DK, Io so chi non sono – Il Grande Diabolik 1 – 2013 – Recensione
Pubblicato il 29 Maggio 2013 alle 11:00
L’avventura di DK comincia per il verso giusto, grazie ad un albo capace di innovare e sorprendere senza stravolgere il meglio di Diabolik.
Il Grande Diabolik 1-2013 – DK, Io so chi non sono
Autori: Mario Gomboli (soggetto), Tito Faraci (sceneggiatura) e Giuseppe Palumbo (disegni, colori, copertina).
Casa Editrice: Astorina.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 4,90 Euro.
Data di pubblicazione: aprile 2013.
Disegni da maestro, veste grafica accattivante, trama assai ben architettata. Sì, il primo numero di DK, il volume de Il Grande Diabolik che vuole essere altro dall’albo mensile che da oltre mezzo secolo arriva nelle edicole italiane, riesce a raggiungere davvero un risultato lusinghiero.
Se affiancare al Re del Terrore così come lo conosciamo un personaggio che gli somiglia, ma che al tempo stesso è diverso da lui sarà un’operazione di successo o meno, solo il tempo lo potrà dire.
Per ora, però, si può affermare senza dubbio che “Io so chi non sono” è un albo ben riuscito, grazie alla prova del trio di autori – Gomboli Faraci e Palumbo – che riescono a presentare con efficacia i personaggi vecchi/nuovi che animano DK e a gestire egregiamente questa sorta di traghettamento tra due realtà tanto simili eppure tanto diverse.
L’intero volume gioca con i protagonisti tradizionali della serie a fumetti delle sorelle Giussani muovendosi tra citazioni classiche, sorprese e novità. Insomma, chi segue da una vita Diabolik avrà motivi di spalancare gli occhi e storcere il naso, ma al di là di una normale reazione di sorpresa potrà ben essere incuriosito dall’operazione fortemente voluta da Mario Gomboli e già cominciata al Lucca Comics & Games 2012.
Al di là dello stridore, il fan diaboliko potrà godersi una storia capace di garantire il meglio delle classiche trame delle avventure dell’inafferrabile criminale e unirle a interessanti novità grafiche e di sceneggiatura.
Il lettore nuovo, dal canto suo, potrà beneficiare di un albo dinamico e accattivante, colorato in ciascuna delle 180 pagine che lo compongono, mosso da dialoghi concitati e didascalie spregiudicate, proprio come lo stile Usa comanda.
E proprio agli Stati Uniti DK guarda, provando a rubare l’attenzione di nuovi lettori. Se le premesse rinvenute in “Io so chi non sono” saranno confermate, c’è da scommettere che ci riuscirà.