Beowulf di Santiago Garcíae David Rubín – recensione
Pubblicato il 2 Marzo 2015 alle 16:00
Santiago García e David Rubín riportano in vita la leggenda di Beowulf in un volume edito da Tunué.
Dei Danesi delle Lance in giorni lontani,
dei re delle nazioni ci è nota la rinomanza
che imprese di coraggio compirono quei principi. ( Beowulf, versi 1-3)
Sin dall’epoca della Golden age dei fumetti, i poemi epici dell’antichità sono sempre stati fonte di grande ispirazione per gli autori dei comics supereroistici e dei fumetti in generale. Potremmo accostare Achille e Superman per la forza sovrumana e per il loro senso di alienazione , così come Ulisse e Batman per la l’astuzia e il coraggio. L’eterna lotta tra il bene il male, eroi dalla natura divina e creature sovrannaturali sono solo alcuni degli elementi che denotano una profonda connessione tra i poemi epici e il mondo della Nona arte.
Dunque, non sorprende vedere numerosi adattamenti a fumetti di leggende della tradizione greca e medievale, che prendono vita su carta. Tra le ultime proposte degne di nota c’è sicuramente Beowulf, realizzato dagli spagnoli Santiago García e David Rubín .
Risalente secondo gli storici all’ VIII secolo d.C. , Il Beowulf è uno dei più poemi epici più antichi e lunghi della letteratura anglosassone. Di questo poema sono state create numerose trasposizoni cinematografiche, tra cui una del 2007 girata completamente in computer grafica da Robert Zemeckis e sceneggiata da Neil Gaiman.
Santiago Garcia, l’autore dei testi di questo adattamento a fumetti, ha deciso di lasciare intatta la storia così come ci è stata tramandata, rispettando l’opera originale e cercando di modernizzare il testo.
Danimarca, VI secolo d.C., gli abitanti della grande reggia di Heorot (“il Cervo”), fatta costruire dal re Hrothgar in segno della grandezza del popolo danese , sono terrorizzati dalla presenza di una bestia sanguinaria che non può essere ferita da alcuna arma umana: Grendel. Dopo 12 anni in cui la creatura ha continuato a mietere vittime senza freni, proprio quando ogni speranze sembra ormai spenta, in aiuto del re Hrothgar giunge un valoroso guerriero dei Geati conosciuto con il nome di Beowulf. Pronto a sconfiggere a mani nude la bestia che imperversa nelle terre danesi, Il prode figlio di Edgetho scoprirà presto che la strada per la gloria eterna è lunga e tortuosa.
Per effetto di una continua narrazione parallela di eventi scandita dalla frammentazione della pagina in piccoli riquadri, ciò che salta all’occhio del lettore sin dalle prime pagine di questo adattamento è il forte dualismo tra gloria e miseria, tra passato e presente. La ricorrente presenza dei corvi costituisce un vero e proprio memento mori per chiunque intenda ottenere fama e ricchezza , in primis per re Hrothgar e per Beowulf. La vanagloria è accennata nella sua forma più naturale.
Il male, la miseria e la morte sono simboleggiati anche da antagonisti quali Grendel e sua madre, entrambi discendenti in linea di diretta di Caino; Lo stesso drago avido di danaro ( che ha fortemente ispirato J.R.R. Tolkien nella creazione del drago Smaug ne Lo Hobbit) è un antagonista simbolico.
Beowulf è un eroe superbo, fiero , consapevole che che solo grazie alle imprese è possibile lasciare un segno tangibile nella vita terrena .
L’oro si consuma, la vita finisce…. Solo la gloria è eterna.
L’autore ha saputo cogliere le sfumature e lo spirito originale dell’opera, valorizzando la carica epica dei ciascun protagonista. Garcia riduce all’osso i dialoghi tra i protagonisti, privilegiando la crudezza e l’epicità delle scene di azione e rendendo molto scorrevole l’approccio al mito del personaggio. Difatti, ciò che rende epica una storia non sono solo i testi ma anche, e sopratutto, le immagini evocative. Così come per scrivere il nostro nome nella leggenda non servono le parole, ma le imprese, le res gestae.
I disegni di David Rubín, il cui lavoro è stato già apprezzato in Aurora West, svolgono un ruolo importantissimo in quest’opera. Con un layout dinamico e geniale, l’artista alterna spettacolari splash page a sequenze simmetriche, dando il meglio di sé nella rappresentazione di alcune scene pulp. Le pagine scomposte in numerosi riquadri spesso si soffermano su dettagli fisici e sensoriali che solo in alcuni punti risultano insignificanti o confusionari. Nel complesso il suo stile espressivo e caricaturale svolge un lavoro eccellente, che viene impreziosita dal rosso sangue (autentico fil rouge degli eventi) e dall’arancione.
Se non conoscete la leggenda di Beowulf e siete alla ricerca di un’avventura ricca di sangue, avventura ed epicità, questo adattamento a fumetti non può scapparvi di mano.