I 10 Migliori Fumetti Italiani di sempre
Pubblicato il 14 Settembre 2015 alle 14:00
Soltanto i migliori
Quando si parla di fumetti la gente pensa immediatamente “è roba per bambini, immatura e banale”, invece la nona Arte ha saputo stupire e divertire come non mai, in un paese ricco di artisti, spesso dimenticati.
Ovviamente di titoli ce ne sarebbero ben più di 10 da elencare, ma credo di aver rappresentato al meglio la varietà, la forza e la bellezza del fumetto italiano, che non deve avere paura di niente e nessuno essendo ricco di autori e disegnatori che hanno lasciato un segno indelebile nella storia del fumetto mondiale.
Questa classifica a puro titolo personale, ha il solo scopo di indirizzare coloro che muovono i primi passi nel fumetto nostrano, mostrando loro i titoli che hanno divertito, meravigliato, sedotto e incantato generazioni di lettori.
10. Le Avventure di Giuseppe Bergman di Milo Manara
Milo Manara è uno dei più importanti fumettisti italiani di sempre, nato nel 1945 dopo il liceo artistico e la Facoltà di Architettura a Venezia si avvicina al fumetto nei primi anni ’70.Tra i suoi lavori ci sono anche importanti collaborazioni con vari fumettisti italiani e non tra cui Jodorowsky, Pratt, Castelli, Pisu ecc…
Sicuramente ricordato per il suo tratto sensuale che seduce e ammalia, riscuote successo internazionale con Il Gioco nel 1982, da lì in poi collaborerà con Fellini e numerose case editrici internazionali faranno a gara per una sua illustrazione tanto per riviste quanto per fumetti o fiere/mostre.
Ma nel 1978 Milo Manara dà vita al personaggio di Giuseppe Bergman che rappresenta al meglio l’autore, infatti è l’alter-ego di Manara tanto nel fisico quanto nello spirito.
La prima avventura di Giuseppe Bergman lo vede ribellarsi alla banalità della vita e viaggiare alla ricerca dell’avventura, da qui ha inizio la lunga odissea di questo fantastico personaggio, attraverso il quale l’autore ha saputo riflettere tutto se stesso regalando pagine incredibili tanto per la profondità della storia quanto per la maestria nel segno che evoca un’ amore spropositato per la donna, la natura e soprattutto la fantasia.
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9. Diabolik di Angela e Luciana Giussani
Pochi sono i fumetti che hanno saputo rapire intere generazioni di lettori, entrando a far parte del linguaggio popolare, tra questi sicuramente troviamo la creatura di Angela e Luciana Giussani, che nel 1962 diedero vita a un terremoto fumettistico senza precedenti.
Le sorelle Giussani rinnovarono i fumetti presentando come protagonista un antieroe cinico e violento, un ladro senza scrupoli che infestava la cittadina immaginaria di Clerville difesa solo dall’ispettore Ginko il quale cerca in tutti i modi di sventare i colpi del genio del male.
Spesso e volentieri il protagonista viene aiutato dalla sua amante, Eva Kant, che si rivela essere l’alter-ego delle sorelle Giussani, donna forte, indipendente libera e sopratutto al pari di qualsiasi uomo, anche di Diabolik.
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8. I Custodi del Maser di Massimiliano Frezzato
Massimiliano Frezzato è uno dei più importanti artisti italiani di sempre che ha contribuito alla nona arte con la sua saga fantascientifica de I Custodi del Maser, iniziata nel lontano dicembre 1996 e conclusasi nel 2011.
Composta da 3 trilogie, l’ultima delle quali è un prequel che in mancanza dell’ultimo volume non è ancora terminato, narra le gesta di un gruppo di eroi del pianeta Colonia alla ricerca della Torre, luogo mitico e leggendario a cui è legato il destino del pianeta e dei suoi abitanti.
Se il segno di Frezzato stupisce e ammalia la storia fa altrettanto accompagnando il lettore in un’avventura dal respiro epico dove ogni pagina è una meravigliosa scoperta del mondo di Colonia, prima e dopo il grande caos nel quale cadde, l’avventura e l’ignoto sono i pilastri sul quale si fonda questo capolavoro della nona arte che è stato pubblicato oltralpe e per il mercato anglo-sassone riscuotendo enorme successo.
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7. Ken Parker di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo
Uscito nel 1977 Ken Parker divenne il nuovo metro di paragone per il fumetto popolare, poichè pur uscendo in edicola presentava storie e disegni mai visti prima e il lettore capì di non trovarsi più davanti a un “fumetto” (con accezione negativa come nell’ introduzione) ma un Fumetto, opera a se stante con la sua consapevolezza, un prodotto artigianale curato in ogni dettaglio.
Così il trapper Ken Parker come un novello Ulisse viaggerà per l’America, presentando il caro vecchio west sotto una nuova prospettiva, molto più realistico, vicino ai nativi americani e ai problemi che quella società affrontava nella seconda metà del XIX.
Se da un punto di vista artistico Ivo Milazzo, coadiuvato da una schiera di disegnatori di tutto rispetto quali Trevisan, Alessandrini, Frisenda, Freghieri, Barbati, Maraffa e molti altri, faceva recitare sul palcoscenico i personaggi che si elevavano dalla carta, i testi e le storie di Berardi conferivano una tridimensionalità inarrivabile a questi personaggi.
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6 Alan Ford di Max Bunker (Luciano Secchi) e Magnus (Roberto Raviola)
Uscito nel 1969, Alan Ford non ebbe un successo immediato come altri lavori di Bunker e Magnus quali Kriminal e Satanik che sulla scia di Diabolik presentavano nuovi fumetti “neri” da edicola, bensì dovette faticare molto prima di raggiungere la vetta e il successo che solo in pochi riuscirono a eguagliare.
Alan Ford narra le avventure di una sconquassata banda di agenti segreti, il gruppo TNT, che nella loro tana segreta, un negozio di fiori di New York, gestito dal mitico Numero Uno, è incaricato dal governo statunitense o da ricchi cittadini di compiere azioni segrete pagate sotto lauto compenso.
Peccato che Numero Uno si prenda i soldi e il merito di ogni operazione mentre ad Alan Ford e compagni non rimarranno che le briciole.
Una striscia impregnata di satira sociale che con i suoi personaggi strampalati e le sue avventure sgangherate vi saprà sicuramente rapire il cuore e strapparvi anche qualche sana e grassa risata.Unitevi anche voi al gruppo di agenti segreti più squinternato di sempre!
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5. Tex di Gianluigi Bonelli e Aurelio Galeppini
Il personaggio a fumetti più longevo del mondo, incorruttibile e invincibile, una certezza che dal 1948 non smette di coinvolgere intere generazioni di lettori i quali hanno vissuto le avventure più disparate con Tex e i suoi pards nel vecchio west.
Autori e disegnatori, anche di fama internazionale, sono sempre in difficoltà a sceneggiare o disegnare una leggenda come Tex che ha visto e fatto ogni cosa possibile ma sicuramente tra i tanti i più importanti rimangono Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galeppini che cambiarono per sempre il fumetto italiano, il primo infatti fondò nel 1940 la Sergio Bonelli Editore, dapprima chiamata L’Audace, e il secondo lo aiutò nella creazione delle sue fantasie.
Lo standard Bonelli, dalla griglia, al formato (16X21), alla cura maniacale di dettagli, tanto nel contenuto quanto nella forma, è legato indissolubilmente al fumetto italiano che senza questi due eroi non sarebbe mai nato così come oggi noi lo conosciamo.
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4. Sulle Rotte dell’Immaginario di Sergo Toppi
Sergio Toppi è il Viaggiatore Immobile che come un artigiano dalla manualità unica e inarrivabile crea vere e proprie sequenze che vivono di per sè, grazie al tratto inconfondibile del Maestro e dalla sua cura maniacale e documentaristica.
Ha affrontato ogni genere, ha disegnato ogni cosa esistente e ogni cosa aldilà dell esistenza, rendendola più vivida e vicina al nostro occhio che non riesce a cogliere pienamente il lavoro di un Artista che ha rivoluzionato il Fumetto.
L’eredità di Toppi è immensa e sarà impossibile trovare in futuro un artista completo come lui.
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3. Dylan Dog di Tiziano Sclavi e Angelo Stano
Ottobre 1986, in edicola si presenta un nuovo fumetto, narra le avventure di un indagatore dell’incubo, un certo Dylan Dog, abita a Londra, Craven Road 7, ha un campanello che urla, e il suo amico nonchè collega è il sosia di Groucho Marx.
Dylan Dog è una scommessa vinta del fumetto italiano, che ha infranto ogni record, raggiungendo il milione di copie al mese negli anni ’90, con le sue canoniche 96 pagine i lettori si scioglievano e si lasciavano trascinare da un abile scrittore come Tiziano Sclavi che più di tutti è riuscito ad eliminare la stupida contrapposizione tra “Fumetto d’Autore” e “fumetto” che ritorna ad essere semplicemente Fumetto.
Tiziano Sclavi è Dylan Dog, vive le sue paure, i suoi incubi e ne tratta le vicende in maniera impareggiabile, coadiuvato da artisti abili nel rappresentare l’orrore, come Stano, Casertano, Ambrosini, Roi, Piccatto, Brindisi e molti altri che prestandosi a Dylan Dog (Tiziano Sclavi), hanno contribuito a far innamorare intere generazioni di uno dei capisaldi del Fumetto Italiano.
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2. Le Straordinarie Avventure di Penthotal di Andrea Pazienza
Giovane, talentuoso, inarrivabile, autodistruttivo, seducente, coraggioso, indifferente, bisognoso, libero, disilluso, ironico, autoironico, una valvola di sfogo per una generazione perduta, sommerso da una politica che non ascolta, da esperienze dal quale non fare più ritorno (stupefacenti), per evadere da una vita che stringe e soffoca senza lasciare speranze alcune.
Questo è Andrea Pazienza, questa è Arte, questo è Fumetto che vivrà oltre l’autore, morto a 32 anni nel 1988, e sicuramente oltre me e voi che leggete.
Non ci sono mezze misure con Andrea Pazienza si viaggia da un estremo all’altro, in una lucida follia che come la vita è incoerente per mantenerne lo schema infinito, marcio, cattivo, subdolo e per questo giusto.
Prendere o lasciare.
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1. Corto Maltese di Hugo Pratt
Ben prima che il Fumetto nascesse nel mondo e fosse riconosciuto come Arte, in Italia nel 1927, a Rimini, nacque colui che più di tutti ne ha plasmato forma e contenuti regalando all’umanità perle inestimabili che ancora oggi conquistano e stupiscono.
Hugo Pratt è il fumettista italiano più importante di sempre, l’unico ad essere inserito nella Hall of Fame del fumetto che grazie al suo personaggio più famoso e iconico, Corto Maltese porta il lettore alla scoperta di un mondo lontano, fantastico, ricco di avventure e misteri, quel pianeta sul quale tutti noi viviamo senza darne importanza, senza essere minimamente meravigliati ed estasiati dalla vita, che regala ad ogni occasione un’avventura.
Corto Maltese è AVVENTURA, è VITA, è FUMETTO, è un CAPOLAVORO dove il tratto sottile e definito di Pratt combacia alla perfezione con la sua scrittura, fluente, mai banale, magica e ricca anche nel silenzio di momenti unici e irripetibili.
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Quali sono i vostri fumetti italiani preferiti di sempre?