Insalata Nizzarda di Edmond Baudoin – Recensione Coconino
Pubblicato il 27 Giugno 2013 alle 16:00
Storie di esseri umani sullo sfondo di Nizza. Storie di donne. Storie che si intrecciano con la vita del giovane Manu in una vicenda corale che ha la profondità di un romanzo: tutto questo è Insalata Nizzarda, scritto e disegnato da Edmond Baudoin e pubblicato da Coconino Press!
Insalata Nizzarda
Autore: Edmond Baudoin (testi e disegni)
Casa Editrice: Coconino Press
Genere: Intimista
Provenienza: Francia
Prezzo: € 19,50, 17 x 24, pp. 268, b/n
Data di pubblicazione: gennaio 2013
A volte si può suscitare la curiosità raccontando storie semplici ambientate in contesti quotidiani. E certamente Insalata Nizzarda, graphic novel di Edmond Baudoin, uno dei nomi più rilevanti del panorama fumettistico di area bd, tradotta da Coconino Press, incuriosisce. Come è facile intuire dal titolo, la storia si svolge a Nizza. Ho scritto storia ma in realtà dovrei usare il plurale poiché Baudoin racconta nove vicende che si richiamano tra loro e, pur riconducibili al giovane Manu, sono imperniate su diversi personaggi. Tuttavia è appunto Manu il filo conduttore, colui che interagisce con i character, a volte come semplice spettatore, a volte assumendo un ruolo più attivo.
Ma c’è un altro fondamentale personaggio: Nizza. Baudoin colloca i vari episodi in luoghi precisi della città (del resto, è là che è nato), riuscendo a rappresentare in maniera convincente, sia dal punto di vista narrativo che grafico, le proteiformi atmosfere urbane che corrispondono ai differenti protagonisti delle trame. Inserire l’opera in un genere specifico è difficile. Ci sono elementi intimisti e introspettivi che rimandano alla grande tradizione del romanzo psicologico del Novecento; ma si possono percepire influssi del noir e del polar (evidenti soprattutto nella sequenza riguardante un amico di Manu, un poco di buono che a causa di debiti di gioco lo deruba) e perciò il libro risulta complesso e sfaccettato.
Manu quindi entra in contatto con varie persone che vivono a Nizza. In pratica, con una galleria umana intrigante. Per esempio, una bella ragazza che Manu vede in discoteca, la classica bomba sexy coinvolta in una brutta situazione e per giunta sieropositiva. Oppure un’anziana cantante ormai dimenticata che contempla il suicidio sullo sfondo struggente e malinconico di una scogliera desolata. O ancora un pescatore che racconta a Manu la sua storia d’amore con una bellissima araba, vicenda che potrebbe forse non essere mai accaduta se non nella sua fantasia (l’ambiguità è presente in tutto il libro). O una splendida studentessa, Marion, che assomiglia in maniera impressionante alle donne dei quadri di Modigliani.
In Insalata Nizzarda c’è una continua fluttuazione tra realtà e immaginazione e Baudoin dà molto peso alla memoria e ai ricordi, specialmente quelli vividi dell’infanzia. È evidente nella sequenza in cui Manu rievoca un suo presunto incontro con gli alieni; o in quella in cui una ragazzina maliziosa inizia a fargli conoscere le delizie del sesso. Tutto è raccontato con poesia e delicatezza e i testi di Baudoin hanno una valenza poetica. I dialoghi fanno venire in mente certi stilemi hard-boiled ma tante pagine si affidano esclusivamente alla potenza espressiva del disegno e, se osservate e valutate con attenzione, evocano molto più delle parole.
Dal punto di vista grafico, Baudoin svolge infatti un lavoro sopraffino. Con un bianco e nero efficace, un’inchiostratura pesante e giochi d’ombra suggestivi, rappresenta in maniera encomiabile le emozioni di Manu e degli altri personaggi ed è sufficiente analizzare gli sguardi, la piega delle labbra, la posizione dei corpi per comprenderlo. Ma il volume non è pregevole solo per questa ragione. Il penciler è da lodare anche per la maniera in cui visualizza il paesaggio urbano di Nizza, le strade, i vicoli, i quartieri malfamati (quasi sempre raffigurati di notte), i locali fumosi, le sale da concerto frequentate da anti-conformisti, esistenzialisti e jazzisti.
E persino nei momenti più corali, comunque, l’arte di Baudoin esprime un doloroso senso della solitudine. Manu e i suoi amici/conoscenti sono fondamentalmente soli, prigionieri dei propri mondi interiori, tormentati da dubbi e insicurezze, attori di un assurdo dramma beckettiano con una sensibilità sartriana. Insalata Nizzarda è infine una dichiarazione d’amore nei confronti delle donne, o meglio, dell’universo femminile. Queste nove storie hanno in effetti la donna come tema fondamentale e l’autore le descrive con delicatezza, amore e rispetto. Per concludere, posso affermare che il volume è valido e a mio avviso merita di essere preso in considerazione.