Gli ultimi giorni di Marco Pantani – recensione

Pubblicato il 7 Aprile 2011 alle 11:54

Gli ultimi giorni di Marco Pantani

Autori: Marco Rizzo (testi) Lelio Bonaccorso (disegni)
Casa Editrice: Rizzoli – Lizard
Provenienza: Italia
Prezzo: € 16,00; 17,5×24; 104 pp.; b/n
Recensione


Come sempre, quando la fine di un grande personaggio si tinge di tragedia, o di mistero, la sua morte finisce quasi per prevalere sulla sua vita. Così sembra essere stato anche per Marco Pantani, uno dei più grandi atleti che il ciclismo italiano ricordi. La sua, che poteva essere la tipica storia costellata di successi di un campione, divenne la drammatica epopea di un uomo alla deriva dopo il Giro d’Italia del 1999, dal quale venne escluso dopo i test antidoping. La notizia destò moltissimo scalpore, ed ebbe un effetto devastante sulla sua carriera e soprattutto sulla sua psiche, consegnandolo del tutto ad una vita dissoluta di eccessi e disperazione. Un percorso in discesa che portò al ritrovamento del cadavere di Pantani il giorno di San Valentino del 2004, in una camera del residence Le Rose, a Rimini.

Su questo caso eclatante si è mobilitato il giornalista dell’Equipe Philippe Brunuel, profondo conoscitore del ciclismo nonché amico personale di Pantani. La sua inchiesta, lunga e dettagliata, l’ha portato alla realizzazione del libro Vie et Mort de Marco Pantani, in cui la sua accurata indagine si dipana mostrando tutti i retroscena, che nei soli cinquantacinque giorni delle indagini ufficiali non erano emersi. Da questo lavoro ha poi preso le mosse un altro giornalista (stavolta anche sceneggiatore): Marco Rizzo, che ha costruito un fitto meccanismo di grande impatto. Nei cinque capitoli (corredati da un prologo e un epilogo) de Gli ultimi giorni di Marco Pantani, si alternano istantanee e sequenze di vita del Pirata, dalla sua gioventù fino ai giorni bui della droga, legate insieme dalla figura di Brunuel, che si muove nei territori inesplorati della sua morte armato di domande e determinazione. L’impianto narrativo su cui Rizzo punta decisamente, è quello dell’inchiesta, ricordando un modello tipico della Beccogliallo.

In questo caso, mentre gran parte dei contenuti arrivano dalla cronaca e dal libro di Brunuel, rendendo il fumetto, di fatto, una trasposizione, l’impegno di Rizzo va appunto ricercato nella struttura, molto dinamica e cinematografica, che ha conferito alla storia, dando sicuramente motivo di lettura anche ad un pubblico non prettamente appassionato di ciclismo o della figura di Pantani, che in queste venature di mystery può trovare una trama avvincente da seguire. Paradossalmente è forse proprio il pubblico più preparato sul Pirata che potrebbe rimanere deluso, non scovando nulla di nuovo, in queste pagine, che non sia già stato detto o scritto nel succitato libro, o in altri.

A coadiuvare Rizzo in questo sentito ritratto di un “eroe tragico” (citando l’ottima prefazione del giornalista Pier Bergonzi) c’è ancora una volta Lelio Bonaccorso, dopo il successo del pluripremiato Peppino Impastato, un giullare contro la mafia (cui donano una fugace apparizione in queste pagine). L’artista messinese dà probabilmente il vero valore aggiunto del volume visualizzando quelle scene che fin’ora erano solo state raccontate. La sua delicata mezzatinta dona un’atmosfera struggente alle vignette in cui ci viene mostrato un Pantani in lotta con la vita e soprattutto contro sé stesso; il suo tratto riesce a rendere benissimo, nelle sue linee taglienti, la sofferenza sui volti e nei corpi dei personaggi.

In definitiva, citando ancora la prefazione, Gli ultimi giorni di Marco Pantani era un libro necessario proprio per ricordare, per celebrare un grande atleta del nostro sport, alla cui triste fine non dovrebbe essere permesso di oscurare una memorabile esistenza. Le grandi emozioni che il Pirata ha donato al suo pubblico qui non trovano molto spazio, ma sono sicuramente ancora vive nella memoria di chi le ha vissute nei suoi sfolgoranti giorni di successo. Sulle reali cause che contribuirono al ritrovamento di un corpo esanime il 14 febbraio 2004 nemmeno Brunuel e nemmeno questo libro hanno potuto dare esatte risposte, ma tutti sanno che è come se Marco Pantani fosse morto il 5 giugno del 1999.


voto: 8

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