Joe R. Lansdale – Ombre e Sangue – Recensione Vertigo
Pubblicato il 18 Luglio 2013 alle 16:00
Cosa succede quando Joe R. Lansdale decide di scrivere la sceneggiatura di un fumetto a forti tinte? Succede che la Vertigo pubblica Ombre e Sangue, un tour de force di omicidi, mutilazioni e perversioni che farà impazzire gli estimatori del genere horror e della narrativa pulp!
Joe R. Lansdale – Ombre e Sangue
Autori: Joe R. Lansdale (testi), Mark A. Nelson (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Horror
Provenienza: USA
Prezzo: € 17,95, 16,5 x 25,2, pp. 208, col.
Data di pubblicazione: giugno 2013
Quando si ragiona su Joe R. Lansdale non ci sono mezzi termini: o lo si ama o lo si odia perché il romanziere texano ha un’ispirazione estrema e le sue opere non sono per i deboli di stomaco. Si muove agevolmente nell’ambito della letteratura di genere e la sua produzione ha a che fare con l’horror, la fantascienza, il western, la detective story, il noir e i suoi libri sono spesso una riuscita miscellanea di queste suggestioni. A volte eccede in efferatezze, con un’attitudine trash sfrenata; in altre occasioni, invece, è in grado di narrare storie caratterizzate da intensa malinconia, liricità e introspezione. Negli Stati Uniti ha un nutrito gruppo di estimatori e il successo gli è arriso con il ciclo del Drive-In e con i romanzi imperniati sulla scalcinata coppia di investigatori Hap e Leonard.
Anche in Italia Lansdale è molto letto e tantissime sue opere sono tradotte da Einaudi e Fanucci e pure gli amanti dei fumetti lo conoscono, considerando che in diverse occasioni Joe ha scritto sceneggiature per i comic-book. Effettivamente l’immaginario fumettistico è perfetto per lui e finora ha avuto modo di collaborare con Marvel, DC, Dark Horse e altre etichette. Per restare in ambito DC, Joe ha firmato lo script di alcuni episodi di Batman e pure un romanzo con protagonista il Cavaliere Oscuro. E per la Vertigo ha proposto una discussa e violenta versione del pistolero Jonah Hex e miniserie come Gangland e Flinch, giusto per citarne alcune. E Blood and Shadows rientra appunto nel novero delle sue produzioni Vertigo.
Chiarisco subito che apprezzo Lansdale ma lo trovo sopravvalutato. Sia in ambito letterario sia in quello fumettistico è in grado di produrre lavori ottimi, altri buoni e altri francamente pessimi. Insomma, è discontinuo e a mio parere dà il meglio di sé quando non eccede in violenza ed efferatezze risapute. Come giudicare quindi la miniserie in questione? Il protagonista è Chet Daly, investigatore privato che agisce nel Texas razzista e reazionario degli anni quaranta (una tipica ambientazione alla Lansdale) e sbarca il lunario con incarichi di poco conto. È cinico, disincantato, pare uscito da una pagina hard-boiled di Raymond Chandler e ha sempre la battuta pronta. Ha una relazione con una bella cameriera e nel complesso la sua vita è normale.
Ma una sera la ragazza gli fa una confessione: suo fratello è sparito senza lasciare tracce e i genitori hanno scoperto che nascondeva in camera sua articoli di giornale riguardanti un serial killer con il pessimo vizio di scuoiare le sue vittime. I genitori sono convinti che il ragazzo non possa essere il maniaco ma la sua scomparsa e la scoperta dei suddetti articoli li preoccupa. Chet quindi si mette alla sua ricerca ma è solo l’inizio di un incubo agghiacciante. Per una serie di circostanze trova un libro relativo a un’entità denominata Dio del Rasoio e rimane invischiato in una vicenda allucinante di esseri diabolici, stragi, mutilazioni, possessioni demoniache, volumi rilegati con pelle umana, mostruosità alla Lovecraft, riti esoterici, perversioni e altro ancora. E la storia, partita come un classico noir, si trasforma in un horror esplicito.
Ma Lansdale non si ferma e all’avventura di Chet ne affianca un’altra, collocata nell’epoca dei pionieri, in un’atmosfera western filtrata da un tocco pulp. È qui che Lansdale narra le origini del Dio del Rasoio e tutto è basato sulle pagine di un diario; mentre la parte conclusiva della story-line si svolge in una dimensione alternativa, quasi distopica, che pare mutuata da un film di John Carpenter sotto gli effetti dell’acido, e lo scrittore si sbizzarrisce con depravazioni, gang di strada, cannibalismo e così via in maniera esagerata. Tornando perciò alla domanda di prima, c’è da chiedersi: come giudicare questa miniserie?
Come un lavoro che parte in modo convincente e intrigante ma che poi scade a causa di troppe suggestioni narrative. L’eterogeneità non giova alla trama che si riduce a un fritto misto di noir, fantascienza, western e horror e lascia il tempo che trova. Blood and Shadows non è totalmente da bocciare, intendiamoci, e credo che potrà piacere ai fan dello scrittore ma mi aspettavo di meglio. Dal punto di vista grafico, per giunta, il penciler Mark A. Nelson è un onesto artigiano della matita che si rivela funzionale e accettabile; però il tratto grezzo e standardizzato non è particolarmente inventivo. Perciò il tp è consigliabile a coloro che intendono leggere qualsiasi cosa porti la firma di Joe R. Lansdale ma può essere tranquillamente trascurato dagli altri lettori.