Topolino nella Valle Infernale – Recensione
Pubblicato il 18 Gennaio 2013 alle 10:51
Il volume inaugurale della collana dedicata al grande Floyd Gottfredson mantiene tutte le aspettative e si configura come testo imprescindibile per gli amanti delle avventure del celeberrimo topo.
Topolino nella Valle Infernale
Autori: Floyd Gottfredson
Casa Editrice: Rizzoli Lizard.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 26,00 Euro
Data di pubblicazione: Ottobre 2012
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Leggendo il primo volume di quella che si propone come edizione cronologica delle avventure di Topolino realizzate da Floyd Gottfredson, si ha l’impressione di tornare indietro nel tempo e di fare una passeggiata nei complicati ma per certi versi entusiasmanti anni 30.
Il bel “Topolino nella Valle Infernale” edito in Italia da Rizzoli Lizard contiene le strisce di quello che per oltre quarant’anni fu il principale disegnatore del topo più famoso del mondo. Gottfredson insieme a Barks, al quale è stata dedicata una collana simile, è tra gli autori Disney più prolifici, famosi e conosciuti.
In particolare questo primo tomo racchiude i fumetti realizzati dal 1930 al 1932, quando Topolino, lungi dall’essere il razionale, equilibrato e cordiale personaggio al quale siamo abituati, era un vero e proprio combinaguai, sempre pronto a lanciarsi in battibecchi e zuffe, ma anche a difendere quanto riteneva giusto.
Si tratta di storie avventurose che hanno fatto da base alla fortunata e lunga vita editoriale dello statunitense Mickey Mouse. Ma il pezzo forte del volume della Lizard non è soltanto questo: oltre cinquanta le pagine dedicate alle ricostruzioni, alle biografie, alle note.
Un ricco apparato, dunque, di contributi e contenuti speciali che fanno rivivere, anche attraverso fotografie, pagine di giornale, pubblicità dell’epoca, copertine, il mondo nel quale l’icona dei fumetti fu messo alla luce da Disney, Iwerks e Gottfredson.
Un’opera fondamentale per entrare in contatto con lo spirito fresco e giovanile, spensierato e avventuroso di Topolino. Ora cercatore di tesori, ora piccolo imprenditore, ora amante rifiutato. Ma anche pugile, pompiere, assistente del circo, villeggiante. Il topo di quegli anni è tutto e il contrario di tutto, ma lo è sempre nel migliore dei modi, con trovate sceniche sempre divertenti e un tratto grafico poetico e gioviale.
Delle differenze tra il personaggio di allora e quello di oggi si è già detto. Per capire appieno la portata del volume, che, tra l’altro, si giova anche dei preziosi contributi di Floyd Norman e Warren Spector, invece, non si può far altro che leggerlo.