampiamente risaputo), ci limiteremo a mostrarvi tutte (ma proprio TUTTE), le copertine originali dell’albo.
E si parte con la cover regular, un montaggio attribuito a Pascal Garcin.
La prima variant è invece la Marcos Martin – New Year’s/Diner.
E’ il turno poi della Steve Ditko unused Amazing Fantasy #15 cover art variant, ovvero della cover scartata all’epoca di Amazing Fantasy 15 (!) e ora ricicciata fuori per l’occasione (della serie, qui non si butta via niente!).
Tocca poi alla Joe Quesada Wraparound Sketch Variant!
C’è posto anche per la Campbell Variant e la Oliver Coipel Variant…
Altra cover variant per Marcos Martin, con la bellissima skyline zeppa di tutti i nomi (ma proprio TUTTI) degli autori che hanno caratterizzato il Ragno nella sua lunghissima carriera editoriale.
E non è certo finita, abbiamo ancora due doppie cover variant a due ante, ovvero la Joe Quesada Wraparound Variant, che giustamente solo la Sketch cover non bastava…
Tocca poi allaHumberto Ramos Wraparound Variant (Arrgghhhh!).
Sempre di Ramos c’è un’ulteriore variant (Arrgghhhh!), la Humberto Ramos Second Printing Variant Cover…
Da notare l’omaggio al numero 300, peccato l’esecutore sia Ramos (McFarlane si starà rivoltando nella tomba!).
Ultime due cover variant e altri due omaggi a copertine centenarie passate; molto bella la Giuseppe Camuncoli Variant Cover che omaggia nientemeno che Amazing 100 e emblematica la 4th printing Ryan Stegman che invece rifà quella “tombale” di Amazing 400…
L’UOMO RAGNO STAR 100!
E siamo arrivati infine alla seconda parte di questo speciale, dedicato sempre ai numeri centenari dell’Uomo Ragno, ma della sua ultima collana italiana tutt’ora in corso.
Il primo di questi fu pubblicato il 30 Luglio 1992, dall’editore che ebbe il merito di riportare il personaggio in Italia dopo la chiusura dell’Editoriale Corno a metà degli Anni ’80, ovvero la Star Comics.
All’epoca un traguardo del genere probabilmente superò le più rosee aspettative da parte di tutti, editore e lettori, che dopo un inizio incerto (e graficamente terrificante), videro il mensile dell’Uomo Ragno trasformarsi radicalmente, acquisendo il formato canonico dei comic-book (inizialmente era un centimetro più basso per motivi tipografici), diventando quindicinale, aumentando le pagine da 32 a 48, poi 64 e infine a 72, consentendo la pubblicazione di tre storie per albo e infine diventando una testata tutto-Uomo Ragno senza comprimari, dalla mole di materiale che c’era da pubblicare per riagguantare le uscite americane che erano discretamente avanti nelle pubblicazioni.
Col numero 100 probabilmente si tirò tutti un sospiro di sollievo (chi più, chi meno), l’esistenza nelle edicole italiane del personaggio ormai non era più in discussione, e la sua impostazione finale, con le note iniziali, l’angolo della posta (che inizialmente non risparmiava anche diversi spunti un po’ polemici), le copertine originali riprodotte all’interno (come per tutte le testate Star dei super-eroi), sarebbe stata il metro di paragone con tutte le altre, anche per il futuro (usanze molte delle quali però, purtroppo svanite col tempo).
E per festeggiare degnamente l’evento bisogna dire che editore e curatori della testata fecero del loro meglio per rendere l’appuntamento veramente imperdibile, su tutto una cover inedita, commissionata appositamente per l’occasione a nientemeno che John Romita Sr. e il prezzo mantenuto a 2.700 Lire nonostante l’aumento di pagine, una tantum, dalle 72 canoniche a ben 96, come ben evidenziato dalla scritta in copertina, con la possibilità di presentare addirittura quattro storie complete in un solo albo (a un prezzo a quel punto vantaggiosissimo).
Unico neo, come tutti i numeri celebrativi, e centenari in particolare, delle collane italiane, quando si incrocia il tanto agognato traguardo purtroppo difficilmente si ha grande possibilità di scelta riguardo le storie da presentare, che alla fine, seguendo la pubblicazione rigorosa cronologica dell’edizione originale, quelle sono o possono essere e non altre.
Non fa eccezione questo numero 100 targato Star Comics che presentava quattro storie ragnesche addirittura collegate al crossover mutante Inferno (che oltretutto sarebbe stato presentato sulle testate italiane fondamentali, ovvero gli Incredibili X-Men e X-Marvel, solo l’anno dopo); per fortuna erano anche abbastanza interessanti soprattutto se prese come piccolo story-arc a sé, con Amazing 312 (by Michelinie e McFarlane), Spectacular Spider-Man 165 (by Jerry Conway e Sal Buscema) e Web of Spider-Man 47 (sempre di Conway ma con Alex Saviuk ai disegni), tutte e tre collegate anche da uno scontro dell’Uomo Ragno con ben due Goblin (uno era il figlio di Norman, Harry, l’altro direttamente il nuovo folletto malvagio dell’epoca, HobGoblin).
La prima storia invece era Amazing 311 e il villain Mysterio; retrocopertina speciale anch’essa, una bella pin-up del Ragno by Erik Larsen.
Vale però certamente la pena segnalare in conclusione anche una curiosità non indifferente presente nell’albo, ovvero la foto della redazione Star dell’epoca, composta essenzialmente dai giovanissimi Kappa Boys, che si occupavano dei manga (allora agli inizi e che sono un filone d’oro per l’editore perugino tutt’ora), e i rimanenti redattori votati ai comics, imberbi e ingenui con molti più capelli in testa, roba che a distanza di anni effettivamente potrà impressionare i lettori meno scafati e dimentichi dei tempi che furono!
L’UOMO RAGNO MARVEL ITALIA 200
Il 19 settembre 1996 è il momento del duecentesimo numero dell’Uomo Ragno, targato questa volta Marvel Italia e celebrato per l’occasione da una cover normale e una limitata con effetto speciale olografico (una card lenticolare incollata sulla cover); omaggiata di una bella pin-up anche la retrocopertina, sempre tratta dall’albo originale, Sensational Spider-Man 0.
L’occasione è ghiotta, e quasi per contraddire quanto ho detto in occasione del numero 100, la Marvel Italia si trova col numero centenario e la possibilità di pubblicare un numero speciale americano, il suddetto Sensational, che avrebbe fatto ripartire le storie del Ragno con l’avvento del clone Ben Reilly al posto di Peter Parker, ottenendo sia esteticamente che narrativamente un buon risultato, sia nella versione normale che con l’inusuale copertina lenticolare (che peraltro ricalcava perfettamente l’edizione americana, proposta qui di seguito), sebbene così facendo confezioni un albo di sole 48 pagine (formato che però avrà un discreto successo due anni dopo con la Rinascita degli Eroi).
Un po’ più controverso il contenuto, trovandoci in piena seconda saga del clone che già qualche malumore aveva sollevato in America, dove non tutti avevano preso bene l’avvento del clone Ben Reilly, creduto morto durante la prima saga, ma ora a sorpresa scopertosi l’originale e messo al posto di Peter Parker, che assieme a Mary Jane aveva preferito farsi da parte e trasferirsi altrove per ricominciare una nuova vita (zia May era pure appena defunta nell’indimenticabile Amazing 400 presentato pochi mesi prima su l’Uomo Ragno 185).
Con questo numero subentrava ai testi della story-line principale e pure ai disegni Dan Jurgens (con le chine di Klaus Janson), preceduto dalla fama di autore Amazza-Superman (sua fu l’ideazione e pianificazione della morte e resurrezione dell’Uomo d’Acciaio di solo pochi anni prima), ma che forse andrebbe ricordato anche per certe gambe storte che ha regalato all’Uomo Ragno, tra cui addirittura quella della splash-age principale con l’esordio del nuovo costume (in tutta la sua contorta bellezza!), veramente da dilettante della tavola (ma lasciamo perdere).
Non dimentichiamoci poi del mega poster spillato in entrambe le versioni; occhio, perché per l’occasione il “nuovo” Uomo Ragno ha si cambiato il look del costume, ma nel manifesto, sempre di Jurgens, è stato colorato in maniera leggermente diversa da come appare nei comics!
L’UOMO RAGNO 300
Il numero 300 della Panini, 28 se si segue la nuova numerazione dovuta alla ripartenza delle testate americane dopo il controverso ritorno dall’al di là di zia May (e la Riunione dei Cinque, e Norman Osborn che si cela dietro a tutto, ecc. ecc., meglio non rivangare come già detto in precedenza), arriva il 31 Agosto del 2000, e di speciale purtroppo ha lasciato solo la copertina metallizzata tratta dalla storia principale Peter Parker: Spider-Man (vol.2) 13, che vedeva il ritorno (tipo toccata e fuga), di un folle Cletus Kasady che ancora si credeva legato al simbionte Carnage, mentre in realtà in quel momento era privo di poteri e rinchiuso in una prigione di massima sicurezza, dalla quale chiaramente evadeva (ma non è che pitturandosi la faccia di rosso Carnage poi tornava sul serio).
Storia di Lee Weeks ai disegni e Howard Makie ai testi, che seppure non disprezzabile non ha certo chissà che di memorabile o celebrativo, se non purtroppo il colpo di scena finale con la presunta morte di Mary Jane, probabilmente saltata per aria in un incidente aereo (evento peraltro anticipato già dal numero precedente); diciamo che fu un primo tentativo di far fuori la dolce metà del nostro Peter Parker, che già allora evidentemente cominciava ad essere troppo problematica da gestire, con Mefisto in One More Day hanno fatto che risolvere il problema alla radice.
Le altre storie sono le decisamente più trascurabili Webspinners: Tales of Spider-Man 13, che in parte si collegava alla precedente scaraventando Spidey/Dusk (altra storia lunga da raccontare), e Carnage nella Zona Negativa (guest star, Blastaar) e Spider-Woman 8 con l’ormai praticamente dimenticata Mattie Franklin (fidatevi, non volete saperne di più).
Meglio passare oltre…
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L’UOMO RAGNO 400
L’Uomo Ragno 400 esce il 28 ottobre 2004, in due semplici versioni, quella regolare e quella variant con copertina di Giuseppe Camuncoli appositamente realizzata per Lucca (visto che il periodo d’uscita coincideva perfettamente con quello della manifestazione).
L’albo variant conteneva anche un inserto extra di 16 pagine, con in effetti degli interessantissimi articoli sul personaggio e la sua collana (intervista all’autore del momento, J.M.Straczynski, carrellata sui primi 400 numeri dell’edizione italiana, genesi della cover speciale di Camuncoli, il valore della collezione originale), ai quali si aggiungeva un ulteriore (breve) articolo che ripercorreva tutta la carriera del personaggio direttamente dagli Anni ’60, presente in entrambe le edizioni.
Quattro le storie presentate, la prima “Vibrazioni” tratta da Amazing 505 del duo Straczynski/Romita Jr., ormai lanciati nel loro ciclo, qui impegnati in una storia intimista che esplora il complesso rapporto tra Peter e Mary Jane tornata in pianta stabile nella serie e nella vita del Ragno dopo un periodo di turbolente vicissitudini (creduta morta, giusto in occasione del trecentesimo numero, si era poi scoperto fosse solo stata rapita da uno stalker).
Romita purtroppo disegna il nostro eroe in maniera sempre più longilinea e filiforme, tanto da farlo sembrare spesso un povero rachitico, scelta grafica che francamente non ho mai capito né condiviso.
Due avventure invece sono tratte dal nuovo, all’epoca, Spider-Man Unlimited, collana addirittura giunta alla sua terza incarnazione, che nell’ennesimo numero 1 presentava “Interesse Sociale” di Joseph Goodrich e il magaka Takeshi Miyazawa e “Con gli omaggi di Slyde” di Brian Lynch e Sean Chen; più triste/amara la prima, con protagonista una bambina malata terminale, che solo l’incontro con l’Uomo Ragno riesce a sbloccare dalla sua quasi totale chiusura col mondo esterno (effettivamente abbastanza strappalacrime), e in perfetta controtendenza la seconda, molto più leggera e divertita, con una piccola schermaglia tra l’Arrampicamuri e questo scarso antagonista apparso peraltro ben poche volte (sia prima che dopo).
Terrificante (letteralmente) invece l’ultima “Il mistero di Lizard!” da Marvel Age 5, che ripercorreva avventure del Ragno quando ancora era un teen-ager e combatteva le sue prime battaglie, qui in un tremendo (graficamente parlando) remake di nientemeno che Amazing Spider-Man 6; se la trama è ancora quella di Stan Lee e Steve Ditko, con i dialoghi rivisti da Daniel Quantz, sono le matite di Jonboy Meyers a meritarsi una palma d’oro per la grottesca e caricaturale interpretazione di tutti i personaggi, in particolar modo proprio dell’Uomo Ragno e di Lizard (roba da dimenticare il prima possibile).
Altro numero centenario che, dopo i tutto sommato buoni esiti del 100 e del 200, continuava su una china forse un po’ troppo anonima e banale già intrapresa col 300, eccezion fatta per gli interessanti articoli presenti, soprattutto nella versione variant; anche stavolta dover fare i conti con quanto passava la Marvel nell’allestire un numero ricco di soprese e storie memorabili non ha prodotto risultati particolarmente felici, sebbene in leggero miglioramento rispetto a cento numeri prima.
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L’UOMO RAGNO 500
Il controverso Uomo Ragno 500 esce il 18 dicembre 2008, sfoggiando una bella copertina di Greg Land tratta da Spider-Man: Brand New Day – Extra!! 1, riprodotta in un’edizione normale, col logo e la ragnatela colorata oro metallizzato (la copertina gold), e una (pseudo) variant che dovrebbe essere più limitata dove invece loghi e ragnatele sono colorati d’argento, sempre metalizzato (ma deonominata presuntuosamente platinum).
La controversia nasce dalla seconda variant, quella si veramente limitata e ricercatissima (nonchè costosa), che la Panini allegò ad un pack di materiale ragnesco (volumi + gadgets vari tipo t-shirt e poster) dal costo superiore ai 100 Euro; la cover speciale, identica alle altre, aveva semplicemente loghi e ragnatele colorate di blu (la variant blu), ed era data in omaggio con l’acquisto dei pack, un modo interessante per consentire all’editore di smaltire un bel po’ di materiale ragnesco in un colpo solo, rendendolo decisamente appetibile ai collezionisti con l’abbinamento dell’albo speciale.
Venendo alle storie, che dovrebbero essere poi l’argomento principale, ma sappiamo tutti che spesso in queste occasioni celebrative non è mai così, dobbiamo rilevare ancora una volta una selezione di storie e storielle per quanto discretamente orchestrate ed eseguite, tutte facilmente dimenticabili di lì a poco data la loro brevità, anche se un paio possono dirsi veramente ben riuscite (mentre invece sulla variant blu sono stati versati i classici fiumi d’inchiostro per molto tempo ancora).
Partiamo con “48 Ore” tratta da the Amazing Spider-Man Family 1 di J.M. De Matteis e Alex Cal, che rievoca, per l’ennesima volta, avvenimenti vissuti da Peter all’epoca in cui divenne l’Uomo Ragno per la prima volta, in questo caso le 48 ore successive alla morte dello zio Ben; sebbene lo scrittore sia da sempre una garanzia, ormai di queste storie son piene gli antologici, ogni volta aggiungendo quella scena, quel dialogo, quel dettaglio in più, la musica comunque non cambia (comunque come storia che rievoca gli esordi, in questo contesto va benissimo).
Seguono, proprio da Spider-Man: Brand New Day – Extra!! 1, “Morte di un criminale” di Joe Kelly e Chris Bachalo, col ritorno di Testa di Martello ad opera di Mr. Negativo (nuovo villain portato dal post One More Day), anche interessante se vogliamo, ma legata soprattutto agli intrecci delle storie successive, e “Il Compleanno” di Zeb Wells e Patrick Oliffe (di sole 8 pagine), effettivamente un piccolo gioiellino non solo divertente ma anche importante nel rinsaldare il rapporto di amicizia tra Harry Osborn e Peter.
Chiudono i giochi altre due storie brevi, “Quinto Stadio” (da Amazing 568) con protagonista un Eddie Brock ormai divorato dal cancro e senza più simbionte a guarirlo (anzi, probabilmente il veleno rimastogli in corpo è la causa del suo male, non solo fisico, ma anche psicologico), ad opera di Mark Waid e Adi Granov (altra storiella breve, ma decisamente intensa e da ricordare, anche per gli sviluppi futuri) e la più ordinaria e dimenticabile “Legami di Famiglia” di De Falco/Frenz (con Sal Buscema alle chine), da the Amazing Spider-Man Family 1, ambientata nell’universo parallelo dove Peter e Mary Jane sono sposati e con una figlia, che però è ancora troppo piccola per essere Spider-Girl, per cui i protagonisti sono Mr. & Mrs. Spider-Man che stavolta devono vedersela con Lizard (olè, only for fans!).
A completare l’albo celebrativo l’immancabile e sempre commosso messaggio introduttivo di Marco Marcello Lupoi, un lungo articolo su John Romita Jr., che a breve sarebbe tornato a disegnare il Ragno, un breve pezzo dello scrittore (di romanzi e fumetti) Gianluca Morozzi e un angolo della posta dedicato ai lettori tra cui alcuni redattori della Panini.
Un sommario in definitiva magari non indimenticabile, ma abbastanza bene assortito e che propone diverse cose interessanti, nel limite di quello che, al solito, è possibile presentare in queste occasioni dovendo dipendere totalmente da quanto prodotto dalla casa editrice americana, ma soprattutto, in netto crescendo rispetto al 300 e 400.
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L’UOMO RAGNO 600!
Ed eccoci arrivati all’albo del momento!
Come per il numero 700 di Amazing anche in questo caso non è nostra intenzione anticipare alcun che, ci limiteremo a mostrare le ben 8 (OTTO!), copertine che la Panini ha deciso di dedicare a questo importante albo celebrativo (con tanto di cofanetto raccoglitore per collezionarle tutte, una cosa mai vista prima).
Partiamo con la cover principale, identica a quella dell’edizione regolare americana (denominata cover A).
La Panini ha poi pensato di usare le variant di Amazing 692, tutte di Marcos Martin, ognuna caratterizzata da un colore diverso e soprattutto da un periodo differente della vita dell’Uomo Ragno (gli Anni ’60, rappresentati dalla puntura del ragno radioattivo, i ‘70 dalla morte di Gwen Stacy, gli ’80 con la lotta col costume alieno, i ’90 e i millemila cloni, infine gli Anni 2000 con l’entrata nei Vendicatori), tutte alternativamente disponibili anche per le edicole (e chiamate nell’ordine cover B, C, D, E ed F)!
C’è poi la variant metallizzata FX solo per le fumetterie, ripresa da una delle variant dell’edizione americana del numero 600, ad opera ancora di Marcos Martin che a questo giro ha praticamente fatto l’en plein…ma perché non ha disegnato lui l’albo? Sarebbe stato mooooooolto meglio…(sigh e sob).
Chiudiamo in bellezza, più o meno, con un’ulteriore variant, ripresa anch’essa dal mazzo di quelle dell’edizione originale del seicentesimo numero, la Steve Ditko variant, scartata a suo tempo per Amazing Fantasy 15 (la prima apparizione dell’Uomo Ragno), dove venne usata quella di Jack Kirby (effettivamente molto più d’impatto a mio avviso).
Per averla dovrete acquistare il cofanetto raccoglitore, comprensivo anche di tutte le altre cover, al quale è allegata, alla modica cifra di 29,90 Euro!
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IN CONCLUSIONE…
Lungi da me rovinare la festa, ma passando in rassegna tutti questi numeri centenari non può non saltare all’occhio una sorta di spartiacque tra Amazing Spider-Man 400 e i successivi; c’è di fatto un prima, con un personaggio che pur tra alti e bassi ha una sua coerenza, perlomeno narrativa, e un dopo fatto incredibilmente di veri e propri colpacci di scena uno peggio dell’altro, che cercano di fatto di rimangiarsi tutto quanto accaduto in precedenza.
Chiariamo, nessuna nostalgia dei tempi che furono, però è innegabile che una volta arrivati alla morte di zia May, con uno status che vede Peter Parker sposato con Mary Jane e una figlia in arrivo, qualcosa bruscamente si interrompe (la crescita del personaggio), e si cerca in maniera abbastanza sconcertante di tornare indietro travolgendo ogni sviluppo più o meno consolidato.
E se forse a stupire più di tutto non è il tentativo di riportare il personaggio ad uno status più gestibile, sebbene ci si chieda con che criterio lo si sia fatto andare così in là che poi è impossibile tornare indietro, a lasciare certamente più perplessi (per non dire atterriti), è certamente il modo abbastanza kamikaze con cui si cerca scientemente di resettare poi ogni possibile sviluppo ottenuto.
Con la caotica seconda saga del clone viene subito fatta sparire, molto opportunamente, la figlia dei Parker, ad opera di un’assassina assoldata dall’onnipresente spina nel fianco Norman Osborn (anche se all’epoca ancora ritenuto defunto); successivamente viene pure fatta tornare zia May (e qui proprio…sorvoliamo con quale idea balorda avviene questa vera e propria resurrezione), e con l’arrivo di J. Michael Straczynski si stravolgono pure le origini del personaggio introducendo il concetto dei poteri totemici (che fine abbiano fatto poi, sinceramente non l’ho capito).
Alla fine della sua lunga e un po’ travagliata gestione abbiamo poi la controversa story-line dei figli di Gwen Stacy, avuti ovviamente con Norman Osborn (sempre lui), in quell’unico momento di debolezza tanti anni prima (e a cosa sono serviti? E anche loro che fine hanno fatto poi?); ovviamente non è finita qui, c’è di mezzo un repentino quanto assurdo smascheramento televisivo in quel di Civil War (con già pronta l’idea per cancellarne gli effetti) e ancora un matrimonio in piedi che bisognava tirar giù, e la cosa è presto fatta con un bel pattone col diavolo Mefisto in One More Day, che riporta il personaggio quasi alle origini, fotografo free-lance, single, abita ancora con zia May (sigh), nessuno conosce la sua identità segreta (due piccioni con una fava in pratica), e qualche nuovo super-criminale in omaggio.
Queste ultime trovate sono così controverse che l’autore stesso praticamente se ne dissocia arrivando quasi a pretendere la rimozione del suo nome dai credits nell’ultimo ciclo di storie (cosa poi evitata per un soffio); nel successivo One Moment In Time poi abbiamo finalmente la spiegazione definitiva del patto con Mefisto, roba che a volerla capire fino in fondo (per tutte le conseguenze che comporterebbe anche sul resto dell’Universo Marvel), viene solo il mal di testa.
La cosa veramente sconcertante però è che a dispetto di tutto ciò, traversie incredibili che veramente nessun altro personaggio mi pare abbia mai passato, L’Uomo Ragno è ancora qui, pronto a incassare chissà quali ulteriori mazzate (certo non un bel viatico); e il cataclismatico Amazing 700 preannuncia proprio (non preoccupatevi, non rivelo nulla), nuovi e ancora più sensazionali colpacci di scena, sempre però sulla falsariga di quelli precedenti (arrrgghhh!), ma con l’aggravante dei disegni di Humberto Ramos (ari-arrghh!!).
Anzi, ben 52 (CINQUANTADUE!!) pagine di ARRGGHHHH!!
Non resta che prenderla con filosofia, e sebbene con questi presupposti augurare altri cento di questi numeri all’Uomo Ragno parrebbe veramente troppo, possiamo lanciarci, dopo lunghe e attente considerazioni, in alcune spericolate quanto fondate ipotesi su cosa potrebbe attenderlo nel prossimo e certamente apocalittico Amazing Spider-Man 800 (Numi! Cielo!).
Tanto oramai per molti siamo già nella fan-fiction più sfrenata, qualche ipotesi balorda in più o in meno non farà quella gran differenza, al peggio si rischia di imbroccarne anche una giusta!
_Ipotesi 1: torna lo zio Ben!
Ma è il clone malvagio del clone buono, clonato dal clone del clone del clone di uno degli ultimi cloni dello Sciacallo (ma dell’Universo Ultimate).
Alla fine il tutto si conclude con una constatazione amichevole dei danni e una stretta di mano, in quanto ormai nessuno dei personaggi coinvolti è più in grado di capire chi sia, cosa voglia e da dove venga, ci si arrende quindi tutti incondizionatamente per manifesta incapacità a proseguire qualsivoglia trama…
_Ipotesi 2: muore zia May (ma stavolta per sul serio, sicuro certamente!).
Zia May stavolta ci lascia le penne per davvero, ma nessuno ovviamente ci crede; tra le 80 (ottanta!!! Dieci per ogni numero centenario di Amazing ovviamente!), cover variant viene elaborata quella chiamata “Veloggggiuro!”, con tanto di poster manifesto spillato contenente le firme di tutti gli editor e i manager della Marvel (certificati da appositi avvocati penalisti), che giurano su centinaia di Bibbie che quella è la volta buona.
Le suddette Bibbie vengono poi allegate agli albi in tiratura limitata.
_Ipotesi 3: Mary Jane si sposa (finalmente!), ma con un altro (era ora!).
Stavolta potrebbe essere quella buona, dopo tante traversie Mary Jane finalmente può convolare a giuste nozze, ma NON con Peter, bensì con un ALTRO misterioso pretendente (il Dottor Octopus travestito? Un clone giovane di Norman Osborn? Il primo Avvoltoio col parrucchino?? Rhino senza le corna, che semmai è lui a metterle a Peter???).
Inutile dire che il nostro Parker rosicherà come una bestia e cercherà di mandare a monte la cerimonia, continuando a pensare – “Ma perché non l’ho sposata prima io, perchè?”.
Già, perchèèèèèè???
_Ipotesi 4: L’Uomo Ragno viene investito da una macchina!
I nemici del nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere gli fanno uno scherzone sabotandogli la macchina; viene così investito dalla sua stessa Ragno-Mobile mentre si sta arrampicando su un muro (sigh).
Dato per morto, in realtà finisce in coma profondo con fratture multiple e portato in un centro traumatologico super-segreto dello Shield, in quanto il conto delle multe accumulato dalla Ragno-Mobile impazzita ammonta a diverse decine di migliaia di dollari e l’accusa è di reato federale bello e buono (della serie, cornuto e mazziato…ops, questo forse varrebbe più per l’ipotesi precedente!).
_Ipotesi 5: crossover con la Disney!
Questa lo ammetto è l’ipotesi più inquietante!
Goblin rapisce Minnie causando l’irritazione di Topolino che viene a chiedere l’aiuto dell’Uomo Ragno; dietro ovviamente c’è tutta una macchinazione di Macchia Nera.
Guest star il commissario Basettoni, che brancolerà nel buio per tutta l’avventura e l’aiutante (de che?) Manetta che invece dormirà della grossa dalla prima all’ultima tavola perdendosi l’intero crossover.
Gustosa la scena in cui Mary Jane piglia a calci Macchia Nera e libera Minnie mentre Topolino e l’Uomo Ragno se la vedono con Goblin (sigh).
Finale a tarallucci e vino con tutti i buoni attorno a una tavolata a mangiare a quattro ganasce, come nei festini conclusivi di un albo di Asterix (sigh e sob).
Manetta, sempre ligio al dovere, resta in Centrale di Polizia dove continua a dormire…
Ci rivediamo all’uscita di Amazing Spider-Man 800 allora, e speriamo che NESSUNA di queste ipotesi diventi realtà, ma nemmeno che ne inventino di peggiori (che visto l’andazzo, non si sa mai!).