Recensione Marvel Gold – Il Guanto dell’infinito – Panini Comics

Pubblicato il 7 Settembre 2010 alle 10:32

Autori: Jim Starlin (testi), George Perez, Ron Lim (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 20,00, 17 x 26, 256 pp


Che Jim Starlin sia stato uno dei miti indiscussi del comicdom americano è cosa nota a coloro che hanno letto le sue memorabili run di Warlock e di Captain Marvel, pubblicate dalla Marvel negli anni settanta del secolo scorso. Lo sceneggiature e disegnatore statunitense, fortemente legato al clima della rivoluzione psichedelica dei sixties, sulla scia di Jim Steranko, affascinò un numero enorme di lettori con le visionarie avventure cosmiche del dorato Adam Warlock e del Capitano Mar-Vell e con l’impostazione lisergica delle sue coloratissime tavole.

Ovviamente, Starlin non si è fermato lì e, nel corso degli anni, ha realizzato molte altre opere, sia per la Marvel sia per la DC (basti pensare a Dreadstar, i cui primi episodi sono stati recentemente proposti da Planeta De Agostini, alla miniserie Punisher P.O.V., a Gilgamesh II o alla sua discussa gestione di Batman, tra le varie cose); ma, generalmente, quando si parla di Jim Starlin, indipendentemente dai giudizi, si utilizza sempre un termine: cosmico.

Starlin, infatti, ha dato il meglio di sé con la fantascienza e, tornando ai suoi cicli di Warlock e di Captain Marvel, bisognerebbe citare un personaggio da lui creato: il terribile Thanos. Il nome, che è un chiaro accenno a Thanatos, fa riferimento alla morte e si può senza ombra di dubbio affermare che tale character divenne presto uno dei villain più disturbanti del Marvel Universe, ancora oggi utilizzato dagli autori della Casa delle Idee.

Thanos, malvagio figlio di Mentore, sovrano di Titano, una delle lune di Saturno, nonché fratello di Eros, alias Starfox dei Vendicatori, è un essere folle innamorato della morte (o di una delle sue rappresentazioni, Lady Morte) e ha cercato varie volte di distruggere l’universo per far colpo sull’amata. Oltre a queste pulsioni necrofile, Thanos è ossessionato dalla conoscenza e dal potere che, in più di una occasione, ha cercato di ottenere.

Consapevole dell’importanza di Thanos, sul finire degli anni ottanta la Marvel decise di dare a Starlin l’opportunità di riprenderlo e di consentirgli di riportare in scena Warlock, all’epoca ufficialmente defunto. Ciò avvenne nella miniserie Infinity Gauntlet, raccolta da Panini Comics in un volume della serie Marvel Gold. Tale miniserie è a tutt’oggi ricordata come una delle migliori produzioni Marvel dell’era De Falco. Quest’ultimo, all’epoca editor in chief della Marvel, infatti, era stato in parte messo in discussione da alcuni fans a causa dell’eccessiva commercializzazione dei mensili della Casa delle Idee.

Infinity Gauntlet, pur non essendo certamente un fumetto intellettuale, mise quasi tutti d’accordo, grazie alla trama ad ampio respiro imbastita da uno Starlin letteralmente scatenato, con ripercussioni che si ebbero in tutti i serial della casa editrice. Thanos, istigato dal demone Mefisto, si impadronisce del Guanto dell’Infinito, un manufatto che contiene delle gemme che donano a chiunque lo possieda un potere divino. Ovviamente, una simile situazione coinvolge l’intero Marvel Universe e centinaia di personaggi cercheranno di ostacolare l’amante della morte.

Ma Infinity Gauntlet è considerato una pietra miliare perché a disegnarlo, anche se parzialmente, fu chiamato il grande George Perez, il mitico illustratore di Crisis On Infinite Earths. E se Perez aveva realizzato un’opera eccezionale con quella che fu la summa del DC Universe, fece lo stesso con l’altro grande universo narrativo del comicdom a stelle e strisce, quello Marvel, appunto, tramite Infinity Gauntlet.

E Perez, peraltro, si divertì a omaggiare a modo suo diversi cartoonists. Lo stile era sempre il suo, intendiamoci, dettagliatissimo e minuzioso, ma i vari characters avevano elementi che facevano pensare ad altri pencilers: Warlock, per esempio, ricorda quello di Starlin; Silver Surfer ha qualcosa del Surfista del grande John Buscema; l’Uomo Ragno richiama la versione di McFarlane; il Dr. Strange ha qualche particolarità ditkiana; e così via. Già solo per questo motivo, a mio parere, Infinity Gauntlet andrebbe letto (o riletto).

L’unico elemento che mi impedisce di mettere un voto più alto è dovuto al fatto che George Perez non riuscì a concludere il lavoro e gli ultimi capitoli furono affidati a Ron Lim, disegnatore senza dubbio meno efficace. In ogni caso, si tratta di un’ottima produzione che, per giunta, costituì il primo tassello della cosiddetta ‘trilogia dell’infinito’, ancora oggi considerata uno degli esiti creativi più significativi di Jim Starlin.


Voto: 7

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