L’Incredibile Hulk di Louis Leterrier

Pubblicato il 15 Luglio 2015 alle 15:31

Nel 2003, mentre Hulk di Ang Lee usciva nelle sale, lo sceneggiatore del film, James Schamus, stava pianificando un sequel che prevedeva la presenza dell’Hulk Grigio, evoluzione intelligente, cinica e sbruffona del personaggio, e l’inserimento di villains come il Leader e Abominio. La Marvel puntava su quest’ultimo perché ritenuto il più famoso avversario nonché una minaccia maggiore per
Hulk rispetto al Generale Ross. Durante le riprese di Hulk, Avi Arad aveva programmato l’uscita del sequel per il 2005 e l’anno successivo confermò che sarebbero stati i Marvel Studios a finanziare il progetto mentre la Universal avrebbe solo distribuito il film. Poiché gli esiti della pellicola di Ang Lee erano stati ritenuti insoddisfacenti, la Marvel decise di allontanarsi dallo stile del regista taiwanese per far ripartire il franchise Hulk e la produttrice Gale Anne Hurd affermò che il film avrebbe dovuto soddisfare i fans del fumetto e della serie tv.

Il regista Louis Leterrier, che amava sia la serie che il film di Ang Lee, avrebbe voluto dirigere Iron Man. Poiché il progetto venne affidato a Jon Favreau, la Marvel gli offrì Hulk e il regista accettò solo quando gli venne assicurato che non avrebbe dovuto ricalcare lo stile di Lee.

Leterrier voleva mostrare il conflitto tra Bruce e il mostro dentro di sé e s’ispirò alla graphic novel Hulk: Gray, rilettura delle origini del personaggio ad opera di Jeph Loeb e Tim Sale, gli stessi autori di Batman: Il Lungo Halloween a cui si sono ispirati Nolan e Goyer per la trilogia del Cavaliere Oscuro.

Il produttore Kevin Feige voleva che il tema principale del film fosse quella forza interiore che ogni essere umano non sa di avere fin quando non è costretto a tirarla fuori. Arad voleva inoltre che venisse approfondita la relazione sentimentale tra Bruce e Betty.

Edward Norton venne scelto per interpretare Bruce Banner. Gale Anne Hurd aveva apprezzato il modo in cui l’attore aveva tracciato personaggi ambigui in Schegge di paura e Fight Club. Sia Kevin Feige che Lou Ferrigno, interprete di Hulk nella serie tv, riscontrarono in Norton peculiarità simili a quelle di Bill Bixby, che aveva dato il volto a Banner nella trasposizione televisiva.

Norton, fan del fumetto, prediligeva la run di Bruce Jones nella quale Banner cerca di controllare il suo alter-ego con lo yoga e riceve aiuto dal misterioso Mr. Blue.

Zak Penn, che aveva scritto un trattamento per il primo film nel ’96, voleva che The Incredible Hulk fosse un sequel ma con un tono molto differente dal prototipo e prese come modello di riferimento Aliens: Scontro Finale. Realizzò tre stesure dello script prima di lasciare il progetto per dirigere la commedia The Grand. Quando Norton incontrò Leterrier e la Marvel gli fu permesso di riscrivere la sceneggiatura e poté fornire la sua visione più adulta e rigorosa.

L’attore decise di ignorare la storia delle origini raccontata da Ang Lee e capì che sarebbe stato meglio realizzare un reboot. Cancellò dallo script Rick Jones, amico fraterno di Banner nel fumetto, e ridusse drasticamente la presenza dello S.H.I.E.L.D., l’organizzazione segreta governativa del Marvel Universe.

La sceneggiatura definitiva venne comunque accreditata ufficialmente al solo Zak Penn perché la Writers Guild of America considerò che Norton non avesse cambiato la storia in modo radicale.

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Per la realizzazione di Hulk e Abominio in motion capture, Leterrier intendeva raggiungere gli standard ottenuti da Peter Jackson con Gollum ne Il Signore degli Anelli e con King Kong, entrambi interpretati da Andy Serkis. Il regista preferì ingaggiare la Rhythm and Hues per gli effetti in CGI piuttosto che la ILM che aveva lavorato nel primo film. La concezione grafica di Dale Keown nel fumetto fornì l’ispirazione per il design di Hulk.

Leterrier trovava l’Hulk originale troppo grasso e sproporzionato e pensava che dovesse essere “oltre la perfezione”, senza un filo di grasso, un personaggio definito da muscoli e forza fisica. Desiderava inoltre che la trasformazione di Banner nel mostro risultasse dolorosa come in Un Lupo Mannaro Americano a Londra. Il supervisore agli effetti visivi Kurt Williams ideò Hulk più come un giocatore di football che come un bodybuilder.

Per evitare di farlo sembrare troppo disumano, venne scelta un’altezza di poco più di tre metri e venne reso più espressivo controllando al computer il movimento dei suoi muscoli.

Partendo dal presupposto che le emozioni umane influiscono sul colore della pelle, gli animatori pensarono che il sangue verde avrebbe reso l’epidermide del personaggio più scura anziché più chiara. Per la lunghezza dei capelli fecero riferimento alla versione di Mike Deodato nell’opera originale.

Il modo in cui il colore degli occhi cambia durante la trasformazione avveniva in modo identico nella serie tv. Lou Ferrigno fornì la voce al mostro come aveva già fatto nella serie animata del ’96.

L’attore aveva pochissime battute tra cui la celebre “Hulk spacca!” tratta dal fumetto. Ebbe anche un cameo nel ruolo di una guardia di sicurezza, esattamente come nel film di Ang Lee.

Leterrier era un grande fan di Tim Roth e lo volle per il ruolo di Emil Blonsky, ufficiale dei marines di origine russa destinato a diventare il mostruoso Abominio, arcinemesi di Hulk. Roth accettò la parte per far felici i suoi figli che erano fans del fumetto e trovò interessante la concezione molto dark di Leterrier.

Fu l’attore a suggerire che Blonsky fosse un soldato agli ordini di Ross anziché un agente del KGB come nell’opera originale. Si sottopose ad un intenso addestramento, imparò a maneggiare armi da fuoco e studiò le tecniche d’irruzione. Lo stunt Cyril Raffaelli lo rimpiazzò per alcune scene d’azione.

Il regista intendeva evitare che Abominio sembrasse una sorta di Mostro della Laguna Nera come nel fumetto. Doveva essere invece una creatura sovrumana come Hulk. Il suo aspetto orrendo risultava dall’effetto di svariate iniezioni del Siero del Supersoldato sulla sua pelle, sui muscoli e sulle ossa.

La colonna vertebrale risulta così esposta, le ossa sporgenti e acuminate vengono usate per colpire e la pelle pallida riflette la luce. A Tim Roth piacque interpretare Abominio in motion capture e volle renderlo meno aggraziato di Hulk. Ricorse allo stesso allenatore che lo aveva aiutato a perfezionare i movimenti ne Il Pianeta delle Scimmie di Tim Burton.

Per la postura del mostro e il suo modo di girare la testa furono presi a modello gli squali. Abominio risultò alto quasi quattro metri ed aveva gli stessi tatuaggi di Roth.

Leterrier provò ad inserire le orecchie a punta che il mostro aveva nel fumetto ma pensò che Hulk gliele avrebbe strappate con un morso, come Tyson con Holyfield, e preferì evitare. Gli esperti di make-up che avevano lavorato in X-Men 3 si occuparono della trasformazione graduale di Blonsky.

Liv Tyler ereditò da Jennifer Connelly il ruolo della Dr.ssa Elizabeth “Betty” Ross, biologa cellulare, figlia del Generale Ross e fidanzata di Bruce, costretta a stargli lontano a causa delle sue condizioni. Curiosamente, la Tyler e la Connelly avevano interpretato due sorelle in Innocenza infranta del 1997. Liv Tyler era fortemente attratta dalla storia d’amore tra Betty e Bruce e trascorse intere ore con Norton discutendo della passata relazione tra i due personaggi prima che lui diventasse Hulk.

L’attrice definì la sua interpretazione come “un cervo abbagliato dai fanali di un auto” a causa dello shock di Betty dovuto dall’inatteso ritorno di Bruce nella sua vita. L’impossibilità dello scienziato di avere rapporti sessuali con lei per il rischio di trasformarsi nel gigante verde era un’idea che risaliva alla sceneggiatura di Zak Penn per il film di Lee.

Sam Elliott, che aveva interpretato il Generale Ross nel primo film, avrebbe voluto riprendere il ruolo ma venne scelto William Hurt, grande fan di Hulk insieme a suo figlio. Leterrier spiegò che stavolta Ross sarebbe stato più fisico ed esplosivo e disse che “nessuno è così bravo a passare da 0 a 100 come William.” Secondo il regista, l’ossessione di Ross per la cattura di Hulk lo rende simile al Capitano Ahab. Hurt descrisse il personaggio come “umiliato dalla coscienza di Hulk, più sviluppata di quella di Ross nonostante sia un Generale ed un patriota. Ross sacrifica molto nella caccia ad Hulk, a cominciare dalla propria umanità che riscopre solo occasionalmente.”

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Ty Burrell prestò il volto al dr. Leonard Samson. Nel fumetto si tratta di uno scienziato che assorbe parte delle radiazioni Gamma di Bruce per diventare un supereroe. Nel film è uno psichiatra che allaccia una relazione sentimentale con Betty durante l’assenza di Bruce. Burrell aveva recitato con Norton nel dramma teatrale off-Broadway Burn This. Leterrier riconobbe l’attore come “il coglione” de L’Alba dei Morti Viventi di Zack Snyder, ed era la stessa caratterizzazione di Samson nella sceneggiatura prima della riscrittura di Norton che lo rese più simpatico.

Come accade nella run di Bruce Jones, Banner viene aiutato nei tentativi di curarsi dall’infezione Gamma dal misterioso Mr. Blue. Nel fumetto si tratta dell’identità fittizia di Betty, nel film è invece lo scienziato Samuel Sterns, destinato a diventare il Leader, folle e geniale scienziato dotato di poteri psionici, uno dei villains principali di Hulk. Quando una goccia del sangue di Banner cade in una ferita sulla fronte di Sterns, la sua testa inizia a mutare per andare ad assumere la deformazione che lo caratterizza nel fumetto, sequenza che richiese l’uso di un animatrone. Il Leader sarebbe dovuto tornare nell’eventuale sequel.

Il film è il secondo capitolo nella saga dei Vendicatori e, nel finale, c’è un cameo di Robert Downey Jr. nel ruolo di Anthony Stark, alias Iron Man, che fronteggia il Generale Ross accennandogli di una misteriosa squadra. Stan Lee, che nel film precedente compariva accanto a Ferrigno come guardia di sicurezza, qui appare nel ruolo di un abitante del Wisconsin che ingerisce accidentalmente della soda inquinata dal sangue di Bruce. In una scena tagliata, compare anche Captain America ibernato ma l’attore è indistinguibile. La sequenza è stata riprodotta a disegni animati in un episodio della serie tv The Avengers: Earth’s Mightiest Heroes

Le riprese iniziarono il 9 luglio 2007 con un budget di 150 milioni di dollari e Leterrier dovette dirigere quattro unità con un piede rotto. David Miller, sindaco di Toronto, era un grande fan di Hulk e tra le strade della città canadese venne girato lo scontro finale tra il Golia Verde e Abominio. Il momento in cui Banner si trasforma lanciandosi dall’elicottero era stata ideata da Zak Penn per il film precedente. La battaglia alla Culver University si svolse invece tra l’Università di Toronto e Morningside Park. L’inizio ambientato in Sudamerica è l’unico punto di collegamento con la pellicola di Ang Lee. Una fabbrica in via di demolizione ad Hamilton, nell’Ontario, fornì gli interni per lo stabilimento nel quale lavora Banner in Brasile. I sotterranei vennero invece usati per il centro comando militare di Ross. La produzione partecipò all’iniziativa Green-Screen di Toronto per aiutare a ridurre le emissioni di carbonio e spazzatura durante le riprese. L’Incredibile Hulk è stato così il primo blockbuster a ricevere l’Enviromental Media Association’s Green Seal.

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La Image Engine impiegò più di un anno per lavorare alla sequenza in cui una goccia di sangue Gamma-irradiato di Banner cade attraverso tre piani della fabbrica in cui lavora lo scienziato e finisce in una bottiglia. Molti degli effetti visivi vennero realizzati in modo artigianale. Le musiche vennero affidate al compositore Craig Armstrong che realizzò due temi per Hulk e altrettanti per Abominio a sottolineare la doppia natura, umana e bestiale, dei due personaggi. Il tema di Hulk è iconico e semplice, come quello dello Squalo. Il tema di Banner è invece più tragico e include parti di The Lonely Man, il malinconico motivo al pianoforte composto da Joe Harnell per i titoli di coda della serie tv. La musica composta per Blonsky è più oscura e diventa aggressiva quando si trasforma. Lo scontro finale tra i due mostri fu inteso dal compositore come una sorta di danza violenta.

Il film sarebbe dovuto iniziare con Banner che tenta il suicidio nell’Artico. Erano previsti poi dei flashback sulle origini di Hulk che ricalcavano le sequenze della serie tv in cui Banner si sottopone all’esperimento Gamma. Il film sarebbe però risultato troppo simile nella struttura alla pellicola di Ang Lee.

I flashback vennero così montati come prologo da Kyle Cooper, creatore del logo Marvel con le pagine sfogliate che appare all’inizio di ogni cinecomic della Casa delle Idee. Cooper si era occupato anche della sequenza d’apertura di Iron Man che pure era composta da flashback. Norton e Leterrier volevano che il film durasse circa 135 minuti mentre i produttori puntavano ad una durata di meno di due ore.

Iniziarono a circolare voci che Norton non fosse soddisfatto del risultato finale ma fu l’attore stesso a mettere a tacere tutto affermando che il processo di collaborazione procedeva a gonfie vele e che doveva restare una questione privata.

L’Incredibile Hulk uscì nelle sale il 13 giugno del 2008 incassando più di 263 milioni di dollari in tutto il mondo superando il predecessore. Venne accolto in maniera abbastanza favorevole sia dalla critica che dal pubblico pur senza generare grossi entusiasmi. Un po’ come accaduto con Iron Man, il film risulta meno ambizioso di quanto ci si sarebbe aspettati.

La storia è troppo lineare ed immediata, tesa semplicemente allo scontro finale tra i due mostri, e i personaggi, seppure ben caratterizzati dagli attori, sono scarsamente approfonditi. Tuttavia è un film divertente e scorrevole che fa il suo dovere come mezzo d’intrattenimento. Si è parlato a lungo del sequel. Leterrier aveva realizzato un finale ambiguo nel quale Bruce sembra in grado di controllare la sua rabbia. Nel caso non fosse stato realizzato un altro episodio, il finale avrebbe indicato Hulk come una minaccia nel maxi-crossover The Avengers previsto per il 2012.

La Marvel ha continuato a dirsi interessata ad un sequel da realizzare solo dopo l’uscita della pellicola dedicata ai Vendicatori. Nel 2010, Norton non è stato riconfermato nel ruolo di Banner ed è stato scelto al suo posto Mark Ruffalo. La Marvel e la ABC hanno messo in cantiere una nuova serie tv di Hulk prodotta da Guillermo Del Toro che non sarà collegata alla saga cinematografica.

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