Sgt. Rock: La Profezia di Joe Kubert – Recensione
Pubblicato il 8 Luglio 2013 alle 13:00
Torna uno dei personaggi storici della DC, il mitico Sergente Rock con la sua Easy Company in una splendida miniserie scritta e disegnata da un maestro indiscusso dei comics: il compianto Joe Kubert! Non perdete questa drammatica vicenda ambientata nei cupi giorni della Seconda Guerra Mondiale!
Grandi Opere DC – Sgt. Rock: La Profezia
Autore: Joe Kubert (testi e disegni)
Casa Editrice: RW-Lion
Genere: Guerra
Provenienza: USA
Prezzo: € 16,95, 16,8 x25,6, pp. 144, col.
Data di pubblicazione: maggio 2013
Malgrado le diversità esistenti tra gli universi Marvel e DC, ci sono analogie ed entrambe le case editrici hanno elementi in comune. Pubblicano prevalentemente storie di supereroi e i personaggi vivono, a parte qualche eccezione, in un contesto narrativo condiviso. E hanno spesso proposto serie non imperniate sui giustizieri in calzamaglia, cercando di catturare l’attenzione di quei lettori non interessati alle vicende di Superman o dell’Uomo Ragno. E tra queste proposte un ruolo di rilievo è stato rappresentato dai comic-book di guerra.
I mitici Stan Lee e Jack Kirby esaltarono parecchi con Sgt. Fury & His Howling Commandos, testata dedicata al futuro direttore dello S.H.I.EL.D. che guidava il suo Commando Ululante in missioni pericolose contro i nazisti. E la DC non fu da meno varando mensili che introdussero character come Enemy Ace o il Sergente Rock. Nell’ambito del fumetto a stelle e strisce quest’ultimo in particolare fu importante quanto Nick Fury e le sue storie, firmate da autori leggendari come Robert Kanigher e Harvey Kurtzmann, tra gli altri, sono tuttora considerate classici.
Lo si deve anche al fatto che le avventure del Sergente Rock e della sua Easy Company furono sovente illustrate da Joe Kubert, nome storico dei comic-book USA, celeberrimo penciler di Tarzan, Batman, Hawkman e altri capolavori, pioniere del fumetto 3D, uno dei primi sostenitori delle graphic novel (in un’epoca in cui l’espressione non era abituale come oggi) e, last but not least, fondatore dell’unica scuola di comics riconosciuta in America, la Joe Kubert School of Cartoon and Graphic Arts dalla quale sono usciti validissimi disegnatori, a cominciare dai dotati figli Adam e Andy.
Purtroppo Joe non è più tra noi e per me ogni occasione è buona per scoprire o riscoprire una sua opera. Ed è il caso di Sgt. Rock: The Prophecy, splendida miniserie di sei numeri che RW-Lion traduce in tp. La mini in questione segna il ritorno di Joe al personaggio che gli diede la celebrità, il Sergente Rock, appunto, anche stavolta impegnato in una missione sullo sfondo del secondo conflitto mondiale. Si tratta ovviamente di una storia di guerra e chiarisco subito che gli estimatori del genere bellico non rimarranno delusi. Tuttavia, la story-line è più articolata e non banale, specialmente per ciò che concerne le tematiche affrontate.
Il Sergente Rock e i suoi commilitoni si trovano nel territorio ostile del Nord Europa, in una desolata zona balcanica tormentata dal gelo e dalla neve (rappresentazione esteriore della freddezza interiore dei nazisti che hanno decimato le popolazioni locali). Oltre agli eserciti tedeschi, ci sono pure truppe dell’Armata Rossa nonché avventurieri che si definiscono partigiani ma che potrebbero non essere ciò che intendono far credere. Insomma, la situazione non promette nulla di buono. Rock e i suoi devono cercare un misterioso manufatto religioso che potrebbe decidere le sorti della guerra e che non deve finire nelle mani dei fanatici del Terzo Reich.
Ma che succede se l’esistenza di tale manufatto è collegata a quella di un ragazzino ebreo che molti definiscono Messia? In effetti, lo stesso ragazzino sembra essersi calato nel ruolo e parla in continuazione di una profezia. Lo spettro del male, simboleggiato dagli eccidi nazisti e dagli orrori dei campi di concentramento (che però non sono ancora di pubblico dominio), condiziona Rock che in ogni caso decide di proteggere il giovane, allo scopo di condurlo in una località in cui verrà accolto dalle forze alleate. Ma va da sé che alcuni individui senza scrupoli faranno di tutto per impedirglielo.
Kubert scrive testi intensi e malinconici, poetici senza mai cadere nella sdolcinatezza e nel sentimentalismo, e delinea una trama coinvolgente, inserita in un’ambientazione crepuscolare di grande valenza suggestiva. Gioca altresì con simboli e riferimenti legati al misticismo ebraico, con un curioso citazionismo che lo spinge ad evocare addirittura una canzone di Billie Holiday. C’è inoltre un perfetto equilibrio di azione e introspezione e i momenti riflessivi si alternano alle sequenze di battaglia, con esplosioni, morti drammatiche, sparatorie e tragedie, come in ogni war story degna di questo nome.
Naturalmente la miniserie è un gioiello pure dal punto di vista grafico. Joe realizza uno dei suoi migliori lavori. La composizione della tavola, di impronta cinematografica, è impostata in maniera egregia, con una cura dei dettagli encomiabile e ricca di primi piani espressivi che lasciano senza parole. E le pagine più violente evocano un senso del movimento che non ha eguali. È sufficiente sfogliare il tp per capire quanto sia ancora attuale il suo stile. L’atmosfera di disperazione di un territorio tormentato dal freddo è poi accentuata dai colori tenui, quasi impressionisti, utilizzati dallo stesso Kubert in collaborazione con Pete Carlsson e questo è un ulteriore elemento che contribuisce a fare di Sgt. Rock: The Prophecy un gioiello. Se siete fan di un uomo che è stato un autentico artista non potete trascurare il tp. Se non vi siete ancora accostati al grande Joe, invece, questo è il volume che fa per voi. Ne vale la pena.