I 7 motivi per non vedere i cartoni della Disney
Pubblicato il 24 Settembre 2015 alle 13:00
Una divertente satira di un colosso dell’intrattenimento!
Questa classifica non è né la verità incarnata, né tantomeno l’analisi scientifica di un fenomeno che ha raggiunto connotati quasi religiosi ma è una divertente lista di tutti gli stereotipi che da sempre circondano la magia della Disney.
Questo articolo è scritto con una serietà e una scientificità che io particolarmente non apprezzo e che è sempre più spesso presente su internet e riviste cartacee. Un giusto modo per ridicolizzare anche questo modo di scrivere e pensare, non potendo analizzare scientificamente e razionalmente il gusto che per sua stessa natura è irrazionale.
Quindi sedetevi comodi, rilassatevi e godetevi con il giusto spirito l’articolo.
Quando si nomina Disney tutti ricordano la propria infanzia passata davanti al televisore a guardare un’interminabile sequela di cartoni animati che occupavano le nostre giornate.
I film della Disney sono creati da adulti per i più piccini quindi sono per ovvie ragioni semplificati sino all’osso permettendo loro di divertirsi e magari anche imparare qualcosa.
Peccato che oltre allo svolgimento della trama vi sono tanti piccoli messaggi nascosti che influenzano notevolmente la visione dei più piccoli, messaggi che un occhio più adulto e maturo non può evitare di notare.
Ormai Disney si è estesa anche ad altri settori, dopo l’acquisto della Marvel e di Star Wars, mira a qualcosa di più grosso…al monopolio dell’industria dell’intrattenimento coprendo l’intero sviluppo dei più giovani (0-21 anni).
Questo significa decidere di imporre al mercato un proprio modo di vedere le cose e la realtà modificando la percezione di molti, anche inconsapevolmente.
In questa classifica andremo a sviluppare un discorso punto per punto il cui obiettivo è dare una nuova prospettiva sull’industria dell’intrattenimento più potente al mondo, facendoci riflettere su tanti piccoli particolari che non abbiamo notato ma che possono fare la differenza.
7 Il fisico dei personaggi
Almeno questo punto dimostra la banalità con cui vengono prodotti e caratterizzati i personaggi della Disney.
Ogni principessa Disney dispone di un fisico pressoché perfetto.
Sono tutte attraenti, sensuali, femminili, rispecchiano cioè i “canoni di bellezza” che si esigono per il gentil sesso: fianchi stretti, gambe esageratamente lunghe, possibilmente coadiuvate da tacchi dalla misura eccessiva che aiutano “nelle retrovie”.
In poche parole Disney va ben oltre il rigido 90-60-90 che ogni supermodella deve rispettare se vuole lavorare nell’ambiente.E a tutti piacciono le supermodelle vero?
Degli uomini invece?
Sono tutti alti, belli, con un fisico da nuotatore ( fianchi stretti, spalle larghe equilibrio muscolare), sempre con un’arma al loro fianco per un possibile duello, per proteggere la propria principessa in pericolo…
Non vi sembrano personaggi creati con lo stampino?
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6 Messaggi subliminali
Che cos’è un messaggio subliminale?
Un messaggio subliminale è una delle tante forme di persuasione occulta che possono attuarsi attraverso immagini o suoni di brevissima durata che, pur non essendo percepite coscientemente dagli spettatori, agiscono nel loro subconscio.
Ve ne sono una marea in ogni cartone animato della Disney da Dumbo in poi, qui ho postato quelli più interessanti, andiamo ad analizzarli da vicino insieme.
Nel cartone animato Bianca e Bernie si intravede questa scena in cui una donna mostra le sue grazie al giovane pubblico. L’immagine come ogni buon messaggio subliminale dura solo un fotogramma e gli autori si sono scusati definendolo uno stupido scherzo.
Nella copertina del Re Leone si evoca l’ombra del padre del protagonista grazie all’effetto delle nubi all’orizzonte che però ad un occhio ben attento assumono forme ben diverse da quelle di un muso di un Leone…
Altra copertina altro messaggio subliminale questa volta il palazzo regale di Atlantide nasconde niente meno che l’organo maschile preposto alla riproduzione sessuale.
Questa volta nelle mitiche avventure di Zio Paperone e Paperotti al seguito del cartone animato Duck Tales si trova un cartello alla destra che assomiglia a quelli adibiti dagli oculisti per saggiare le nostre capacità visive. Peccato che il cartello nasconda un messaggio di non poco conto ASK ABOUT ILLUMINATI…
La Pixar ci corre in aiuto mostrandoci anche qui per un fotogramma soltanto l’esplicita relazione sessuale tra la madre della protagonista e suo Zio Roger.
Tutto ciò potrebbe essere un semplice scherzo o un gioco interno della Disney e dei suoi lavoratori che per scherzare o passare il tempo inseriscono immagini o suoni che nessuno potrebbe mai vedere senza un’attenta analisi.
Rimane il fatto che vi sono messaggi subliminali nei loro lavori.
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5 L’Importanza dello status sociale
In ogni film che si rispetti della Disney tutti i personaggi aspirano ad un rango sociale ben determinato all’inizio del film senza il quale i due protagonisti non possono entrare in contatto o comunicare in alcun modo.
Un esempio evidente lo ritroviamo nel cartone animato di Cenerentola dove una povera ragazza sogna la dolce vita che otterrà solo ed esclusivamente sposando un principe azzurro, conquistato grazie al suo enorme fascino.
La Disney vuole ricordare forse al gentil sesso che l’unico modo per avere successo nella vita è sposarsi un uomo di un certo rango e status sociale?
Questo schema si ripete all’infinito e nessuno sembra darci attenzione alcuna pur essendo di un’importanza capitale, in quanto pone la donna in una posizione inferiore rispetto all’uomo che come da bravo (e bello) principe azzurro si innamora della brava (e bella) donna regalandole una vita da sogno.
Grazie al suo status sociale elevato.
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4 La bruttezza è immorale mentre la bellezza è morale
Ogni antagonista che si rispetti deve essere fisicamente disgustoso e repellente mentre al contrario ogni protagonista deve essere avere un fisico perfetto.
Questa regola nasconde l’idea secondo cui la bellezza/bruttezza interiore si rifletta anche sul corpo così che i più giovani associno sin da subito che a determinati comportamenti e pensieri “cattivi” si diventi a poco a poco più brutti dimostrando la propria cattiveria anche sul proprio fisico che diventa specchio perfetto della nostra “anima”.
Al contrario se si è persone belle e buone nello spirito lo si sarà sicuramente anche nel corpo essendo forti e coraggiosi se si è uomini mentre attraenti e servizievoli se si è donne.
Questo ragionamento, che si ripete all’infinito in ogni cartone animato Disney, risalta come grossolano errore nel film “La bella e la bestia” dove alla fine anche il principe maledetto ritorna ad essere bello come un tempo spogliandosi del suo abito da mostro contraddicendo così il messaggio su cui si fonda la pellicola: “La bellezza non conta”.
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3 La banalità del Bene e del Male e gli stereotipi Disney
In ogni cartone animato Disney il Bene trionfa sempre sul Male.
Tante le prove da superare e gli ostacoli da affrontare ma grazie all’amore e alla forza dei nostri intrepidi protagonisti, potranno tutti vivere felici e contenti.
Il che non riflette in alcun modo la realtà che noi viviamo tutti giorni (tralasciando il fatto che i concetti di Bene e Male sono da noi soli dettati).
A supportare l’originalità dello schema Disney troviamo a rotazione i classici stereotipi che ad un occhio maturo e attento suonano stupidi, banali e a volte anche razzisti.
Esempio: ogni protagonista sia maschio o femmina deve essere di carnagione bianca e deve rispettare i canoni fisici che abbiamo già introdotto nella posizione numero 7 e i “canoni morali” di cui abbiamo discusso nella precedente posizione.
Altri esempi si possono trovare su vari personaggi in numerose pellicole: gli afro-americani in Dumbo o in Mogwli il libro della giungla oppure i nativi americani trattati in Pocahontas e in Peter Pan o i cinesi negli Aristogatti e in Lily e il vagabondo.
Ognuna di queste etnie/popoli è sempre trattato in modo superficiale e stereotipato rendendo la loro presenza nel cartone animato come un mero pretesto per lo svolgimento degli eventi.
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2 La visione del mondo animale secondo Disney e la morale della favola
La Disney ha irrimediabilmente compromesso la nostra visione del mondo animale.
Ogni essere vivente che sia tenero abbastanza ai nostri occhi ci appare come la cosa più bella e speciale di questo mondo, pronta a regalarci gioia e felicità in ogni momento.
In questo caso l’errore è porre sullo stesso piano uomo e animale regalando a quest’ultimo tutte le ottime qualità del primo.
La Disney con i personaggi antropomorfi ha umanizzato all’eccesso i suoi animali tanto da cambiare i nostri atteggiamenti verso di essi.
L’idea di rendere antropomorfi gli animali non è nata in casa Disney, bensì nella cara e vecchia Europa, per la precisione nel mondo classico (Antica Grecia e Roma) con l’esponente più famoso e conosciuto: Fedro.
Il poeta e cantastorie latino, molto attivo nel I secolo, ha scritto favole di ogni sorta con o senza animali.
Come esempio scelgo la favola del Lupo e dell’Agnello che riporto qui sotto:
Lungo la riva di un ruscello sono venuti a bere il lupo
e molto più a valle un agnello: eccellente pasto per il predatore.
Il lupo volle fare l’offeso:
<< Perché mi hai intorbidito l’acqua mentre bevevo ? >>
E l’agnello tutto timoroso:
<< Ma, scusami tanto,
come è possibile se l’acqua che bevo scorre giù da te ? >>
La cosa è fin troppo evidente; ma il lupo riprende:
<< Sei mesi fa hai parlato male di me ! >>
<< Veramente allora non ero ancora nato. >>
<< Perdinci ! Allora è stato tuo padre ! >>
E lo afferra e lo sbrana.
Chi è più forte vuole avere tutto, anche la ragione.
I più piccoli non si alleino con i grandi perché
prima o poi ne subiranno le conseguenze.
Con la “lente Disney” il nostro occhio ha subito pianto per il povero Agnellino sbranato dal Lupo Cattivo dimenticandosi della morale della favola, il vero e unico motivo per cui è stata creata questa semplice storiella.
La Disney invece si dimentica della morale per costruire drammi e tragedie intorno a personaggi di pura invenzione.
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1 Inesattezze Storiche
Questo è forse il punto più critico e il motivo base per cui ad alcuni, la Disney non appare come la casa dei sogni e delle fantasie dei bambini bensì un mucchio di frottole e inesattezze che rischiano di confondere i più piccoli di come sia in realtà il nostro mondo.
Prendiamo ad esempio Pocahontas che nel cartone animato Disney appare come una nativa americana qualsiasi che si innamora del suo “nemico”, un Bellimbusto biondo, alto con gli occhi azzurri che come lei ha un cuore e alla fine tutti vissero felici e contenti.
Peccato che la vera Pocahontas non si fosse innamorata di John Smith che trasse in salvo da un conflitto poichè era utile in un rituale di purificazione della sua tribù i Powhatan.
E da qui la storia del cartone animato con la realtà si discosta moltissimo.
I conflitti con la colonia inglese di Smith furono molti e alcuni a discapito dei nativi americani. La nostra eroina sul finire del 1610 si reca in Inghilterra dove incontra il suo vero amore John Rolfe che sposò rimanendo a Londra sino alla morte.
Nel cartone animato oltre a dimenticare il popolo di Pocahontas (esistevano centinaia di tribù di nativi americani, ognuno con usi e costumi diversi) che finisce per essere una qualunque indiana, non si accenna per nulla ai numerosi conflitti ignorando completamente il genocidio dei Nativi Americani che ormai sono pochissimi e vivono in riserve apposite.
Cosa ne pensate di questo speciale Disney?