Anya e Il Suo Fantasma – Recensione Bao Publishing
Pubblicato il 4 Giugno 2013 alle 17:00
Arriva una deliziosa graphic novel che ha entusiasmato autori del calibro di Neil Gaiman e Scott McCloud: Anya e il Suo fantasma, realizzato dalla rivelazione Vera Brosgol e tradotto in un impeccabile volume da Bao Pubslishing!
Anya e Il Suo Fantasma
Autore: Vera Brosgol (testi e disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Genere: Umoristico
Provenienza: USA
Prezzo: € 16,00, 15 x 21, pp. 224, b/n
Data di pubblicazione: gennaio 2013
Siamo alle solite. Esce un volume targato Bao Publishing e non puoi fare a meno di elogiarlo. Sembra che lo si faccia apposta ma come non giudicare positivamente un’opera quando la qualità è palese? E nel caso specifico di questa proposta editoriale si può dire qualsiasi cosa ma non che manchi appunto la qualità. Anya e Il Fantasma, versione italiana di Anya’s Ghost, graphic novel scritta e disegnata da Vera Brosgol, vincitrice dell’Eisner Award del 2012, pubblicata negli Stati Uniti dalla First Second Books, ha suscitato l’entusiasmo di autori del calibro di Neil Gaiman e Scott McCloud ed è facile intuire che non ci troviamo di fronte a un fumetto qualsiasi.
Classificarlo nell’ambito di un genere preciso è arduo. Nell’immediato direi che si tratta di una storia dai toni umoristici e i momenti divertenti non mancano. Ma ci sono influenze della ghost story, dell’estetica gothic con un pizzico di sensibilità emo, influssi cartoon (penso alla serie animata di Daria) e ironia e si può rilevare un’analisi critica degli ambienti scolastici americani che tanta importanza hanno negli odierni teen drama televisivi. Insomma, le suggestioni che hanno spinto Vera Brosgol, autrice di origine russa che ha collaborato tra le altre cose alla pellicola Coraline, sono molteplici e costituiscono uno dei motivi principali dell’interesse che può provocare Anya e Il Suo Fantasma.
Sebbene la tematica dell’adolescente che interagisce con un fantasma non sia una novità (mi viene in mente il romanzo Anime in Volo di Susan Palwick), la Brosgol ha realizzato un’opera intrigante e peculiare, concentrandosi sul personaggio di Anya. È di origine russa, frequenta le superiori in una tipica cittadina americana, vive con la madre e il fratellino, è ossessionata dalla dieta e ha una cotta per un ragazzo della scuola, il tipico atleta che ha occhi solo per una ragazza vanesia e superficiale. È normale, né bella né brutta, e ha una sola, vera amicizia, quella con una compagna un po’ scapestrata.
Per una serie di circostanze, però, un giorno cade in un fosso e qui fa un’incredibile scoperta: ci sono uno scheletro e lo spettro di una ragazzina. Il suo nome è Emily ed è morta da decenni; ma non può spostarsi da quel luogo poiché condannata a rimanere vicina alle sue ossa. Passato il primo momento di sconcerto e stupore, Anya interagisce con lei e scopre che Emily è una creatura dolce e sensibile. Dopo essere stata in grado di uscire dal fosso, Anya si illude di tornare alla vita di un tempo ma si accorge che Emily, per ragioni che non rivelerò, è ormai inseparabile da lei e ha deciso di condizionare la sua esistenza.
In un primo momento, tutto sommato, le cose sembrano funzionare. Grazie all’aiuto di Emily, infatti, il rendimento scolastico di Anya, mai particolarmente eccelso, migliora; il suo aspetto si trasforma in meglio e i ragazzi iniziano a notarla.
Tutto è bene ciò che finisce bene? Assolutamente no. In ossequio alla narrativa horror, Anya capisce a sue spese che forse Emily non è ciò che sembra. Ci sono molti dettagli enigmatici nella sua morte, per esempio. E se Emily in realtà fosse malvagia? Man mano che la story-line procede le situazioni si fanno sempre più inquietanti e ricche di suspense, pur non sfociando mai nell’horror propriamente detto, e la trama risulta imprevedibile.
Vera Brosgol delinea una story-line appassionante, contrassegnata da un ritmo veloce e serrato che mantiene desta l’attenzione del lettore, dosando i momenti di humour e quelli introspettivi con abilità e scrivendo dialoghi scoppiettanti e incisivi che farebbero un figurone in un telefilm o in una sit-com. Per giunta l’autrice dimostra di conoscere bene le sottoculture giovanili anglosassoni degli ultimi anni e inserisce i character in contesti deliziosamente pop.
Dal punto di vista grafico, la Brosgol risente degli influssi underground, filtrati però da stilemi cartoon che rendono ulteriormente prezioso il suo lavoro. Lo story-telling è fluido, contrassegnato da dinamicità e da un senso del movimento innegabili. Questo quindi non è un fumetto per ragazzi ma un’opera che può essere apprezzata da un pubblico trasversale. Vale la pena perciò prenderlo in considerazione e bisogna segnalare l’ottima cura editoriale e la qualità di stampa dell’edizione Bao Publishing. Da provare.