Recensione Il Piccolo Christian – Rizzoli Lizard
Pubblicato il 17 Giugno 2010 alle 10:46
Autore: Christian Hincker (Blutch).
Casa editrice: Rizzoli Lizard.
Provenienza: Francia.
Prezzo: 14,00 Euro.
Pagine: 120, b/n e colore.
Il Piccolo Christian non è nient’altro che l’alter ego bambino dell’autore, Christian Hincker, cresciuto a pane e fumetti come molti altri appassionati (per non dire tutti), che rievoca molti episodi della sua infanzia e adolescenza attraverso la visione semplice e ingenua del Sè bambino, quando la fantasia si mescolava ogni giorno con la realtà quotidiana.
Ecco quindi tante piccole mini-storie in cui “il piccolo Christian” vivrà avventure immaginate di sana pianta dove sarà di volta in volta un cauboi, il velocissimo e micidiale solitario del Rio Bravo, il dottor Justice e il tarzanide Rahan (dalla rivista francese Pif) o Lucky Luke (poteva non esserci, nell’immaginario fantastico di un bambino cresciuto in ambito francofono?); non si farà mancare, nelle sue molteplici fantasie, anche la partecipazione di grandi attori, come Steve McQueen (o meglio San Stivmequin che venera come un santo e al cui poster si rivolge sempre in preghiera), Bruce Lee e la sua furia assassina, John Wayne armato fino ai denti in assetto di guerra (direttamente da “Il giorno più lungo”).
Ogni volta i suoi voli immaginari si mescolano con la vita di tutti i giorni fatta di migliaia di piccoli aneddoti, dalla discussione mattutina a scuola sul film della sera prima, magari con l’attore di grido del momento (quanti ricordi!), alla lettura di straforo dei “fumetti probiti” (quelli vietati ai minori!) occultati dietro un innocuo numero di Hagar il Terribile dal barbiere (a quanti sarà capitato? Non di leggere Hagar, ma i fumetti vietati ai minori dal barbiere ovviamente!); esilarante quando un suo cugino più grande riadatta molto opportunamente, con una serie di parolacce, le vignette di una storia di Topolino (i disegni sono tratti dagli albi originali, si riconosce addirittura abbastanza chiaramente il tratto di Massimo De Vita!).
La seconda parte del volume raccoglie invece altre (dis)avventure accomunate però da un unico tema comune, ovvero i primi patemi amorosi verso l’altro sesso, cioè “le Dòne”, che non mancavano certo già da prima, ad esempio all’apparire della mitica Farah Fawcett in Charlie’s Angels, oppure quando la vista della bella e formosa mamma di un suo compagno, intenta a cercargli un albo di Tintin che gli aveva prestato, provocavano i primi inevitabili turbamenti (con annesso incidente ciclistico); ma con l’ingresso ufficiale nell’età adulta, ovvero la prima media (!), ecco spuntare dalle acque del mare in una calda giornata di vacanza, Catie Borie, che diventa subito l’amore della vita (per forza, è una miscela esplosiva di Claudia Cardinale, Barbara Carrera, Ali McGraw, Raquel Welch, Jacqueline Bissett e Tarita la figlia del re di Tahiti ne “Gli ammutinati del Bounty” con Marlon Brando!).
Certo, magari dirglielo sarebbe meglio, anziché rimanere convinto (per un bel pezzo) che il fatto di essere ricambiati sia automatico, ma le preghiere in ginocchio sotto il poster di San Stivmequin e un “sano” colloquio chiarificatore (tutto immaginato ovviamente) con Marlon Brando, venuto apposta da “Ultimo Tango a Parigi”, avranno la loro importanza per chiarire quelle due o tre idee fondamentali a Christian; finchè un giorno lei non si cambierà taglio di capelli e a lui crollerà un mito…eeh, la vita…
Molto belli i disegni, grotteschi e deformati ma ottimi nel raffigurare questo calderone di emozioni e immaginifiche fantasie, che animano ogni bambino e adolescente che si rispetti; molto buona anche l’idea di aggiungere al bianco e nero della prima parte un unico colore, il rosso (in diverse tonalità), per descrivere meglio tutta la seconda basata sostanzialmente sul tema dell’amore.
La placida ironia, le situazioni comuni riprese con quel tocco di sensibilità unico, le metafore grafiche usate dall’autore, come ad esempio l’omino del Playmobil che saluta, insieme a Paperino e altri personaggi della sua infanzia, un Chiristian che si sente ormai “condannato” a diventare adulto senza appello, il primo giorno del nuovo corso di studi (ovvero le medie!), sono di una intelligenza e di una poesia rare; tutti preziosi elementi che contribuiscono nel toccare veramente in profondità il lettore, il quale finisce inevitabilmente per rivivere molte delle situazioni qui descritte e rievocare le analoghe vicissitudini ed emozioni provate a suo tempo.
Ottima l’edizione della Rizzoli, sia per confezione (rilegatura dei sedicesimi a filo refe, bandelle), che per la qualità di stampa e l’ottimo adattamento che rende benissimo i testi, sempre scorrevoli e coinvolgenti.
Voto: 8 e 1/2.