Fairest 01: La Bella Risvegliata – Recensione Lion Comics
Pubblicato il 17 Luglio 2013 alle 11:00
Arriva la serie spin-off di Fables ideata dal geniale Bill Willingham! Non perdete Fairest, comic-book dedicato ai deliziosi personaggi femminili di Favolandia con un primo tp abbellito dagli splendidi disegni di Phil Jimenez e imperniato sull’affascinante Rosa Spina!
Fairest n. 1
Autori: Bill Willingham (testi), Phil Jimenez, Steve Sadowsky, Shawn McManus (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Fantasy
Provenienza: USA
Prezzo: € 13,95, 16,8 x 25,6, pp. 160, col.
Data di pubblicazione: giugno 2013
Che Fables sia una delle serie di punta della Vertigo è notorio e il successo arriso alla saga ideata da Bill Willingham è più che meritato. Le avvincenti vicissitudini dei classici personaggi delle favole inseriti in un contesto contemporaneo proseguono da anni e il riscontro di Fables ha favorito la nascita di opere ambientate in questo universo narrativo. Ci sono state le miniserie di Luca Wolf e Cenerentola o di new entries come i Letterali. E non bisogna dimenticare Jack of Fables, dedicata all’incorreggibile Jack delle Favole.
Ma il vulcanico Willingham non si ferma e mentre continua a scrivere Fables (e a quanto è dato capire la conclusione del comic-book, fortunatamente, è lontana) ha varato un nuovo mensile, Fairest, i cui primi sette numeri sono tradotti da RW-Lion in tp. E chiarisco che non ha nulla da invidiare alla collana madre. Ma qual è la particolarità di Fairest? Almeno a giudicare dalla prima story-line, le atmosfere narrative sono fantasy e Willingham intende concentrarsi sui personaggi femminili di Fables. La scelta non è da bocciare, considerando che Biancaneve, Rosa Rossa, Cenerentola, Cappuccetto Rosso e compagnia hanno spesso giocato un ruolo importante nelle trame e sono state concepite in maniera accattivante.
In questa saga inaugurale, quindi, Willingham pone sotto la luce dei riflettori la bella Rosa Spina. Fino a questo momento non sapevamo molto su di lei e le sue origini erano avvolte nel mistero. Lo sceneggiatore quindi fa incontrare Rosa Spina con l’affascinante ma non troppo affidabile Alì Babà. Costui è un ladro e per una serie di circostanze entra in contatto con una specie di genio della bottiglia che lo coinvolge in una serie di macchinazioni che includono Rosa Spina, appunto, e un altro noto personaggio della saga di Fables, la splendida e terribile Regina delle Nevi.
Va da sé che Alì Babà è sensibile al fascino delle due donne e forse potrebbe innamorarsi di entrambe. L’amore è la tematica principale di questi primi episodi e Willingham la esplora raccontando una vicenda ironica, divertente e spassosa e con invenzioni intriganti. Appariranno un gruppo di fate madrine e una spietata strega che ha diversi motivi per odiare Rosa Spina. E scopriremo, come ho già scritto, le origini della ragazza. Di tanto in tanto Willingham usa qualche elemento meta-narrativo e non mancano riflessioni sulla narrazione e sulla struttura delle storie ma non in maniera estrema come accadeva in Jack of Fables.
Se i primi sei episodi hanno un’ambientazione fantasy, nel settimo prevalgono invece il noir e l’hard-boiled. Non per nulla il protagonista è Bestia, impegnato in un’indagine complicata in cui emerge il tema del mito della Lamia. Tale indagine ha a che fare con la moglie Bella e i fan di Fables non potranno trascurare la lettura di questa storia poiché Willingham ci darà notizie impensabili e allucinanti sulla donna e probabilmente le rivelazioni non mancheranno di influenzare in futuro la serie principale.
Fairest è valida per ciò che concerne i testi ma lo stesso si può affermare per i disegni. Il bravissimo Phil Jimenez svolge un lavoro sopraffino rappresentando con gusto, grazia e maestria le ambientazioni immaginifiche descritte da Willingham, dalla magione ghiacciata della Regina delle Nevi alle lande desolate delle regioni fatate, dalle caverne tenebrose in cui si rifugiano i character alle dimensioni fantasiose delle fate madrine. E si dimostra abile nella visualizzazione della bellezza femminile, dettaglio essenziale di Fairest. In alcune pagine Jimenez è coadiuvato dall’altrettanto bravo Steve Sadwosky e la serie è perciò un gioiello dal punto di vista grafico. Solo la storia della Bella e la Bestia è meno convincente poiché affidata a Shawn McManus che pur dimostrandosi funzionale non è paragonabile a Jimenez. Da segnalare, infine, le magnifiche cover di Adam Hughes. In poche parole, Fairest è una proposta di qualità.