Catwoman n. 4 – Recensione

Pubblicato il 16 Giugno 2013 alle 16:00

Inizia un nuovo corso editoriale per Catwoman! Arriva una delle scrittrici più discusse e controverse del fumetto americano: Ann Nocenti! Cosa accadrà a Selina Kyle alle prese con le perfide macchinazioni del Joker? Scopritelo nel quarto volume della sua serie!

Batman Universe n. 13 – Catwoman n. 4

Autori: Ann Nocenti (testi), Adriana Melo, Rafa Sandoval (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.

Data di pubblicazione: maggio 2013

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Il comicdom americano non annovera molte donne tra i suoi autori e i comic-book USA sono appannaggio quasi assoluto degli uomini. Ci sono alcune disegnatrici e non vanno dimenticate editor leggendarie come Karen Berger che ha gestito la Vertigo e Jaennette Khan che ha avuto ruoli dirigenziali alla DC. E si potrebbero fare altri nomi. Quanto alle sceneggiature, neanche in quest’ambito le donne sono state numerose. Tuttavia negli anni ottanta due autrici ottennero notevole successo e furono apprezzate dai fan e dalla critica: Louise Simonson e Ann Nocenti. La prima si occupò di varie saghe mutanti della Marvel ma non si discostò dalle convenzioni narrative imperanti nei fumetti a stelle e strisce.

Con la Nocenti invece il discorso è diverso poiché è ancora oggi annoverata tra le personalità più estreme, eccentriche e anti-convenzionali del fumetto americano. Lo dimostra la sua lunghissima e controversa run di Daredevil che provocò un putiferio. Ann, politicamente impegnata, femminista, visionaria, inserì il Diavolo Rosso in contesti impensabili usando la serie come pretesto per esprimere idee controcorrente che suscitarono l’astio dei lettori più conservatori. Grazie a lei Daredevil divenne uno dei mensili più adulti ed eversivi della Casa delle Idee, l’unico che poteva reggere il confronto con quelli Vertigo. E la Nocenti, estremizzando le premesse di Frank Miller, approfondì character come Kingpin e Bullseye e ideò una criminale intrigante come Typhoyd Mary.

Dopo la sua esperienza su Daredevil (ma ricordiamo che coordinò le collane mutanti e sotto la sua direzione Claremont scrisse alcune delle sue story-line migliori), Ann realizzò qualcos’altro per la Marvel per poi passare alla DC scrivendo l’ostica Kid Eternity. In seguito abbandonò quasi totalmente i comics, tornando di tanto in tanto con qualche storia di poco conto. Con il reboot DC, tuttavia, Ann Nocenti pare di nuovo coinvolta in maniera stabile nel mondo della letteratura disegnata e ora scrive Green Arrow, Catwoman e Katana.

Diritto di nascita

Il quarto tp del serial dedicato a Selina Kyle segna appunto l’inizio della sua gestione. A un anno di distanza dal reboot, la DC ha deciso di pubblicare numeri zero dei suoi mensili che fungono da punto d’ingresso per i neofiti e pongono le premesse di nuove saghe. Il tp comprende quindi il n. 0 e i nn. 13-15 della testata originale che finora era appannaggio di Judd Winick e forse vi ricorderete che avevo stroncato Catwoman con una recensione che aveva suscitato la perplessità di alcuni utenti.

Incuriosito dalla presenza di Ann ho ritenuto opportuno leggere il volume e bisogna ammettere che le cose sono cambiate. La Nocenti introduce misteri collegati alle origini dell’affascinante Felina Fatale di Gotham City. Senza spoilerare, specifico che la stessa identità di Selina potrebbe essere una menzogna e ciò non potrà non influenzarla. Per giunta, benché la Nocenti delinei una story-line leggibile e comprensibile, inserisce la gatta in contesti narrativi più complessi e articolati. Appare infatti il terribile Joker e la sua presenza funge da tie-in all’imminente saga batmaniana Death in The Family. Come se non bastasse, l’autrice abbandona parzialmente le atmosfere urbane e hard-boiled che tutti i fan della serie conoscono per avvicinarsi a tematiche imperniate sull’occultismo e il misticismo.

Nella trama infatti si fanno riferimenti alla cosiddetta ‘stanza nera’ e a un diamante nero appartenente a uno dei più temibili villain del DCU, Eclipso, e tali elementi legano la serie a quella della Justice League e non mancano accenni all’A.R.G.U.S., l’agenzia di monitoraggio dei meta-umani che giocherà un ruolo importante nei prossimi episodi. La Nocenti scrive testi meno lirici e introspettivi di quelli di Daredevil, preferendo mantenersi su registri scanzonati e ironici, specie nei dialoghi; ma non mancano le tematiche a lei care, a cominciare dal femminismo. La sua Catwoman è una donna consapevole e sicura di sé, non succube dei maschi e corrisponde ai character femminili che la Nocenti aveva descritto in altre occasioni. Nell’episodio che mette a confronto Selina con il Joker Ann svolge un’approfondita analisi psicologica dei due: entrambi sono ossessionati da Batman. Il Cavaliere Oscuro è ciò che li spinge a compiere determinate azioni ma contemporaneamente li indebolisce e li condiziona, in un intrigante parallelismo.

I disegni di Adriana Melo e Rafa Sandoval sono efficaci e funzionali benché i penciler non si dimostrino particolarmente inventivi. Il secondo costruisce in maniera creativa la tavola ma talvolta con un lay-out confusionario. In ogni caso, abbiamo a che fare con un prodotto accettabile. Catwoman, almeno per il momento, non è paragonabile alle opere che hanno reso celebre la Nocenti ma rappresenta un passo avanti rispetto alla gestione pessima di Winick e vale un tentativo.


Voto: 7

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