Dampierre n. 1 – Alba di Sangue – Recensione
Pubblicato il 3 Luglio 2013 alle 14:30
Arriva un nuovo gioiello di Yves Swolfs ambientato durante la Rivoluzione Francese: Dampierre! Avventura, azione, intrighi e amori sensuali in una proposta targata Editoriale Cosmo: tutto questo è Dampierre, albo che si rivolge agli estimatori dei classici fumetti di area bd!
Dampierre n. 1 – Alba di Sangue
Autore: Yves Swolfs (testi e disegni)
Casa Editrice: Editoriale Cosmo
Genere: Avventuroso
Provenienza: Francia
Prezzo: € 2,90, 16 x 21, pp. 96, b/n
Data di pubblicazione: giugno 2013
L’Editoriale Cosmo sta continuando a proporre fumetti di area bd in bianco e nero e in formato bonellide e ora si aggiunge Dampierre, serie targata Glenat scritta e disegnata da uno dei nomi più rilevanti della letteratura disegnata francofona e cioè Yves Swolfs, il maestro che ci ha donato gioielli western del calibro di Durango e di Black Hills oppure l’ottimo ma sfortunato James Healer.
I fan dell’autore sanno che Swolf è poliedrico nell’ispirazione e la vastità e la varietà delle suggestioni narrative che lo caratterizzano sono una delle sue doti più importanti. Lo dimostra appunto Dampierre che nell’arco di cinque albi ci presenterà una storia avvincente ma anche complessa e articolata. Swolfs decide di ambientare la story-line in piena Rivoluzione Francese e precisamente in una regione difficile come la Vandea. La zona è stata influenzata dalle vicende rivoluzionarie ma la situazione differisce da quella di Parigi.
Se infatti nella capitale francese i rivoluzionari hanno ottenuto il potere, lo stesso non può dirsi della Vandea. La popolazione locale non vede con favore il mutamento sociale e istituzionale che forse nemmeno comprende del tutto ed è nato un dissidio violento tra i fautori del vecchio ordine e gli entusiasti sostenitori dell’illuminismo. Specifico comunque che questa è una semplificazione poiché Swolfs inserisce sin dal principio nella trama una fitta rete di intrighi e complotti con numerose fazioni in lotta tra loro, spesso collegandosi alla lunga e tormentata storia della Vandea. In questo contesto si inserisce il protagonista, Dampierre, un giovane che, come nella migliore tradizione del romanzo d’appendice ottocentesco, è coraggioso, affascinante e spregiudicato. Le sue origini sono avvolte nel mistero e costituiscono uno degli enigmi principali della saga.
Per una serie di circostanze Dampierre rimane coinvolto nelle macchinazioni di uomini pronti a tutto pur di ottenere potere e non mancheranno duelli, battaglie e colpi di scena che contribuiscono a mantenere desta l’attenzione del lettore. Senza dimenticarsi di delineare una vicenda dai toni avventurosi, Swolfs affronta tematiche importanti, a cominciare da quella della religione intesa come strumento di dominio delle masse. Ma non mancano riflessioni sui conflitti sociali, sulla contrapposizione proprietari terrieri/contadini o su quella riguardante nobili e cittadini. E la nobiltà conta molto in Dampierre, simboleggiata in particolare dalla perfida e sexy Marchesa De La Roche Saint-Didier che pare uscita da un romanzo di De Sade e seduce con facilità il protagonista. E questi, dal canto suo, non è perfetto; è anzi guidato dall’ambizione e pur amando la bella e sincera Ariane, non si tira certo indietro di fronte alle grazie della Marchesa.
Dampierre è una serie avvincente e ben scritta e piacerà agli amanti del fumetto avventuroso classico. I testi sono ben impostati e i dialoghi risultano incisivi ma non c’è da meravigliarsi considerando l’esperienza e la perizia di Swolfs. Inoltre, il fumetto è valido pure dal punto di vista dei disegni. L’autore è maniacale e certosino nella rappresentazione dei paesaggi suggestivi e a tratti intimidenti della campagna vandeana, delle lussuose magioni nobiliari, delle catapecchie abitate da poveri contadini e dei campi di battaglia insanguinati. Ogni personaggio è caratterizzato in maniera egregia e Swolfs dà il meglio di sé nella visualizzazione dei cattivi che con un semplice sguardo o una smorfia evocano malvagia devianza; o del fascino lezioso e al contempo virile del giovane Dampierre. E non vanno trascurate le figure femminili, a cominciare dalla Marchesa, che risultano seducenti senza mai essere volgari. Le sequenze d’azione esprimono un notevole senso del movimento e basta riflettere su quelle degli inseguimenti e dei duelli per rendersene conto. Insomma, Dampierre è una delle proposte fumettistiche migliori degli ultimi tempi.