Brian the Brain – Brian da adolescente – Recensione NPE
Pubblicato il 24 Giugno 2013 alle 12:00
Una storia dura, che costringe il lettore a riflettere, ma sa anche arricchirlo oltre che scuoterlo.
Brian the Brain – Brian da adolescente
Autori: Miguel Angel Martin (testi e disegni).
Casa Editrice: NPE.
Provenienza: Spagna.
Genere: drammatico.
Prezzo: 9,90 Euro.
Data di pubblicazione: maggio 2013.
Quella nella quale vive Brian è una distopia, una società in tutto e per tutto indesiderabile. Fredda, vuota, sembra incapace di garantire affetti e felicità. È sullo sfondo di enormi palazzoni e di numerose ultratecnologie che l’adolescente Brian e gli altri protagonisti del graphic novel di Miguel Angel Martin edito da NPE si trovano a muoversi.
Uno sfondo che contribuisce ad acuire la solitudine dell’educato Brian, ragazzo a modo, ma anche diverso da tutti gli altri, nel bene e nel male. Nel bene per la sua enorme intelligenza, per le sue capacità cerebrali, che gli consentono anche la telecinesi, nel male perché secondo alcuni è mostruoso in quanto non ha la calotta cranica, e il suo enorme cervello gli fuoriesce dalla testa.
Brian si attira così le beffe dei suoi terribili compagni di classe, con i quali è costretto a dividere le poche esperienze che caratterizzano la sua vita. Per il resto è oggetto di esperimenti e studi presso il Biolab, dove però a un certo punto fa una lieta amicizia, quella con Sinan.
È una bella ragazza, Sinan, ma anche lei è diversa: le sue braccia e le sue gambe sono state sostituite da protesi di ultima generazione. È legata a Brian, ma sul loro rapporto grava l’ombra della diversità, dell’insoddisfazione. Brian non accetta la propria condizione, desidera essere un ragazzo come tutti gli altri.
“Brian The Brain – Brian da adolescente” è una storia che lascia il segno. Una storia dura, capace di suscitare emozioni forti e riflessioni profonde. Martin mostra ancora una volta il proprio talento nascosto nella semplicità di trama e disegni, talento contro cui urtano, impattano i lettori. Leggerlo è una sfida, perché dietro la narrazione senza orpelli e i disegni senza fronzoli c’è un mondo complesso, pulsante di dolore e vita vissuta.
No, non è una lettura semplice quella dell’adolescenza di Brian, ma una lettura umana, istruttiva. Una lettura che arricchisce.