Kick-Ass 2 – Recensione in anteprima
Pubblicato il 12 Agosto 2013 alle 13:00
Dopo aver sgominato l’organizzazione criminale di D’Amico e sconfitto il sedicente supercriminale Red Mist, figlio del gangster, Kick-Ass ha ispirato una serie di nuovi supereroi che si uniscono nella Justice Forever, un team che vuol ripulire la città dalla delinquenza. Dopo la morte di Big Daddy, Hit-Girl è stata affidata al patrigno e costretta al ritiro. Deve così cercare una difficile integrazione con le perfide coetanee. Nel frattempo, Red Mist risorge col nome di battaglia di Mother Fucker e mette insieme i Toxic Mega Cunts per vendicarsi di Kick-Ass.
Titolo originale: Kick-Ass 2
Genere: Supereroi, Action, Commedia
Regia: Jeff Wadlow
Interpreti: Aaron Taylor-Johnson, Chloe Grace Moretz, Jim Carrey, Christopher Mintz-Plasse, Lindy Booth
Provenienza: USA, Regno Unito
Durata: 103 min.
Casa di produzione: Universal Pictures, Marv Films, Plan B Entertainment
Distribuzione (Italia): Universal Pictures
Data di uscita: 15 agosto 2013 (Italia), 16 agosto 2013 (USA)
Tratto dalla graphic novel di Mark Millar edita da Icon, sottoetichetta Marvel, il primo Kick-Ass, diretto da Matthew Vaughn, ha avuto un ottimo riscontro al botteghino e un discreto apprezzamento da parte della critica rivelandosi un buon prodotto d’intrattenimento che tradiva però in parte i contenuti dell’opera originale per adattarsi alle esigenze del pubblico mainstream. Se il fumetto si proponeva infatti di mostrare in maniera dura e cruda cosa accadrebbe se qualcuno cercasse di fare il supereroe nel mondo reale, il film finiva per essere più buonista e meno cinico regalando comunque violenza e splatter a volontà.
Dopo aver realizzato X-Men – L’Inizio, Vaughn ha deciso di occuparsi di The Secret Service, sempre da un fumetto di Millar, lasciando questo sequel al misconosciuto Jeff Wadlow. La trasposizione mescola elementi tratti sia dalla graphic novel Kick-Ass 2 che dallo spin-off Hit-Girl, entrambe opere godibili ma del tutto pleonastiche, che non aggiungono nulla a quanto detto nel primo capitolo, anzi, finiscono per dire molto meno.
Il giovane Dave Lizewski continua a pattugliare le strade nei panni di Kick-Ass. E’ così che s’imbatte nella Justice Forever, un gruppo di supereroi, perlopiù disadattati o psicolabili, guidati dal Colonnello Stars and Stripes, interpretato da un quasi irriconoscibile Jim Carrey, che ha suscitato qualche polemica alla vigilia dichiarandosi pentito di aver recitato nel film per l’uso irresponsabile delle armi da fuoco che viene inscenato. Il suo personaggio, comunque, dura ben poco e non lascia il segno come il Big Daddy interpretato da Nicolas Cage nell’episodio precedente.
Chloe Grace Moretz, sempre più brava, torna nel ruolo di Mindy Macready, costretta ad abbandonare l’identità di Hit-Girl ora che si trova sotto la tutela del patrigno Marcus, agente di polizia. Il film tenta di imbastire un qualche discorso sul rapporto padre-figlio, sia per quel che riguarda Mindy che per Dave, ma resta tutto appena accennato, poco approfondito e del tutto banale. Rispetto al fumetto viene invece ampliata la lotta di Mindy per farsi accettare dalle altre teenagers tentando di mettersi in sintonia con loro. Peccato che scada tutto in dinamiche da commediaccia trash, tra ragazze che si vomitano addosso e scariche di diarrea mostrate in maniera fin troppo esplicita.
Uno dei maggiori tradimenti del primo film nei riguardi della graphic novel, era la risoluzione della storia sentimentale. Nell’opera originale, Dave si beccava un duro ma sincero benservito da parte di Katie, mentre nella pellicola c’era un lieto fine intellettualmente disonesto. Qui, Katie, interpretata di nuovo da Lyndsy Fonseca, ha solo un cameo nel quale finalmente molla Dave, ma per ragioni poco credibili. Kick-Ass si consola con la supereroina Night Bitch, interpretata dalla graziosa e talentuosa Lindy Booth, a creare una sorta di inedito ed inappropriato triangolo sentimentale con Hit-Girl.
Christopher Mintz-Plasse cambia semplicemente costume passando dall’identità di Red Mist a quella di Mother Fucker e mette insieme i Toxic Mega Cunts, una squadra di supercriminali nella quale spicca Mother Russia, una sorta di versione femminile dell’Ivan Drago di Rocky IV. Tra gli altri cattivi, assolutamente inutili le presenze di John Leguizamo e di Iain Glen, noto per il ruolo di Jorah in Game of Thrones. Anche la vendetta scatenata su Kick-Ass e compagni è molto edulcorata rispetto alla graphic novel, con lo stupro che viene qui evitato perché il villain non riesce ad avere un’erezione.
Laddove il fumetto regalava una maestosa battaglia finale con la fondamentale partecipazione dei newyorkesi e della polizia, qui tutto si risolve in una scaramuccia privata tra la Justice Forever e i Toxic Mega Cunts, dettata da pessimi effetti digitali e neanche lontanamente spettacolare come la resa dei conti del primo film. L’epilogo è di nuovo ammorbidito e poco coraggioso.
E’ un’opera che non annoia mi si rivela piuttosto inutile e priva di criterio, perde qualsiasi pretesa di realismo, vive di qualche buona trovata comica ai limiti del demenziale, rinnovate dosi di violenza e ogni tematica inerente a supereroi ed icone viene lasciata a se stessa. Superfluo.