Area D, la recensione del primo manga da edicola di JPOP

Pubblicato il 11 Dicembre 2013 alle 14:30

Per la prima volta distribuito anche in edicola da JPOP, lo shonen action disegnato da Yang Kyung-Il e scritto da Kyoichi Nanatsuki

aread 1Area D vol. 1

Storia e Disegni: Nanatsuki e Kyung-Il Yang

Casa Editrice: J-Pop

Provenienza: Giappone 2012 (5 volumi in corso)

Target e Genere: Shounen, Azione, sovrannaturale

Prezzo: € 4,40, 11,5×17,5 cm, brossurato con sovracoperta per l’edizione deluxe ( prezzo €  4,90),192, b/n + colori

Data di pubblicazione: Novembre 2103

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“Era una nave nera rivestita d’acciaio: ai mie occhi appariva come una gigantesca bara.”

Satoru Ida fissa come trasognato quel mostro in ferro e lamiera sul quale è costretto a salire insieme ad altre persone per raggiungere la misteriosa Area D. 12 anni prima, in contemporanea con l’esplosione di una supernova sulla terra erano comparsi gli Altered: esseri umani dai poteri speciali; alcuni in grado di trasformarsi, altri dotati di abilità sovrannaturali. Satoru è uno di loro e adesso si ritrova a bordo della nave militare capitanata da Kurosaki per essere confinato assieme ai suoi “simili” – considerati mostri e una minaccia per l’umanità – sull’isola denominata D verso la rieducazione e riabilitazione. Ma quella D sta davvero per Dream, come dice loro il capitano nel suo discorso di benvenuto, oppure è l’iniziale della parola Death come temono in molti?

Pagina dopo pagina Area D è una vera e propria escalation di rivelazioni  e personaggi: Satoru viene inghiottito in una spirale di terrore e violenza: è ingenuo e indifeso, con sé ha un’ ocarina – unico ricordo rimastogli della madre – e guarda con diffidenza e sconcerto gli altri compagni di quell’avventura indesiderata. Tra questi spiccano subito Kaito Yuki, bel ragazzo dai modi indolenti e dalla spiccata intelligenza, e Tatara, rozzo individuo che reclama la sua superiorità sugli altri. I poteri di Satoru si rivelano quando vittima di un atto di bullismo – uno dei prigionieri rompe la sua ocarina – smantella ogni cosa che lo circonda. Tatara lo insegue per ucciderlo, ma il giovane finito nella zona della nave che custodisce i container al cui interno si trovano i cosiddetti prigionieri di grado S – Altered più pericolosi degli altri – fa un incontro che cambierà il suo e molti altri destini: una ragazza di nome Rio, completamente nuda e fluttuante, lo mette di fronte a un aut aut chiedendogli di scegliere se farsi uccidere da Tatara o liberare il prigioniero S che potrà salvarlo. Saranno le lacrime del ragazzo a far uscire dal container l’Altered di grado S, la cui descrizione per bocca di Satoru è una della pagine più belle del manga, e rende l’idea della particolarità del personaggio.

Candidi come la neve, i suoi capelli completamente bianchi ondeggiarono come fiamme.” Lui è Jin Kazaragi; è dotato di un copy power e non ci mette molto a sbaragliare Tatara e più avanti altri nemici. Kaito comincia subito a lusingarlo perché fiuta la possibilità di una chance di sopravvivenza sull’isola se alleato con lui. Rio si scopre far parte del fronte di difesa dell’umanità contro gli Altered, che con un complice all’interno della nave ha organizzato un attentato che viene sventato grazie anche alla collaborazione del capitano Kurosaki, di Satoru e Jin.

Il volume si chiude con l’arrivo della nave e dei suoi passeggeri sull’isola D, prigione situata in un luogo remoto, destinata a contenere gli Altered. Satoru, Jin, Rio, Kaito e la piccola Mika saranno subito posti di fronte a un’ennesima prova: la regola dei tre punti. Chi di loro riuscirà  a varcare il gate dell’isola? Ma soprattutto cosa li attenderà davvero una volta all’interno dell’Area D?

L’opera manga di Nanatsuki e Kyung-Il Yang è davvero strepitosa: il solo primo volume riesce a concentrare in 192 pagine numerose scene d’azione, colpi di scena e interessanti sviluppi della trama, nonché a gettare le basi per le avventure future che vedranno coinvolti i protagonisti. La storia è ben strutturata, i dialoghi semplici con battute efficaci ed esplicative; ciascun personaggio è caratterizzato benissimo sia nella forma estetica – con disegni davvero notevoli – che nella sfera psicologica. Ognuno dei protagonisti è una piccola e fedele riproduzione delle peculiarità dell’essere umano: c’è lo sbruffone, il timido, il forzuto dal cuore di burro, il parassita  e l’ingenuo.

Area D è quindi un’opera corale, la cui forza si basa proprio sui personaggi; si legge tutto d’un fiato e tra un colpo di scena e una rivelazione, il ritmo incalza fino all’ultima pagina che lascia il lettore occhi spalancati e mente incuriosita nell’attesa del prosieguo.

Imperdibile per chi ha già apprezzato opere come Btooom! e Deadman Wonderland, ai quali fa gentilmente l’occhiolino.

Voto 8

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