Transmetropolitan n. 7 – Recensione Vertigo Lion Comics
Pubblicato il 31 Agosto 2013 alle 10:00
Arriva un nuovo capitolo del fumetto antagonista più eversivo degli ultimi anni: Transmetropolitan di Warren Ellis! Il dissidio tra il giornalista Spider Jerusalem e il Presidente degli Stati Uniti si fa più aspro che mai in una delle sequenze più iconoclaste della celebrata serie Vertigo!
Transmetropolitan n. 7
Autori: Warren Ellis (testi), Darick Robertson (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Fantascienza
Provenienza: USA
Prezzo: € 13,95, 16,5 x 25,2, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: luglio 2013
Transmetropolitan è una delle opere più arrabbiate ed eversive del geniale Warren Ellis ed è tutto dire, considerando che lo sceneggiatore britannico non ha mai firmato comic-book convenzionali. Con il pretesto di una saga fantascientifica, l’autore ha svolto un’aspra denuncia della società occidentale con un’attitudine antagonista e punk. Come sanno i fedeli lettori della serie, Transmetropolitan è ambientata in una specie di America futuribile che sembra uscita da un romanzo cyberpunk (e in effetti le influenze di Gibson, Sterling e soci sono palesi) e si concentra sulle vicissitudini di Spider Jerusalem, giornalista d’assalto che firma una rubrica molto seguita.
Spider è un Lester Bangs sboccato, disincantato, cinico e incazzato che però ha sempre come obiettivo principale del suo lavoro una cosa sola: la verità. Non disposto a cedere a ricatti e compromessi, non ha mai evitato di descrivere gli aspetti più deleteri della società in cui vive. E nel mondo distopico di Ellis gli aspetti deleteri abbondano: droghe che ottundono le menti, consumismo sfrenato, materialismo dilagante, programmi televisivi spazzatura che disinformano e rimbecilliscono l’opinione pubblica, violenza legalizzata, malattie, cibo adulterato, sesso perverso e un potere politico ed economico a dir poco corrotto.
Simbolo della corruzione del potere è il Presidente Callahan, psicopatico che ha vinto le elezioni ricorrendo a metodi poco puliti e che ha parecchie magagne da nascondere. Spider ha commesso il grave errore di evidenziare la sua ipocrisia ma Callahan non intende passarci sopra e di conseguenza la vita del reporter è cambiata radicalmente. Non ha più un appartamento e nemmeno un lavoro e per giunta Callahan ha deciso di toglierlo di mezzo. Ma stiamo parlando di Spider, cioè di un bastardo che non guarda in faccia nessuno e che peraltro non ha ancora digerito l’eliminazione della bella Vita Severn dalla quale si sentiva attratto (e la morte della donna è un’altra grave responsabilità di Callahan). Perciò, coadiuvato dalle fide assistenti Yelena e Channon, è pronto a difendersi dagli attacchi del suo acerrimo nemico.
Questo tp che include i nn. 37-42 del comic-book originale presenta quella che è forse una delle sequenze più graffianti dell’intera saga. Ellis che già non aveva risparmiato colpi allo stomaco dei lettori stavolta va oltre, in particolare con l’episodio in cui affronta le tematiche scottanti della prostituzione minorile e della pedofilia. Malgrado il serial sia ufficialmente sci-fi, la piaga dei bambini che si vendono in strada è spaventosamente reale e sembra uscita dalle cronache dei nostri giorni. Lo stesso vale per la situazione dei malati di mente fatti uscire dagli istituti per meri motivi economici e abbandonati a se stessi (altro argomento affrontato nel volume, tanto che Transmetropolitan si conferma essere un comic-book che analizza in maniera spietata i mali di una nazione che molti tuttora si ostinano a considerare un esempio da imitare).
Ma Ellis non dimentica di proseguire la story-line basata su Spider e Callahan e inserisce un nuovo elemento: forse sta accadendo qualcosa al nostro reporter; magari si è ammalato o il suo abuso di droghe sta iniziando a comprometterne l’equilibrio psichico. Per ora non è dato saperlo ma Spider si comporta in modo strano in un frangente delicato che invece richiederebbe lucidità. Callahan ha quindi architettato un ulteriore scherzo ai danni del giornalista? Ellis costruisce una trama avvincente, caratterizzata da un ritmo veloce e impreziosita da testi sperimentali e dialoghi sarcastici e acri come non mai.
Darick Robertson, penciler regolare della serie, fa un buon lavoro, riuscendo a caratterizzare egregiamente Spider, le due assistenti, il Presidente Callahan dallo sguardo schizoide e il ghigno da demente e gli assurdi e sovente mostruosi abitanti della metropoli in cui agisce Spider, scampoli di un’umanità ormai alla deriva. Lodevole è inoltre la particolare costruzione delle tavole. Insomma, Transmetropolitan è una lettura imprescindibile e uno dei vertici della linea editoriale for mature readers della DC.