Artiglio n. 1 – Recensione Lion Comics
Pubblicato il 10 Luglio 2013 alle 16:00
Dopo gli eventi della Notte dei Gufi arriva una nuova serie ambientata nell’universo narrativo di Batman! Seguite le vicissitudini di Artiglio, l’ultimo e il più tormentato dei giustizieri di Gotham City protagonista di un comic-book scritto da Scott Snyder e James Tynion IV e disegnato da Guillem March!
Artiglio n. 1
Autori: Scott Snyder, James Tynion IV (testi), Guillem March, Juan José Ryp (disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Supereroi
Provenienza: USA
Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.
Data di pubblicazione: giugno 2013
Scott Snyder è ormai il tessitore ufficiale delle vicende batmaniane del post-reboot e sta ottenendo un buon riscontro di pubblico e di critica. La saga conosciuta come La Notte dei Gufi si è conclusa e non è stata priva di conseguenze, considerando gli effetti che ha avuto sulla vita del Cavaliere Oscuro. Con quella story-line Snyder ha introdotto una pericolosa setta, la Corte dei Gufi, che domina Gotham City da tempo immemorabile (e le sue origini risalgono addirittura all’ottocento, come sanno i lettori di All Star Western) e che ha pessime intenzioni nei confronti di Bruce Wayne e dei suoi alleati.
Man mano che la storia si è dipanata, si è scoperto che la Corte dei Gufi ha al suo servizio gli Artigli, sgherri pronti ad obbedire ai perversi dettami della setta, e uno di loro, in particolare, Calvin Rose, ha avuto un ruolo importante nella trama. Dato il successo di questa sequenza, era evidente che la DC avrebbe cercato di sfruttarlo e ora infatti arriva un ennesimo serial che si inserisce nella linea editoriale della bat-family. Mi riferisco a Talon, comic-book dedicato appunto a Calvin Rose.
Questo singolare anti-eroe si differenzia dagli altri Artigli perché è riuscito ad allontanarsi dalla setta, cosa finora mai accaduta. Se al principio Calvin era entrato nel gruppo dopo essere stato assoldato tra gli artisti del Circo Haly e tutto sommato ne condivideva gli intenti, in seguito ha iniziato a provare odio nei confronti degli individui senza scrupoli che intendevano trasformarlo in un mostro spietato. Quando decide di disobbedire a un ordine (avrebbe dovuto uccidere una donna e la figlia piccola di quest’ultima), Artiglio diventa un paria. E va da sé che la Corte dei Gufi non può tollerare la ribellione. Calvin si trasforma quindi in un fuggiasco, costretto a stare perennemente sul chi vive, essendo finito nella lista nera dell’associazione criminale.
Ma Artiglio a sua volta ha deciso di dichiarare guerra agli ex mentori e la sua attività di giustiziere, per quanto poco ortodosso, si svolge a Gotham City, a New York e in qualsiasi altro luogo implicato nelle diaboliche macchinazioni della Corte. A scrivere la serie è James Tynion IV, coadiuvato da Scott Snyder, e in questo tp che include i nn. 0-4 della testata originale gli autori imbastiscono una story-line che si preannuncia lunga. Grazie alle sue capacità combattive, Calvin affronta la Corte dei Gufi, assistito dal misterioso Sebastian Clark che odia la setta per motivi personali; e da Casey Washington, la donna che Calvin avrebbe dovuto uccidere e che a sua volta ha creato un team di individui anch’essi nemici della Corte.
La serie in sé, almeno in questa sequenza iniziale, mi sembra convenzionale e lo stesso protagonista non si differenzia più di tanto dai numerosi anti-eroi violenti e aggressivi che a partire dagli anni novanta sono presenti nel mercato americano. Tynion e Snyder narrano una vicenda che ho trovato a tratti noiosa e i momenti introspettivi fungono solo da pretesto per sequenze d’azione risapute. I due sceneggiatori non hanno fatto un pessimo lavoro ma tutto mi sa di già visto e non ho rilevato particolare inventiva. Magari nei capitoli successivi le cose diventeranno più intriganti ma, almeno per adesso, Talon non è altro che un comic-book mainstream, commerciale e banale.
La situazione è migliore dal punto di vista grafico. Guillem March, penciler della serie, si rivela efficace e caratterizza degnamente ogni personaggio e vanno segnalati il lay-out inventivo e l’efficacia cinetica delle pagine di lotte e inseguimenti. Un episodio è poi illustrato dal bravo Juan José Ryp che ci dona una bella versione, dark e intimidente, di Artiglio. Ma i disegni, francamente, mi paiono poco per lodare la serie che, a mio avviso, merita una sufficienza risicata e basta.