Incredibili Avengers 3 – Marvel Now! – Recensione

Pubblicato il 18 Luglio 2013 alle 13:00

Manhattan è alle prese con una delle più pericolose minacce di sempre: i mutanti?!  Il team capitanato da Havok è messo a dura prova, rischiando di sfaldarsi nella sua prima e pubblica apparizione. Riflettori puntati sui più grandi eroi di tutto il multiverso: gli studenti della Braddock Accademy in un doppio, scoppiettante episodio firmato Hopeless/Kev Walker; tra omaggi cinematografici e citazioni sferzanti continua Avengers Arena!

Incredbili Avengers 3 

Autori: Rick Remender, John Cassasay, Dennis Hopeless, Kev Walker

Casa Editrice: Panini Comics

Provenienza: Stati Uniti, 17×26, S., 80 pp., col.

Genere: Supereroi

Prezzo:3,50 €

Anno di pubblicazione in Italia: 2013


Nel terzo e rocambolesco episodio degli “Uncanny Avengers”, Remender tesse una storia ricca di spunti riflessivi e dai toni (neo)classici.

La nuova e temibile nemesi della neo-formatasi compagine vendicativa, Il Teschio Rosso, prorompe nello scenario post AvX con un piano che pare uscito dai libri di storia ma al contempo assai attuale: epurare l’umanità e liberarla dal “cancro” del gene X.

Il gerarca nazista non è il Johann Schmidt che abbiamo visto perire sulle pagine di Capitan America: Rinato bensi un suo clone, rimasto in animazione sospesa per circa 70 anni; ora che il suo sonno è terminato,  è pronto per portare a termine quella selezione naturale che fallì ad Hitler instaurando un Quarto ed Eterno Reich.

Ma questo è solo uno dei numerosi spunti offerti. Il team, chiamato ad affrontare un’improvvisa ed endemica isteria anti-mutante, affronta i primi problemi di leadership tra Havok e Capitan America.

Ed è proprio in questo continuo dualismo che la narrazione di Remender affonda le proprie radici, mostrandoci come personaggi dalle personalità cosi forti interagiscano spesso scontrandosi. La narrazione poi è impreziosita da delle didascalie dal sapore (neo)classico che non guastano ed aiutano il lettore a calarsi nei panni dei protagonisti .

Il lavoro fatto alle tavole da Cassaday è magistrale con una costruzione della pagina che ricorda tanto la pellicola firmata da Josh Whedon (che con Cassaday collaborò su Astonishing X-Men). Risultano particolarmente plastiche alcune inquadrature che danno un tono di solennità ed imponenza allo story-telling.

Ma le piacevoli sorprese non finiscono qui. Le (dis)avventure dei malcapitati protagonisti di Avengers Arena continuano mostrandoci come anche il più nobile degli eroi, messo alle strette, possa tramutarsi in uno spietato assassino.

Dopo un inizio che  ricalcava gli stereotipi delle serie “Teen”, la storia prende la piega del survival game tout court. L’alienazione, l’abbrutimento, l’esasperazione campeggiano in ogni pagina; ben presto il tutto sarà esacerbato dalle sapienti macchinazioni di Arcade che ben saprà sfruttare vizi e debolezze dei nostri “partecipanti”.

Questa serie, che negli USA è già un cult, sembra prendere quindi le distanze dalle atmosfere scolaresche di Avengers Academy  per proiettarci in un mondo dalla spiccata ferocia, dove chiunque, anche il nostro miglior amico, potrebbe tramutarsi nel nostro carnefice.


Voto 8

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