Superman di Gil Kane vol. 1 – Recensione Lion Comics
Pubblicato il 25 Luglio 2013 alle 16:30
Arrivano le storie di Superman disegnate da uno dei maestri indiscussi del fumetto americano: Gil Kane! Non perdete le avventure dell’Uomo d’Acciaio nell’interpretazione del leggendario penciler di Capitan America, Hulk, Lanterna Verde, Conan e altri capolavori!
Superman di Gil Kane vol. 1
Autori: Martin Pasko, Bob Rozakis, Marv Wolfman (testi), Gil Kane (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 17,95, 16,8 x 25,6, pp. 192, col.
Data di pubblicazione: luglio 2013
È giusto seguire ed apprezzare i maestri contemporanei dei comics ma è altrettanto giusto ricordare i grandi del passato. Ecco perché quando vengono pubblicate opere di Kirby, Ditko, Colan e altri immortali artisti della letteratura disegnata (e la lista potrebbe continuare) mi sento in dovere di segnalarle. E segnalare il primo volume di Superman di Gil Kane, proposto da RW-Lion, per me è doveroso.
Gil Kane non è un nome qualsiasi. Stiamo infatti ragionando di un penciler che ha realizzato capolavori memorabili per Marvel, DC, Quality e tante altre case editrici. È a lui che per esempio si deve l’ideazione grafica della Lanterna Verde Hal Jordan, su testi di John Broome, che ancora oggi appassiona molti fans, e chiunque abbia letto quelle storie sa bene di quale livello siano, specie se prendiamo in considerazione la forza espressiva delle matite di Kane.
E non si possono non citare gli splendidi episodi da lui realizzati di Capitan America, Hulk, l’Uomo Ragno, Conan, Thunder Agents, e i tanti gioielli western e fantascientifici che fanno parte della sua vasta produzione. E bisogna puntualizzare che l’impostazione inventiva delle tavole, l’intensità degli sguardi e delle espressioni dei character, i primi piani di matrice cinematografica, il mix di ruvidezza e di elegante fluidità del tratto, nonché l’impostazione cinetica, hanno influenzato molti cartoonist, a cominciare da Frank Miller (i primi lavori dell’artista di Daredevil risentivano notevolmente dell’influsso di Kane e di Ditko).
RW-Lion dunque propone varie storie di Superman disegnate da Kane e pubblicate nei primi anni ottanta, in epoca pre-Crisis, quindi. Ciò non toglie che si tratti di materiale gradevole e sorprendentemente attuale, non solo dal punto di vista visivo ma anche da quello narrativo. Il volume si apre con alcune back-up stories tratte da Superman, scritte da Martin Pasko e da Bob Rozakis e imperniate su una delle tante trovate di Julius Schwartz e cioè i racconti perduti di Krypton che di solito vedevano l’Uomo d’Acciaio nelle vesti di narratore impegnato a raccontare appunto vicende riguardanti i kruptoniani precedenti la distruzione del loro mondo. Malgrado l’ingenuità di alcune situazioni, le storie hanno il fascino della classica fantascienza da b-movie e il tratto di Kane valorizza il tutto.
Ma il piatto forte del tp è costituito da una splendida sequenza tratta da Action Comics nn. 539-546, con in più un episodio da Superman Special n. 1, scritta dal Marv Wolfman di New Teen Titans e ovviamente illustrata da Kane. Sebbene le storie risentano in parte dei cliché e degli stilemi dei comic-book USA dei primi eighties, il ritmo è indiavolato e coinvolgente e Wolfman si sbizzarrisce facendo affrontare a Superman maghi crudeli, esseri provenienti da altri mondi e ci sono anche gli episodi in cui la classica nemesi Brainiac acquisisce il suo aspetto meccanico.
Inoltre, Wolfman si diverte con il DCU nel suo complesso, facendo apparire Flash, Atom, la JLA, i New Teen Titans e pure vecchi e quasi dimenticati (almeno all’epoca) personaggi come Rip Hunter, Cave Carson e i Sea Devils. Avrete così modo di ammirare le versioni che Kane realizzò di questi characters e il risultato è una gioia per gli occhi. Il penciler rappresenta con bravura mozzafiato mondi paralleli, spazi siderali, ambientazioni futuribili, e molte tavole, contrassegnate da un gigantismo quasi kyrbiano, hanno un’impostazione che a tratti sfocia nel pop e nella psichedelia. Kane caratterizza inoltre in modo sopraffino l’alter ego umano di Supes, cioè Clark Kent, nonché Jimmy Olsen, Morgan Edge, Perry White e le rivali Lois Lane e Lana Lang. Perciò, anche il lato più realistico e soap operistico della vita dell’Uomo d’Acciaio è visualizzato con innegabile perizia.
In poche parole, questo volume è imperdibile non solo per la qualità delle sceneggiature di Wolfman, ma anche e soprattutto per le matite incantate di quel gigante che è stato Gil Kane. Lo ripeto: va benissimo sostenere i talenti odierni; ma non dimentichiamoci di quelli passati ma ancora moderni. Kane appartiene a pieno diritto a questa categoria.