Recensione Faker – Planeta DeAgostini
Pubblicato il 27 Settembre 2010 alle 10:20
Autori: Mike Carey (testi), Jock (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 11,95, 160 pp
Quando nel 1985 il romanziere Bret Easton Ellis pubblicò il romanzo ‘Less Than Zero’, suscitò molto scalpore con la descrizione delle inquietanti vicende di giovani ricchi e apatici che trascorrevano le giornate tra sesso, droga e rock’n’roll, caratterizzati da un vuoto emotivo e morale agghiacciante. In seguito, lo scrittore, con ‘The Rules of Attraction’, analizzò la vita nei college americani, fatta di orge, perversioni sessuali, alcol e droga, violenze fisiche e psicologiche, suicidi e così via, dando vita a una specie di filone narrativo che, dal cinema ai fumetti, presentava le università statunitensi come luoghi di perdizione, nemmeno tanto dissimili, poi, da quelle reali.
Da questo modello parte Mike Carey, conosciuto per il suo splendido Lucifer della Vertigo e per la sua interessante gestione di X-Men per la Marvel, con la miniserie in sei parti Faker, pubblicata dalla DC/Vertigo e proposta da Planeta De Agostini in un unico volume, coadiuvato dall’osannato Jock, celebre per l’intrigante The Losers. Di che si tratta? La storia in questione è ambientata appunto in un college che sembra uscito da un romanzo di Ellis o da un qualsiasi teen drama televisivo degli ultimi anni.
Gli studenti, tra un esame e l’altro, vanno alle feste, si sballano, fanno sesso e cercano di tirare avanti senza troppi problemi. I personaggi principali sono Jessie, una bellissima studentessa, problematica, odiosa e disinibita, che seduce i professori per ricattarli e che nasconde, dietro l’apparente durezza, spiacevoli traumi; Marky, studente bisessuale che ha il pessimo vizio di maltrattare e umiliare ogni persona che si scopa; Yvonne, una ragazza responsabile e tranquilla ma dai segreti sessuali scottanti; e l’atletico Paul, ammesso al college per meriti sportivi, tormentato però da dolorose magagne familiari e da pulsioni suicide.
I quattro inseparabili amici si incontrano a una festa studentesca, con tutto ciò che ne consegue; e decidono di sballarsi correggendo le birre con varie sostanze. Dopo essersi sentiti male, incominciano le stranezze. Di punto in bianco, appare Phil, un loro amico, che dichiara di essere tornato al college dopo una breve assenza. Ma come mai all’improvviso nessuno si ricorda di lui? E per quale ragione l’enigmatico Phil dimostra di conoscere particolari della vita dei quattro che nessuno di loro ha mai rivelato agli altri?
Iniziando con una storia alla Ellis, l’ottimo Carey coinvolge presto il lettore in un vero e proprio thriller, lontano dalle atmosfere oniriche e surreali di Lucifer o di Crossind Midnight, prova della sua versatilità. Man mano che si procede nella lettura, Faker si dimostra una storia di menzogne reciproche (le bugie sono onnipresenti, sia nelle parole dei protagonisti, sia nella descrizione dell’ipocrisia degli ambienti del college, sia, più in generale, della società statunitense); di vendette sadiche (c’è un’altra studentessa che è la chiave di tutto e che ha ottimi motivi per odiare i quattro ragazzi); di organizzazioni scientifiche/militari impegnate nella creazione di armi psicologiche.
A differenza di altri comics firmati Carey, qui non c’è nulla di soprannaturale e, verso la fine, si giunge a un’intrigante atmosfera di allucinata science-fiction. In poche parole, Faker è un’ottima prova d’autore, piena di disparate suggestioni narrative, con dialoghi veloci e incisivi; il tutto, inoltre, ben visualizzato dai disegni efficaci di Jock, valorizzati dai colori di Lee Loughridge. Si tratta di una proposta editoriale interessante e valida, da recuperare, e indubbiamente diversa dal solito, anche rispetto agli abituali prodotti Vertigo, e piacerà ai fans dei telefilm stile ‘Veronica Mars’, del mystery, di Ellis e, ovviamente, di Mike Carey.
Voto: 8