The Fucking Frogman n. 2 – Fottuto – Recensione Bookmaker Comics
Pubblicato il 13 Luglio 2013 alle 11:00
Ritorna il terribile Uomo Rana con un’avventura violenta e sopra le righe che vi lascerà senza fiato! Non perdete il secondo numero della sua serie pubblicata da Bookmaker Comics, scritta da Massimo Rosi e Matteo Gerber e disegnata da Mario Cocciolone!
The Fucking Frogman n. 2 – Fottuto
Autori: Massimo Rosi, Matteo Gerber (testi), Mario Cocciolone (disegni)
Casa Editrice: Bookmaker Comics
Genere: Supereroi
Provenienza: Italia
Prezzo: € 2,99, 17 x 26, pp. 22, col.
Data di pubblicazione: aprile 2013
La Bookmaker Comics sta continuando a proporre fumetti influenzati dallo stile grafico e narrativo dei comic-book americani e finora gli autori coinvolti hanno realizzato opere fantascientifiche, horror e supereroiche. Tra le serie pubblicate, tuttavia, The Fucking Frogman è la più inclassificabile. Il protagonista si chiama Uomo Rana ed è un individuo che indossa un costume da ranocchio e rimane coinvolto in situazioni che è un eufemismo definire pericolose. Ma come lo si può considerare? Un supereroe? Un vigilante? Un criminale? Uno psicopatico? Forse l’Uomo Rana è tutte queste cose e altre ancora e ciò rende il serial intrigante.
Gli sceneggiatori Massimo Rosi e Matteo Gerber giocano abilmente con i misteri e gli enigmi e in questa seconda uscita si intuisce che si dipaneranno in maniera complessa e articolata. Finora si è capito che il terribile Uomo Rana è impegnato a lottare con un killer che per una serie di circostanze odia i pennuti e ora scopriremo le sue motivazioni. In ogni caso, la risposta implica ulteriori interrogativi e perciò si può concludere che The Fucking Frogman suscita la voglia di saperne di più (particolare non di poco conto per qualunque prodotto seriale degno di questo nome).
Un altro elemento interessante è il riuscito mix di atmosfere noir, hard boiled e spionistiche. L’albo si apre con Frog Man inserito nel drammatico contesto dell’Afghanistan dei talebani e il duo Rosi/Gerber delinea una story-line incisiva e dal ritmo serrato giocando con i flashback. Bisogna puntualizzare che il fumetto è molto violento ma la violenza non è fine a se stessa essendo appropriata per le situazioni estreme descritte. Inoltre, le stragi, le mutilazioni e le decapitazioni che pure abbondano nella trama sono filtrate da un’ironia tarantiniana (e certamente gli autori hanno tenuto presente l’esempio del geniale regista di Pulp Fiction).
I dialoghi sono sarcastici e ben impostati e i testi contrassegnati da un esasperato citazionismo mediatico che contribuisce a rendere accattivante The Fucking Frogman. Rosi e Geber, per esempio, si collegano al metal e basta leggere la sequenza ambientata in un’affollata sala da concerto per accorgersene. In poche parole, la serie è influenzata dall’immaginario giovanile contemporaneo e potrà piacere agli estimatori del trash e in generale della pop culture.
Il penciler Mario Cocciolone è adatto per un fumetto sopra le righe come questo e ha infatti un tratto aggressivo, grezzo e contorto che fa venire in mente l’estetica della street culture newyorchese e dei graffiti; ma non sono trascurabili alcune soluzioni visive che rimandano all’underground. Il lay-out è inventivo e di matrice cinematografica e Cocciolone rivela indiscutibile senso cinetico nelle sequenze d’azione. Non vanno trascurati i colori crepuscolari e intensi di Marco Pagnotta che contribuiscono a rendere più dark svariati momenti della storia (penso in special modo alle pagine in cui il character subisce allucinanti torture).
Insomma, pure in questa seconda occasione The Fucking Frogman si conferma valido. Pur non trattandosi di un fumetto innovativo o rivoluzionario, ha il pregio dell’imprevedibilità e non può essere considerato banale. L’operazione che Bookmaker Comics sta cercando di fare con questa e altre serie è quella di trovare nuove strade espressive nell’ambito della letteratura disegnata nostrana senza concentrarsi sui soliti cowboys, sugli indagatori dell’incubo e così via. Sta semplicemente ideando storie dalla valenza internazionale e non provinciali nell’impostazione che non hanno nulla da invidiare ai comic-book Marvel e DC. The Fucking Frogman è la dimostrazione. Tenetelo d’occhio.