RIM CITY, di Alessandro “Dr.Manhattan” Apreda e Daniele Orlandini – una recensione
Pubblicato il 16 Luglio 2015 alle 11:16
In un futuro forse poi non troppo lontano la razza umana si troverà sull’orlo dell’estinzione, in un pianeta divenuto pericoloso e inospitale. In un futuro forse poi non troppo lontano, un fumetto di qualità stellare potrà essere finanziato interamente dai suoi stessi lettori.
Fantascienza? No, è tutto reale. È Rim City, scritto da Alessandro “DocManhattan” Apreda e disegnato Daniele Orlandini, ed è già un caso editoriale.
Nata come etichetta indipendente totalmente finanziata dai propri lettori tramite il metodo del crowdfunding, Progetto Atomico si sta rivelando una delle realtà più entusiasmanti e rivoluzionarie del panorama fumettistico italiano. Tre sono state finora le miniserie annunciate dai membri del progetto, tra cui spiccano i nomi di Tuono Pettinato, Alessandro Apreda (alias Dr. Manhattan), Matteo Casali, Daniele Orlandini, Cristian Canfailla e Michele Bertilorenzi.
Di queste opere, Rim City, Quebrada e Zeroi, è già pronta la prima a conquistare le librerie e le fumetterie (virtuali e non) di tutto il paese, assieme ai cuori di coloro che hanno creduto nella sua realizzazione, sostenendola tramite donazioni attraverso il celebre sito di crowdfunding Indiegogo.
Da marzo a maggio 2015, infatti, migliaia di appassionati si sono riversati nella comunità di raccolta fondi online per offrire il loro contributo in denaro al progetto di Atomico, ricevendone in cambio una quantità di perks (“ricompense”) incredibilmente varia ed appagante, proporzionata all’entità della donazione, che includevano la serie completa in formato digitale o cartaceo, artworks e speciali edizioni personalizzate.
Ce n’era per tutte le tasche, visti i ben 17 possibili pacchetti di donazione offerti da Atomico.
Cosa ha convinto così tante persone a credere nella serie firmata da Alessandro Apreda e Daniele Orlandini, al punto da sfondare il tetto dei 40.000 euro necessari per la pubblicazione?
Bé, è sufficiente tuffarsi nel primo capitolo della serie, intitolato Dal Profondo, per rendersene conto.
L’umanità è al collasso.Una catastrofe di cui si parla con terrore e angoscia, una sorta di apocalisse di fuoco, sta consumando l’intero pianeta.
Forse gli unici sopravvissuti, gli abitanti di Rim City hanno trovato rifugio nelle profondità dell’oceano, dove vivono rinchiusi sotto una cupola in una città dalla tecnologia avanzatissima, ma tutt’altro che in pace con se stessa.
La tensione è alta, i suicidi sono all’ordine del giorno. Kendra, capitano del corpo speciale Tridente al servizo del Console, autorità suprema della città, fatica a mantenere l’ordine e la calma, tra la popolazione e dentro se stessa.
Quando l’ennesima missione spaziale partita dalla base di Fobos 8 verso il Rim, l’orlo estremo dell’universo conosciuto, fallisce miseramente, la situazione precipita.
Ha ancora senso tenersi aggrappati alla vita? Kendra sceglierà di rimanere fedele alla propria missione o prenderà un’altra strada? Riuscirà a proteggere la sua famiglia dalle minacce interne ed esterne alla città subacquea?
La trama di Rim City, creatura di Alessandro Apreda, in arte Dottor Manhattan, poliedrico giornalista, direttore editoriale, scrittore, sceneggiatore e blogger di successo (il suo L’Antro Atomico del Dottor Manhattan è uno dei blog più seguiti d’Italia), vive di quella “nuova fantascienza” che sta battendo il ritmo nel cinema e nella letteratura di questi ultimi anni.
Un genere introspettivo e tormentato, che, in qualche modo, si “avvicina” alla sensibilità del tempo presente, presentandoci tanti temi e dibattiti vivissimi anche nel nostro 2015 “pre-apocalisse”. Le menzogne della politica, gli intrighi, i segreti, il fanatismo, la demagogia, la bioetica, il rapporto con la “Casa Comune”-Terra.
Questioni forti, quelle poste da Rim City e che anche noi dobbiamo affrontare se vogliamo spegnere sul nascere quel rancore sommerso che nella città di Kendra rischia di sfociare nella guerra più sanguinosa e crudele di tutte: la guerra civile.
Questo primo “Progetto Atomico”, tuttavia, non si fregia soltanto di un’ottima trama. Impeccabili, infatti, sono anche i disegni del giovane Daniele Orlandini, fresco diplomato alla Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia, che con Rim City compie il suo esordio come disegnatore professionista.
E di un ingresso trionfale si tratta. Le tavole di Rim City sono pulite, nette, vergate con un tratto lucido da trasposizione cinematografica. Le vignette si scompongono, suddividono e accavallano in ogni pagina come finestre di un browser e, assieme ai colori metallici e alle luci elettriche e brillanti, rendono l’impressione di uno schermo ad alta risoluzione, un’opera più adatta che mai ad un supporto digitale, oltre che ad un foglio di cellulosa patinato.
A completare il comparto grafico di altissimo livello, ci pensa poi la superba copertina di Francesco Mattina (già cover artist Marvel e DC), che ci mostra una Kendra combattiva,determinata, ma consapevole di essere solo un fragile mammifero su un pianeta di cui più nessuno ormai può illudersi di essere il padrone.
Rim City è, innanzitutto, un’opera rivoluzionaria e visionaria, ben al di là del contenuto. Lo è per il modo in cui ha visto la luce, tramite un'”alleanza” di grandi autori che propongono le loro idee direttamente al pubblico, tagliando di netto il cordone ombelicale con quelle realtà editoriali che, fino a pochi anni fa, erano indispensabili per qualunque pubblicazione di successo.
Con il loro crowdfunding e il loro coraggio nel proporre questo nuovo modo di fare editoria, Progetto Atomico ha dimostrato invece che, grazie al web, è possibile mettere al mondo un fumetto eccellente senza ricorrere ad intermediari spesso esosi e burocratizzati. Questo non vuol dire, però, che il sistema editoriale perda improvvisamente di significato, sostituito da uno scambio diretto artista-pubblico. Anzi.
È proprio in questa nuova dinamica che la casa editrice “tradizionale” può e deve sapersi inserire se vuole garantire un nuovo futuro ad un intero comparto che, al momento, soffre di una crisi non solo economica, ma anche identitaria attorno al proprio ruolo. È ciò che ha fatto Saldapress, partner ufficiale di Progetto Atomico.
Scommettendo sul cenacolo di artisti, la casa editrice reggiana si è proposta infatti come collaboratrice per conferire corpo cartaceo a Rim City, senza intaccare le libertà dell’etichetta indipendente, ma offrendosi come canale diretto e insostituibile per far “uscire dallo schermo” Rim City e offrirle il posto d’onore in libreria che merita.