Ministero dello spazio – Recensione NPE
Pubblicato il 13 Luglio 2013 alle 10:00
Alla fine della seconda guerra mondiale l’Inghilterra, dopo aver distrutto gli stabilimenti missilistici tedeschi, porta nella capitale i progetti nazisti, che hanno dalla loro parte un’industria spaziale di eccellenza con ingegneri capaci e all’avanguardia. Nasce così il dilemma di Ellis: “Cosa sarebbe successo, se l’Inghilterra fosse stata la prima nazione ad andare nello spazio?”
Ministero dello spazio
Autore: Warren Ellis (sceneggiatore), Chris Westin (disegnatore)
Casa Editrice: Nicola Pesce Editore – NPE
Genere: Fantascienza
Provenienza: U.S.A.
Prezzo: 12.50 €, 17×26, pp. 96, col.
Data di pubblicazione: Maggio 2012
Per Ellis l’amore per i viaggi spaziali non è una novità e lo sanno bene i suoi lettori, infatti sfoggia in questo volume tutta la sua conoscenza e tutto il suo sapere nel campo della tecnologia spaziale e della fantascienza. La narrazione di questo volume è molto analitica e schematica si sposta temporalmente tra passato e presente, collegando e riposizionando le tessere del puzzle che mancano per concludere la sceneggiatura abilmente. Ci racconta così la formazione del primo ministero dello spazio finanziato da un progetto offuscato e poco etico che diventa così il mistero principale della storia.
Il tutto procede pigramente e i disegni realistici di Weston non aiutano l’immaginazione e rallentano notevolmente il ritmo di lettura. Siamo veramente lontani dai lavori come Orbiter o Capitan Swing, il racconto infatti sembra più fine a se stesso e poco convincente dal punto di vista fumettistico. Non riesce a coinvolgere il lettore che un po’ annoiato lascia scorrere le pagine sino alla fine.
Un ottimo lavoro di recupero viene dall’utilizzo dei colori, che seppur accesi vengono utilizzati nella giusta maniera con l’aiuto di una buon impiego di luci ed ombre. Il finale, molto atteso, lascia un po’ di amaro in bocca e risolleva un po’ la storia che risulta troppo lineare e appesantita dai lunghi discorsi.
Consigliato solo ai fan sfegatati di Warren Ellis e agli amanti della fanta-politica.