Marvel Best Seller n. 8 – Shanna la Diavolessa – Recensione Panini Comics

Pubblicato il 26 Luglio 2013 alle 17:30

Cosa succede quando una singolare eroina Marvel degli anni settanta finisce nelle mani del bravissimo Frank Cho? La risposta è semplice: viene pubblicata Shanna, miniserie targata Marvel Knights riproposta in edizione economica da Panini Comics!

Marvel Best Seller n. 8 – Shanna

Autore: Frank Cho (testi e disegni)

Casa Editrice: Panini Comics

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 7,00, 17 x 26, pp. 168, col.

Data di pubblicazione: giugno 2013

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Ho scritto in numerose occasioni che la Marvel sperimentò molto negli anni settanta pubblicando mensili che si discostavano dal genere supereroico, rivolti a potenziali fasce di lettori non interessati alle vicende dei giustizieri in calzamaglia. Perciò apparvero albi fantasy, horror, fantascientifici, di arti marziali, spesso interessanti e realizzati da maestri del fumetto americano. Stan Lee pensò anche a varare alcuni comic-book specificamente concepiti per il pubblico femminile.

I fumetti romance esistevano da tempo e nei sixties serie Marvel come Millie The Model, tanto per fare un esempio, ottennero grande successo. Però quelle produzioni narravano vicende amorose assimilabili alle soap opera o ai romanzi rosa. Nei seventies invece Stan Lee cercò di compiere un’operazione più radicale e cioè creare serie imperniate su character femminili, rivolte alle ragazze ma caratterizzate dallo stile Marvel tutto azione, mistero e drammaticità. Si trattò di un tentativo indubbiamente coraggioso che non diede i frutti sperati, dal punto di vista commerciale.

shanna 1

Tra queste testate c’erano Night Nurse, sfortunatissimo mensile dedicato a un’infermiera coinvolta in avventure dai toni thriller; The Cat che presentò un’eroina che avrebbe avuto un certo seguito con l’identità di Tigra; e Shanna The She-Devil che narrava le vicissitudini di una discinta ragazza in bikini di leopardo che ricordava un personaggio della Golden Age, Sheena. Era una ‘tarzanide’ in gonnella che fece alcune apparizioni pure su Daredevil. Queste proposte, come ho scritto, non ebbero grandi riscontri in termini di vendite e chiusero dopo poco tempo. Ma nessuno scompare nel Marvel Universe e nel corso degli anni le tre donne hanno di tanto in tanto fatto capolino.

Shanna, in particolare, ha avuto un ruolo di primo piano come compagna di Ka-Zar, il Tarzan della Marvel che agisce nella preistorica Terra Selvaggia, e a più riprese è stata protagonista di storie brevi pubblicate su varie riviste antologiche della Casa delle Idee. E nei primi anni novanta era regolarmente presente in una serie di Ka-Zar valorizzata dalle matite del bravissimo Andy Kubert. Quando Joe Quesada divenne editor in chief dell’etichetta statunitense, oltre a svecchiare e a innovare il parco testate, tentò di recuperare personaggi minori ma non per questo meno interessanti, affidandoli a cartoonist al passo con i tempi e apprezzati da un folto numero di fans.

Shanna meritava un revival e non appena la Marvel annunciò la preparazione di una miniserie su di lei scritta e disegnata da Frank Cho molti si entusiasmarono. Il penciler nato a Seul era celebrato per lo splendido Liberty Meadows, serial satirico e irriverente pubblicato prima su diversi quotidiani e poi dalla Image, imperniato su un gruppo di stupende ragazze. E Cho era celebre proprio per la sensualità mozzafiato evocata dai suoi personaggi femminili. Vederlo quindi all’opera su un’eroina aggressiva e formosa che indossa abiti ridottissimi era intrigante. Cho concepì la miniserie per la linea Max, riservata a prodotti for mature readers, ma Quesada preferì farla uscire in versione più tranquilla ed edulcorata rispetto all’originaria nella più popolare divisione Marvel Knights.

shanna 2

Il risultato fu comunque pregevole e ora avrete modo di rendervene conto grazie a Panini Comics che ripropone l’opera nella collana Marvel Best Seller. Ovviamente la vicenda si svolge nella Terra Selvaggia ma non appare Ka-Zar e Cho si concentra su Shanna e su un gruppo di ricercatori che mentre esplorano la regione preistorica fanno una sconcertante scoperta. L’autore modifica le origini di Shanna e pur delineando una trama di intrattenimento non rinuncia a sfiorare tematiche importanti, a cominciare da quella della scienza asservita alle esigenze di organizzazioni senza scrupoli, per continuare poi con la clonazione e l’ingegneria genetica.

Dal momento che la storia si svolge nella Terra Selvaggia non mancano i dinosauri. Shanna e un medico che narra in prima persona gli avvenimenti avranno a che fare con orde aggressive di velociraptor illustrati da Cho con perizia sopraffina in tavole di grande impatto visivo dotate di sorprendente dinamicità. La trama è veloce, con un ritmo serrato e sincopato, e si legge tutta d’un fiato. Naturalmente, il corpo da infarto di Shanna è rappresentato da Cho in maniera deliziosa ma il penciler non scade mai nella volgarità e la miniserie, graficamente, è di notevole livello estetico.

Gli unici appunti che mi sento di fare riguardano l’esilità della story-line e l’impostazione psicologica di Shanna che è poco più che abbozzata, perlomeno se la paragoniamo a quella delle precedenti versioni. Ma abbiamo a che fare con un fumetto di qualità che certamente piacerà agli estimatori delle classiche avventure scacciapensieri, dei personaggi della Marvel dei seventies e, last but not least, delle belle figliole da calendario.


Voto: 7 ½

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