La Proprietà di Rutu Modan – Recensione Rizzoli Lizard
Pubblicato il 31 Luglio 2013 alle 11:00
Un trionfo della narrazione dalle linee morbide e sottili con colori corposi, privi di sfumature e di orpelli inutili. Un viaggio metafisico che solidifica un rapporto tra due generazioni. Un tuffo malinconico nel passato al quale segue un ritorno al presente arricchito di buone e gradite sensazioni.
La Proprietà
Autore: Rutu Modan
Casa Editrice: Rizzoli Lizard
Genere: Drammatico
Provenienza: Israele
Prezzo: 17.50 €, 17×24, pp. 230, col.
Data di pubblicazione: Luglio 2013
Mica, una giovane produttrice televisiva si ritrova su un volo per la Polonia con sua nonna, Regina. Quest’ultima ha appena perso suo figlio, padre di Mica, a causa di un cancro, ed è proprio per questo motivo che sono diretti in Polonia. Dopo oltre sessant’anni di assenza, Regina decide di tornare per recuperare la proprietà di famiglia dal regime, divenuti in questo momento riscattabili. Certo non è cosa facile per la nonna di Mica, Varsavia le ricorda tutto il suo orribile passato che puzza di morte, dove decenni prima l’olocausto fece montagne di morti tra i quali tutti i suoi cari. Un’ondata di ricordi poco gradevoli e qualche segreto invaderanno le due signore. Due generazioni che si confrontano mentre scorrono memorie e vengono rilevati segreti sul passato. Legato al mistero di famiglia ruotano inoltre una zia con il suo compagno che tentano in tutti i modi di impossessarsi della proprietà in modo viscido e venale, ed un giovane ragazzo, guida turistica del luogo, che si prenderà a cuore le due donne salvandole più volte e donando loro sollievo e conforto.
L’autrice si conferma ancora una volta una formidabile prosatrice, i testi scorrono velocemente la sceneggiatura è solida e ci viene esposta in maniera lineare, con la giusta dose di mistero e di coinvolgimento emotivo. L’ambientazione non è delle più floride ma lo stile narrativo è leggero e mai banale, in un contesto nel quale la storia stessa prova vergogna, l’autrice sembra muoversi abilmente scivolando e dileguandosi dietro le sue linee perfette e sottili.
Assistiamo così ad un’illustrazione unica, rettilinea, senza fronzoli e molto diretta al quale si lega un colore dai toni medio-scuri, mai brillanti e mai sfumati. Le sensazioni al lettore sono come di secchezza e di consistenza, elevando così la storia a vera protagonista. I personaggi sono quasi senza espressione e molto statici, probabilmente per non distrarre il lettore dalla sceneggiatura e dal significato metafisico del viaggio, per lo più interiore, che affrontano e superano le due donne.
Un piccolo gioiello di narrazione storico-realistica che tratta di ritorni al passato, di ricongiungimenti, di sentimenti straziati e torturati di una famiglia distinta per sempre dalla tragica Storia. Interiore, coinvolgente e decisamente intelligente.