Levius di Haruhisa Nakata – Recensione manga Star Comics

Pubblicato il 9 Gennaio 2017 alle 12:10

Direttamente dalle pagine della gloriosa rivista di manga underground Ikki edita da Shogakukan, debutta in Italia un seinen dal raffinato stile grafico che miscela sport da combattimento a suggestioni steampunk.

Tra le proposte editoriali che hanno esordito nell’ultimo scorcio dell’anno appena trascorso spicca senza dubbio il primo volumetto di Levius, seinen manga in tre volumi scritto e disegnato da Haruhisa Nakata e pubblicato da Edizioni Star Comics in Italia in una edizione da fumetteria formato 13×18 con sovraccoperta e pagine di apertura a colori. Il verso di lettura è alla Occidentale come nella versione originale giapponese.

La storia si svolge in una alternativa Europa continentale della prima metà del Novecento, un mondo in ripresa da una grande guerra dove individui con arti meccanici sono una realtà e, novelli gladiatori, si sfidano nelle arene del popolare sport della boxe meccanica.

Levius è ragazzo solitario, dal braccio meccanico, orfano di padre e dalla madre in coma, che grazie agli insegnamenti dello zio si sta facendo strada con successo nel brutale mondo della boxe meccanica: match dopo match il ring diventa per il giovane il luogo in cui il dolore del passato, i tormenti del presente e i sogni del futuro si incontrano e si scontrano senza esclusioni di colpi e, forse, anche il luogo in cui potrà vendicarsi per tutto ciò che la guerra gli ha portato via…

Levius è stato lanciato sul numero del 25 Dicembre 2012 della rivista Monthly Ikki edita da Shogakukan e ha tenuto compagnia ai lettori del mensile di manga alternativi edita da Shogakukan fino al 25 Settembre 2014, data di chiusura del contenitore.

Un magazine che ha ospitato talenti underground quali Taiyo Matsumoto (Sunny), Mohiro Kitoh (Bokurano), Jiro Matsumoto (Freesia), Daisuke Igarashi (Children of the Sea) o Natsume Ono (House of Five Leaves), grazie ai quali ha potuto offrire al proprio pubblico titoli dallo stile grafico ricercato e dalla narrativa, non scontata, di forte impatto.

Al momento Levius colpisce e cattura l’attenzione senza dubbio di più per lo stile di disegno che, fatto di una linea sottile e ferma, la cui pulizia viene sporcata all’occorrenza da un nervoso tratteggio che si esalta nella realistica e asciutta messa in scena degli incontri di lotta, dà vita a personaggi dal fascino glaciale e ad altrettanto algide ambientazioni che, strizzando l’occhio all’estetica steampunk, sembrano cristallizzate in un inverno senza fine.

Senza strafare, tuttavia, anche le vicende narrate conquistano, grazie a personaggi ritratti con efficacia nei loro turbamenti e nelle loro motivazioni e grazie a un racconto solido che attraverso mezzi accenni e colpi ben piazzati invoglia a scoprire come proseguirà la scalata del protagonista.

In definitiva una miniserie che costituisce una valida, convincente e matura variazione sul genere dei tipici manga sugli sport da combattimento.

Ricordiamo che Levius proseguirà nel sequel Levius/est, in corso dal 18 Aprile 2015 sulle pagine della rivista seinen Ultra Jump edita da Shueisha. In Italia arriverà in Estate, sempre per Star Comics.

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